Luciano Nardi firma l’identità visiva dell’Insurance Communication Grand Prix


Resteranno aperte fino al 31 gennaio le iscrizioni all’Insurance Communication Grand Prix, il riconoscimento promosso in partnership da Touchpoint e Insurzine, prima testata giornalistica online in Italia dedicata al settore insurtech, che premia i migliori progetti di comunicazione in ambito assicurativo.

L’award è organizzato in collaborazione con IIAItalian Insurtech Association, l’associazione italiana di riferimento per gli attori della filiera assicurativa che intendono innovare e sviluppare prodotti e offerte per affrontare le nove sfide lanciate dal consumatore digitale. La cerimonia di premiazione si svolgerà il prossimo 30 marzo.

Luciano Nardi

Tutta l’identità visiva dell’Insurance Communication Grand Prix, dal logo al trofeo, porta la firma di Luciano Nardi, Founder dell’agenzia Kube Libre. Dal Direttore Creativo e Graphic Designer ci siamo fatti raccontare la genesi del progetto. 

«Sono partito da un’analisi del settore assicurativo e dell’iconografia che caratterizza il comparto – spiega Nardi -. In questa fase mi sono reso conto che sono presenti tantissimi simboli “protettivi”: dall’ombrello allo scudo, piuttosto che gusci, tetti, conchiglie e mani. Partendo da questa consapevolezza mi sono reso conto di quanto fosse importante andare a cercare un elemento visivo che fosse davvero alternativo a questo tipo di rappresentazione. Da sempre mi occupo anche di design e di architettura e casualmente in quel periodo mi ritrovavo a ristrutturare una vecchia casa: lì mi è scattato il click. Così ho pensato alla trave, un elemento che sostiene e protegge. Ci sono varie tipologie di putrella, ma la forma classica è anche una sorta di I da typewriter. Allora ho provato a fare questo disegno della trave in assonometria e mi sono accorto che si rivelava come un simbolo grafico bello, pulito in grado di evocare solidità, robustezza, sicurezza. Valori propri del comparto assicurativo. Questo elemento essenziale della “I” mi sono reso conto che da parte di un logo poteva essere trasformato e diventare il fulcro di un trofeo tridimensionale. A questo punto anche le altre lettere dovevano appartenere a un mondo industriale e le ho immaginate come se fossero delle sezioni di profilati metallici che insieme andassero a comporre la sigla “ICGP”. La visualizzazione si richiama un po’ all’Art Déco, a quelle scritte che compartivano sugli edifici monumentali degni Anni ’20. Questo riferimento al passato evoca proprio realtà che sono radicate nella storia e devono durare nel tempo, come le assicurazioni. Però mi sono reso conto che andava aggiunto un elemento di attualità, così ho colorato i tre profili delle lettere che si aggiungono alla I con i colori primari – ciano, magenta e giallo – per rendere il tutto più contemporaneo».

A Nardi poi abbiamo chiesto quali sono le nuove sfide che il mercato assicurativo deve affrontare in comunicazione? «L’assicurazione è qualcosa di “antico”, un comparto caratterizzato da realtà che esistono da secoli – ha risposto -. È un settore importantissimo e strategico che viene vissuto in modo ancora molto “tradizionale”, ma che allo stesso tempo sta attraversando una fase di trasformazione profonda. Vive una sorta di cambiamento di paradigma. Per questo credo che sia arrivato il momento di cambiare approccio anche da un punto di vista comunicativo: oggi si vive un po’ troppo di luoghi comuni e stereotipi. Va rinnovato anche il linguaggio. Ci sono diversi player che usando il digitale stanno dialogando con un pubblico completamente diverso rispetto quello di qualche anno fa». 

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