Come l’AI sta cambiando il lavoro nelle PR

Tre PR su quattro utilizzano l’AI (intelligenza artificiale) per condurre le loro attività a beneficio dei clienti e nell’interazione coi giornalisti. È quanto emerge dall’indagine “The State of PR“, svolta a livello mondiale da Muck Rack su un campione di 1100 professionisti delle pubbliche relazioni. Nello specifico, il 75% degli intervistati dichiara di utilizzare l’AI generativa per lo svolgimento della propria attività e il 13% ha in programma di provare a introdurla a breve. Solo il 6% non intende introdurla. Il dato è confermato anche dalla recente indagine di IAB – Interactive Advertising Bureau Europe, dalla quale emerge come il 91% degli operatori del settore pubblicitario digitale ha utilizzato o sta già utilizzando l’AI generativa. Dei restanti, il 90% ha dichiarato di avere intenzione di testarla all’interno della propria azienda nei prossimi mesi.

AI generativa nelle PR per cosa? Alla lettura del report Muck Rack, principalmente per “ideare/brainstorming” (82%), “scrivere una prima bozza” (72%) o “rieditare un testo” (70%) e poi, 1 comunicatore su 2 (50%) per scrivere un comunicato stampa.
«Una maniera sbagliata o, per meglio dire, “degenerativa” – commenta Davide Ciliberti di Purple & Noise PR – di utilizzare questa tecnologia che invero è uno strumento, un tool interessante e utile. Pensare di delegare a una macchina attività come l’ideazione creativa o strategica significa abdicare come professionista, secondo me in maniera anche poco corretta nei confronti del cliente, che paga invece per quell’asset».

«Come professionista concordo con quanto su dichiarato dal collega, ovvero che delegare – commenta Stella Romagnoli professore di laboratorio di  Strategie pubblicitarie all’Universita La Sapienza di Roma – ma come docente questa fotografia mi induce a pensare che forse è oggi prioritario anche formare i giovani, che si stanno avvicinando alla professione attraverso Università e accademie, ad un uso corretto e consapevole delle nuove tecnologie di oggi, come appunto l’Ai, e di quelle che certamente verranno, in modo che l’uso non diventi abuso o facile scorciatoia».

Scorrendo la classifica dell’utilizzo dell’AI, secondo quanto indagato da Muck Rack emerge come i comunicatori utilizzano l’AI per redigere testi per i social (59%), definire strategia e planning (42%), ma anche per trovare giornalisti (21%).

«Una delle cose belle dell’AI applicata alle PR, ovvero quella di creare immagini e infografiche originali per agevolare la fruizione della notizia – commenta Ciliberti – utilissime a redazioni e lettori, invece finisce al penultimo posto (16%) di questa particolare classifica».

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