Linkontro 2025: alla scoperta del Next Normal

La 40° edizione dell’evento organizzato da NielsenIQ si è aperta ieri con un’analisi dei dati del settore Largo Consumo, che evidenziano un primo quadrimestre positivo. L’AD Enzo Frasio e il Retailer Director Romolo De Camillis hanno fornito alcune chiavi di interpretazione per il futuro

Ha preso il via ieri al Forte Village Resort di Santa Margherita di Pula la 40° edizione de Linkontro, l’evento di riferimento in Italia nel mondo del Largo Consumo, organizzato da NielsenIQ. Per il 2025, con il tema “Insieme per esplorare nuovi confini”, si registra la presenza di 644 manager e oltre 275 aziende tra industria e grande distribuzione.

Romolo De Camillis ed Enzo Frasio

Nell’ambito della conferenza stampa di apertura, l’Amministratore Delegato di NIQ Italia Enzo Frasio ha spiegato: «Un anno fa in questa sede abbiamo parlato del merger in corso con GFK, a oggi possiamo dire che la fusione è terminata: siamo un’azienda unica in Italia nel resto del mondo. In questo momento, attraverso le aziende che monitoriamo nel nostro panel, rappresentiamo circa 200 miliardi di fatturato, pari al 10% del PIL. Stiamo investendo molto in tecnologia, per dare sempre più informazioni ai nostri clienti, e chiaramente anche sul panel, che oggi conta 16.000 famiglie che ci permettono, insieme ai dati Retail, di fornire delle informazioni importantissime per prendere decisioni in questo momento storico, che presenta dei trend molto positivi dopo anni di dinamiche non semplici». 

I dati del Largo Consumo in Italia: positivo il primo quadrimestre 2025

Il Largo Consumo, nel 2024, ha raggiunto la quota di 137,5 miliardi di euro di spesa (+1,9% rispetto al 2023). Il Largo Consumo Confezionato (LCC) raggiunge invece un valore di mercato pari a 98,2 miliardi di euro (+1,9% rispetto al 2023). I primi 4 mesi del 2025 maturano oltre 45 miliardi di euro di fatturato a totale negozio, dei quali più di 32 miliardi di euro nel Largo Consumo Confezionato (LCC). 

A supporto del trend di crescita, gli altri principali indicatori sono: il +4,4% a valore nel totale negozio (+1,9% nel 2024) e un +2,6% nei volumi del Largo Consumo Confezionato (+1,5% nel 2024). Tra le performance emerge quella del Sud Italia con un trend di crescita dei volumi doppio rispetto alla media nazionale, in particolare +5,6% a valore e +5% a volume.

Un rilancio, dunque, che arriva dopo le diverse sfide che il settore è stato chiamato ad affrontare nel periodo 2019 – 2023; tra tutte, la pressione inflattiva che ha imposto alle famiglie un costo maggiore della spesa del 22% nel periodo 2025 versus 2019. 

Nei primi quattro mesi del 2025, l’indice di inflazione nel Largo Consumo Confezionato (LCC) viene rilevato intorno al +1% a Totale Italia Omnichannel per raggiungere quota +0,8% ad aprile 2025. Tuttavia, il 29% degli italiani continua a indicare l’incremento dei costi dei beni alimentari tra le principali preoccupazioni per il futuro e il 23% teme la recessione (versus 13% della media europea): «È come se l’inflazione, seppur oggi sotto controllo, avesse lasciato delle “scorie” nella testa degli italiani – ha commentato Romolo De Camillis, Retailer Director di NielsenIQ -. Anche perché esistono ancora categorie in cui l’inflazione non è rientrata». 

Si tratta in particolare di caffè, cioccolato, burro e salmone fresco, che registrano una crescita maggiore nel loro prezzo a parità di quantità acquistate. 

Osservando meglio i settori, stando alle rilevazioni di NIQ, a trainare la performance nei primi 4 mesi del 2025 è il reparto del Fresco, con la frutta e la verdura che segnano un +7,9% a valore (+4,4% nel 2024). Anche per le carni – con la macelleria e la polleria – il saldo è positivo: +5,6% a valore. I prodotti del food confezionato si attestano a +4,1%. «È un bel segnale che indica che la qualità dei prodotti acquistati non impoverisce», sottolinea De Camillis. 

Ad esempio, tra le categorie in forte crescita si trovano mango (+114,3% a volume), avocado (+47%) e semi (+32,2%). In calo, invece, gli articoli per animali +1,4% (a fronte di un +3,1% nell’intero 2024) e anche la cura della casa -0,8% nei primi mesi di quest’anno.  

E-commerce: in crescita pure players e specializzati

La crescita delle vendite non premia tutte le tipologie distributive, che trasversalmente stanno conoscendo un aumento della frequenza di acquisto e un calo dello scontrino medio come rilevato nell’80% dei gruppi distributivi, offrendo opportunità per incrementare la fedeltà.  

Si evidenzia un buon andamento per i superstore (+3,4% a volume da gennaio ad aprile 2025 versus +1,3% nel 2024) e i discount +3,8% a volume e +3,9% a valore nel 2025, complice la ricerca del risparmio. Gli specialisti drug sembrano rallentare la crescita, registrando un seppur interessante +4,5% a volume e un +3,4% a valore.

Emerge l’e-commerce che, con una quota pari al 7,1% nel 2025, assume una dimensione sempre più significativa, registrando nel Largo Consumo Confezionato (LCC) in totale un +4,4% a valore, venendo scelto per comodità e convenienza. In particolare, i pure players – ovvero gli attori che nascono con canali di vendita solamente online e che rappresentano il 50% delle vendite del canale – crescono a valore del 5,5% e molto bene anche gli specializzati (19,5% della quota di mercato) che crescono a valore del 10,5%.

IDM e MDD: entrambe in crescita, ma per motivi diversi

Insieme, l’Industria di Marca (IDM) e la Marca Del Distributore (MDD) complessivamente maturano oltre 1 miliardo di crescita nei primi quattro mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La crescita dell’industria di marca è principalmente trainata dall’aumento dei prezzi, aprendo l’anno con un fatturato pari a +608 milioni di euro, contribuendo alla crescita del fatturato LCC per il 57%. Invece, per quanto riguarda l’MDD (+450 milioni di euro, pesando per il 43% della crescita), è l’aumento dell’assortimento di prodotto a marchio del distributore sugli scaffali a determinare la crescita per l’anno corrente. 

Anche i target che determinano la crescita sono differenti: se da una parte la MDD si rivolge sempre di più agli 8 milioni di famiglie con figli a carico (+0,5 pt di quota) e di media età (+1,6 pt in quelle con reddito medio più basso), l’IDM è in crescita sia nelle famiglie mature ad alto reddito (+0,2 pt) sia in quelle a basso (+0,6 pt). 

Secondo i dati del Consumer Panel di NIQ, la strategia di crescita vincente per i principali brand del Mass Market, il 59% dei quali in crescita a volume nel corso dell’ultimo anno, sembra risiedere nella capacità di raggiungere un numero sempre più elevato di clienti, con maggiori probabilità di successo se si riesce anche a migliorare la fedeltà.

Anche la MDD sta cercando di espandere la sua quota, lavorando principalmente attraverso lo sviluppo degli assortimenti: cresce nel 65% delle categorie, in parte per aumento del solo numero di famiglie acquirenti (in due casi su tre) e in parte in tutte quelle dove, oltre a incrementare il numero di acquirenti, riesce anche a crescere in fedeltà.

L’attenzione ai target come chiave per la crescita

«La crescita del comparto, registrata negli ultimi mesi, testimonia la capacità dell’industria e della distribuzione di soddisfare sempre meglio i bisogni delle famiglie italiane ha proseguito De Camillis -. Nel quadro attuale e guardando al prossimo futuro emergono ulteriori opportunità di crescita. Per coglierle appieno sarà importante continuare a migliorare i livelli di efficienza delle promozioni (circa un terzo delle attività non genera volumi incrementali) e degli assortimenti. Infine, lavorando insieme su specifici target di clientela, e cavalcando affinità tra brand e insegne, si riuscirà a intercettare un numero sempre più elevato di famiglie coprendo meglio i loro bisogni di consumo».

Ciò significa, inevitabilmente, non trascurare la comunicazione, elemento a cui sarà dedicato un panel, “Pubblicità motore del progresso” nella giornata di sabato, in cui Marco Travaglia, Presidente di UPA, converserà con Enrico Galasso di Birra Peroni, Roberta Lucca di Rai, Francesca Mortari di YouTube e Simona Maggini di WPP. 

«Stiamo entrando nell’era del Next Normal – ha concluso Frasi – dove l’espansione nel Largo Consumo potrà essere supportata da una maggiore collaborazione nella filiera, dal miglioramento dell’efficienza e dalla conoscenza ancora più approfondita dei clienti. Questa combinazione di fattori offrirà opportunità di crescita e ulteriori accelerazioni del settore».

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