Il 18 marzo alla ricerca di “consensi” a TEDxFermo 2022

Intervista a Giuseppe Visi, promotore e organizzatore della kermesse

Tutto pronto per la seconda edizione del TEDxFermo, in programma per venerdì 18 marzo a partire dalle ore 21:00 presso la prestigiosa cornice del Teatro dell’Aquila. Quest’anno porteranno la loro testimonianza la showgirl Justine Mattera, l’imprenditore, AD e Vicepresidente di Tod’s Andrea Della Valle, lo chef stellato Mauro Uliassi, l’attore fermano Gianluca Marinangeli, il campione italiano dei sommelier Gualberto Compagnucci, il professore dell’Univpm Marco Baldi, esperto di crittografia e cybersecurity, la cantante e atleta paralimpica Annalisa Minetti, l’esperta di personal branding Claudia Barberis e il campione del mondo di e-sport Massimiliano Sechi. Un panel variegato che promette di essere un prezioso momento di scambio, arricchimento e riflessione per i fortunati 100 spettatori che saranno seduti in sala. Della kermesse abbiamo parlato con Giuseppe Visi, che di TEDxFermo è promotore e organizzatore.

Giuseppe Visi

Per il secondo anno di seguito, la città di Fermo ospita l’evento della grande famiglia TED. Quali sono gli elementi di discontinuità rispetto alla prima edizione?

Vorrei iniziare, se me lo permette, da quello che si sta muovendo in continuità rispetto allo scorso anno, visto che siamo stati molto soddisfatti della prima edizione. In primis parto dalla squadra di volontari che è stata confermata e dagli insegnamenti che abbiamo tratto a livello organizzativo che ci hanno consentito di rendere tutti i processi più fluidi. A livello di tema guida, nel 2021 abbiamo parlato in modo molto ampio di valori professionali, quest’anno abbiamo scelto di alzare l’asticella puntando su un titolo più specifico. Il filo rosso che legherà gli interventi sarà la tematica dei “Consensi” che verrà interpretata dagli speaker in una chiave di lettura inedita e multisensoriale. A livello pratico poi abbiamo incrementato moltissimo l’attività del service, dalle telecamere alle interviste. Inoltre, abbiamo allargato la platea dei partner (fra i media partner c’è anche Touchpoint, ndr). Un’attenzione particolare la voglio riservare alla location, il Teatro dell’Aquila, perché di fatto è un ritorno alle origini. Anche lo scorso anno questo splendido spazio avrebbe dovuto ospitare la manifestazione, ma a causa della pandemia abbiamo dovuto spostare l’evento in estate, optando per una location all’aperto, l’arena di Villa Vitali. Sono certo che un’ambientazione come il Teatro dell’Aquila renderà tutto più spettacolare. 

 

Avete anche ampliato il team?

Abbiamo lavorato su un rafforzamento della squadra dei nostri volontari. Ma attenzione, volontari non significa affatto dilettanti. Un appuntamento come questo richiede il coinvolgimento di professionisti di alto profilo che mettono a disposizione il loro tempo e le loro competenze. Le persone sono state scelte proprio in base ai parametri di elevata qualità che ci chiede TED. 

 

Come avete identificato il tema di questa edizione? 

Viene dalla mente del nostro team della comunicazione, dai nostri creativi. Li abbiamo fatti lavorare in brainstorming  e hanno tirato fuori un’autentica “gemma” che mi ha immediatamente conquistato. In questo caso la parola “consensi” ha una doppia accezione: da un lato c’è un richiamo ai cinque sensi dall’altro alla ricerca del consenso. Questo ci ha guidati anche nella scelta degli speaker che si muoveranno su questa doppia linea. 

 

Per quanto riguarda la costruzione del palinsesto come vi siete mossi? 

Ci ha guidato un concetto chiave che appartiene al mondo di TED: la diversità. L’idea è quella di mettere sul palco persone che a volte la pensano anche in maniera diametralmente opposta. L’obiettivo è mettere a confronto idee diverse. In questo caso specifico, come anticipavo, ci saranno due filoni: una metà degli speaker parlerà del ruolo dei sensi, l’altra metà della ricerca del consenso, in particolare in un’epoca segnata dal boom dei media digitali e dell’intelligenza artificiale. In più, nella scelta degli speaker abbiamo cercato di mantenere un equilibrio a livello di territorialità, con quattro personalità che sono un’espressione del nostro territorio e cinque che vengono da fuori. Naturalmente abbiamo trovato un equilibrio anche fra componente femminile e maschile.

Qual è a suo avviso la forza del format di TED?

Credo che ci siano almeno tre parametri che abbiano decretato il successo degli incontri di TED. Il primo è la scelta del video come mezzo espressivo: sono stati fra i primi a spingere in questa direzione. Non è un caso che il 18 marzo ci saranno solo 100 spettatori in sala, perché poi l’obiettivo è far circolare dei video di alta qualità nei diversi circuiti. L’altro parametro essenziale è il tempo, il ritmo degli interventi: i famosi 18 minuti dei TED talks. Una scelta di formato nata in un momento in cui nei convegni c’erano relatori che parlavano per ore. Oggi il principio di passare concetti importanti in un tempo ridotto è un elemento assodato perché la soglia di attenzione delle persone è sempre più bassa. Attualmente il regolamento prevede sempre un tetto di 18 minuti per gli interventi, ma viene consigliato di restare sui 14/15 minuti. Ultimo elemento, ma assolutamente imprescindibile: la qualità dello storytelling. È fondamentale che ogni intervento sia una storia all’interno della quale innestare argomenti profondi. 

 

Quali aspettative nutrite per questa seconda edizione? State pensando già al 2023?

Ci aspettiamo prima di tutto di divertirci, come abbiamo fatto lo scorso anno. Vogliamo goderci una serata in cui affrontare con leggerezza argomenti importanti. Adesso è prematuro pensare alla terza edizione, sono eslusivamente concentrato sul 18 marzo. Ma i ragazzi del team sono tutti giovani e pieni di entusiasmo e sono sicuro che mi daranno lo stimolo per andare avanti. Ora però è presto per parlarne. 

 

Un motivo per cui si dovrebbe seguire TEDxFermo?

Resto allineato al tema di questa edizione: per cercare i propri consensi. Sono sicuro che nel corso della serata ci saranno tanti spunti per imparare a trovarli.

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