RayBotics lancia PHS, un robot per amico contro il Covid-19

Si sa che, spesso, le idee migliori nascono nei momenti del bisogno. In pieno periodo dell’emergenza sanitaria è nato PHS (Pro Health System), il primo “robot killer” 100% Made in Italy, in grado di aiutare nella lotta contro il Covid-19, ideato e sviluppato dalla neonata start up RayBotics. Ce ne parla il Co-Founder Fabio Greco.

Fabio Greco

Quando e come è nata la start up? 

RayBotics è uno spin-off di due storiche realtà italiane (Klain Robotics e Gruppo Purity) operanti nel settore delle nuove tecnologie e nella robotica industriale, collaborativa e mobile. La start up è stata registrata il 7 maggio 2020, ma la nascita è da ricondurre ai primi di marzo. Galeotto fu un aperitivo con Enzo Catenacci (Co-Founder della società, ndr) durante il quale, in piena emergenza sanitaria in Lombardia, dopo aver analizzato le varie risposte del mercato alle necessità di disinfezione imposte dall’evento tragico della pandemia, abbiamo deciso di non ripiegare passivamente ma di entrare in azione. Analizzando le tecnologie utilizzate fino a quel momento per la sanificazione industriale, ci siamo subito resi conto che i dispositivi attualmente sul mercato (di cui nessuno italiano peraltro) utilizzavano tutti con successo gli Uv-C ma avevano un grande limite perché non erano in grado di disinfettare le zone d’ombra non colpite dai raggi. Da questa prima intuizione, e nel giro di pochi giorni, l’idea: la creazione di un dispositivo ancora più efficace, in grado di combinare l’uso dell’ozono ai raggi Uv-C altamente tecnologico (dotato di un software che integra strumenti di intelligenza artificiale e di un robot autonomo) ed estremamente semplice da utilizzare, pratico, trasportabile, ecologico ed economico.

 

Qual è il modello di business?

La start up tende a convertire l’innovazione in acquisizione di valore mediante una strategia adeguata capace di apportare vantaggio competitivo nei confronti della concorrenza.

Quali sono stati i primi passi per realizzare PHS e quali sono le caratteristiche del prodotto?

È stata effettuata un’analisi secondo una prospettiva di sistemi aperti, mettendo in campo tattiche di softpower che allineassero interessi eterogenei, mediante la creazione di un network fondante su una joint venture che includesse partner e fornitori per l’accesso a competenze che non afferissero al proprio ambito di competenza. Il prodotto è vincente proprio per la scelta di mixare due tecnologie, rendendolo il migliore disponibile sul mercato e senza nessun concorrente. Le caratteristiche vincenti si possono riassumere in 6 punti:

• Ecologico e sicuro: non utilizza nessun prodotto chimico e non è quindi tossico né per l’uomo né per l’ambiente.

• Time saving: sanificazione più veloce del 50% rispetto ad altre tipologie di disinfezione.

• Versatile: grazie alle tre misure disponibili può essere utilizzato anche in spazi molto angusti o con molti ostacoli.

• Intelligente & smart: grazie ai sensori ad infrarossi, alle videocamere, a un sistema di people recognition e a un software avanzato.

• Bassi costi di gestione e poca manutenzione: non necessita della presenza di personale durante la sanificazione. Non è richiesta manutenzione. Si lava semplicemente con un panno umido e detergenti non aggressivi.

• Economico: rispetto ai prodotti attualmente disponibili sul mercato (che però non utilizzano ozono ma solo Uv-C) PHS è più economico di circa il 35%.

 

A quali target vi rivolgete? E a quali mercati?

Il prodotto è adatto a essere utilizzato in qualsiasi luogo indoor e in tutti gli ambiti e i settori: dalla ristorazione alla GDO, dal retail all’industria, dall’istruzione al benessere, dai servizi alla persona all’healthcare, dai trasporti all’automotive e nautica, fino all’hospitality. 

Il mercato è worlwide e, avendo già ricevuto numerose richieste di prodotto da tutto il mondo, si è subito resa fondamentale l’attivazione di una rete di oltre 50 distributori, in esclusiva o autorizzati, sia in Italia che nel resto del mondo (UK, Spagna, Francia, India, Oman, Libia, Iraq e Romania solo per citarne alcuni).

Pensate che la virata di digitalizzazione che ha coinvolto il nostro Paese durante il Covid-19 darà un impulso anche alla diffusione dei robot?

Sfruttare la digitalizzazione e le intelligenze artificiali coniugate al patrimonio intellettuale, sebbene particolarmente impegnativo, innesca una moltitudine di meccanismi che generano valore. Traslando il business model design verso il business model re-configuration, è stato evidente quanto i due processi anziché escludersi a vicenda, siano riusciti a integrarsi attraverso step paralleli.

 

Il prodotto subirà ulteriori sviluppi? Quali sono gli step per il 2020? 

Il prodotto, acquisita una posizione esclusiva all’interno del mercato, di certo e nell’ottica di una Customer value e Customer satisfaction, si riferirà al valore dominante, declinandosi in ulteriori tipologie di soluzioni. I prossimi step per il 2020 prevedono la creazione di una relazione simbiotica tra la visione dell’organizzazione, la sua missione e i mercati a cui si indirizzerà. 

Quanto costa PHS?

PHS, rispetto ai prodotti attualmente disponibili sul mercato (che però non utilizzano ozono ma solo Uv-C) è più economico di circa il 35%. Inoltre, il suo acquisto può rientrare nella detrazione fiscale fino all’80%, prevista dal Governo. I costi variano a seconda della tipologia di prodotto prescelto che è oggi disponibile in 3 misure.

 

Come intendete promuovere PHS?

Attraverso una comunicazione integrata, mediante l’utilizzo di media multichannel.

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