
Kantar fotografa il fenomeno NEET con il libro “I 7 volti di una generazione in attesa”
In Italia, il fenomeno NEET – giovani tra i 15 e i 34 anni che non studiano, non lavorano e non partecipano a percorsi formativi – rappresenta una delle sfide sociali più complesse e urgenti del nostro tempo.
Secondo gli ultimi dati ISTAT, il 17% dei giovani italiani è NEET, contro una media europea dell’11%. Il problema è ancora più grave nel Mezzogiorno, dove la percentuale sale al 26%. In confronto, nei Paesi Bassi si registra un valore minimo del 5%, mentre in Romania si arriva al 19%.
Un nuovo sguardo sui NEET: il libro “NEET. I 7 volti di una generazione in attesa” di Kantar
In risposta a questo allarme sociale, nasce il libro “NEET. I 7 volti di una generazione in attesa”, edito da FrancoAngeli e frutto di una ricerca realizzata da Kantar.
Il volume propone un approccio innovativo: andare oltre i numeri e la retorica per capire chi sono davvero i NEET italiani e quali dinamiche personali, psicologiche e sociali li tengono fermi.
NEET in Italia: 5 tensioni generazionali e 7 profili motivazionali
La ricerca M.A.D.E.I. ha identificato cinque tensioni generazionali fondamentali:
- Marginalizzazione
- Ansia
- Disillusione
- Entitlement
- Idea di lavoro
Da queste tensioni emergono sette profili NEET, che raccontano la complessità e l’eterogeneità del fenomeno in Italia:
I 7 profili dei NEET italiani
Gli Ambiziosi (23%) – Vogliono affermarsi e ottenere riconoscimento. Cercano un ruolo all’altezza delle loro aspettative.
I Disillusi (22%) – Hanno investito sogni ed energie, ma si sono scontrati con un sistema percepito come ostile. Provano rabbia e sfiducia.
I Fragili (16%) – Emotivamente vulnerabili, hanno bisogno di ambienti sicuri e relazioni di fiducia.
Gli Svincolati (12%) – Vivono alla giornata, spesso con un approccio individualista. Necessitano di nuove narrazioni motivanti.
I Sabbatici (11%) – Hanno scelto di fermarsi per un periodo. Serve supporto su accettazione e consolidamento.
I Disorientati (8%) – Confusi e insicuri, non sanno da dove partire. Hanno bisogno di orientamento progressivo.
I Sacrificati (8%) – Sopportano pesi familiari o contesti svantaggiati. Per riattivarsi, necessitano di forte supporto esterno.
Un libro per comprendere e agire: soluzioni mirate per i NEET
Ogni profilo è illustrato nel libro con testimonianze autentiche, analisi motivazionali e visual storytelling. Oltre alla descrizione approfondita, si tratta di un lavoro che apre anche piste per l’azione risolutiva, perché solo distinguendo i bisogni e le motivazioni di ciascun gruppo è possibile costruire soluzioni realmente efficaci.
Il libro suggerisce infatti che, per affrontare il fenomeno NEET in modo risolutivo, è necessario lavorare in maniera mirata, integrando la prospettiva economica e sociale con quella più intimamente psicologica e generazionale: nella direzione del creare un nuovo immaginario per gli svincolati, sull’orientamento per i disorientati, sul supporto concreto per i sacrificati e fragili, sulla rivalorizzazione del concetto di lavoro per i disillusi, sulla dimensione del sogno per gli ambiziosi, su consolidamento e accettazione per i sabbatici. Una strategia differenziata, che nel libro viene declinata in suggerimenti concreti per genitori, aziende, in particolare per il mondo HR, sistema scolastico e istituzioni.

Federico Capeci, CEO Spain & Italy, Kantar
«I NEET sono anche una deriva generazionale, una sorta di punta di iceberg di un fenomeno ben più profondo che riguarda i nostri giovani- commenta Federico Capeci, CEO Spain & Italy, Kantar -. Eppure, il futuro che ci attende ha bisogno dell’energia, delle idee, del modo di interpretare il mondo proprio di tutti i giovani, senza lasciare che qualcuno di essi rimanga indietro, ai margini. Sta a noi, come società, decidere se continuare a considerare i NEET, e più in generale i giovani in difficoltà, come un peso o se iniziare a vederli come un capitale prezioso da capire, attivare e valorizzare»