TEDxFermo 2023: “Fill the gap”

Intervista a Giuseppe Visi, Fondatore e Organizzatore dell’evento che si terrà sabato 15 aprile al Teatro dell’Aquila di Fermo

Saranno Cesare Catà, Rosita Celentano, Greta Galli, Maurizio Solieri, Luca Ward, Walter Di Francesco, Maurizio Lastrico, Oliana Carnevali gli otto speaker che animeranno TEDxFermo 2023. Un’edizione che si annuncia ricca di spunti e suggestioni che sarà ospitata ancora una volta nella meravigliosa cornice del Teatro dell’Aquila di Fermo. In vista dell’ormai imminente appuntamento, Touchpoint, fra i partner della manifestazione, ha intervistato Giuseppe Visi, Fondatore e Organizzatore dell’evento. 

Giuseppe Visi

Il 15 aprile torna TEDxFermo. Qual è il tema che farà da fil rouge quest’anno? 

Quest’anno i nostri 8 speaker si confronteranno sul tema che abbiamo voluto intitolare “Fill the gap – Riempi il tuo spazio, annulla le distanze”. Durante tutta la nostra vita ci muoviamo all’interno di due dimensioni: quella del tempo e quella dello spazio. Da sempre l’uomo cerca di studiare, analizzare e governare questi due grandi concetti che hanno appassionato negli anni fisici, filosofi, astronomi e scienziati. Eppure, queste due macro aree di pensiero, seppur ampie nella loro definizione, rappresentano allo stesso tempo dei confini ben definiti entro cui ci muoviamo e che limitano la nostra azione. Lo spazio e il tempo definiscono i punti di vista, la distanza tra noi e il mondo che ci circonda, una distanza che abbiamo bisogno di colmare, occupare, riempire con oggetti, appuntamenti, cose da fare, gente da incontrare. Ma è davvero così necessario e producente riempire tutto, non lasciare spazi vuoti? Se il vuoto fosse una risorsa? Con questo tema così particolare, volevamo stimolare gli speaker con un concetto che può sembrare generico e ampio ma che secondo noi può dar vita a tante letture profonde e sorprendenti. Già dal titolo, si intuisce come ognuno di loro sarà chiamato a scavare nella propria intimità, a mettersi a nudo sul palco, a rivelarsi. 

 

Scegliendo questo tema quale messaggio pensate di dare? 

Crediamo che questo argomento sia perfetto per stimolare la riflessione del pubblico in teatro. Questa edizione di TEDxFermo può essere anche l’occasione per cambiare la nostra prospettiva su alcune concezioni. Per esempio, siamo soliti pensare al vuoto come qualcosa di negativo e di angosciante, ma lo scrittore può vedere in una pagina bianca delle immagini che lo spingono a scrivere la sua storia. Quando non c’è niente, siamo costretti a immaginare qualcosa e questo può darci la spinta per creare. Anche Einstein diceva che la crisi è la più grande benedizione per l’uomo, perché le nuove sfide scatenano l’inventiva e tirano fuori la parte migliore di noi.

 

Siamo giunti alla terza edizione dell’evento. Di quale eredità dei due precedenti appuntamenti avete fatto tesoro? 

Dopo il primo anno abbiamo capito cosa andava rivisto e cosa invece andava mantenuto. Di sicuro il team: affiatato e appassionato, è cresciuto anche quest’anno con nuovi componenti che hanno a cuore il messaggio e lo spirito del TED di diffondere idee di valore. Poi, un altro aspetto di cui siamo sempre più convinti è l’importanza dello stretto legame con il territorio: quest’anno, rispetto alle scorse edizioni, il TEDxFermo si è inserito da vicino anche nella vita della comunità. Abbiamo partecipato a “Fermhamente”, il Festival della Scienza della Città di Fermo, un evento importante per il nostro territorio; abbiamo coinvolti i giovani, con incontri nelle scuole e nelle università, perché crediamo che sia fondamentale parlare di cultura alle future generazioni; abbiamo allargato la squadra di partner locali che ci sostengono ognuno in maniera personalizzata e in linea con le proprie attività e settori di appartenenza. Perché il messaggio che vogliamo far passare è proprio che l’unione fa la forza (e la differenza!)

 

Cosa vi ha guidato nella costruzione del panel di speaker di quest’anno? 

Come accade ogni anno, la selezione è sempre molto dura, perché cerchiamo di includere nel panel personaggi provenienti da ambiti diversi, che possano portare sul palco esperienze di vita e punti di vista differenti. Di certo, non volevamo che mancasse il mondo dello spettacolo, che solitamente è anche quello più apprezzato, ma abbiamo inserito anche la musica, la filosofia e la scienza, per non tradire il format originale di TED: Technology, Entertainment, Design. Siamo soddisfatti della nostra scelta e avremo con noi speaker che sanno intrattenere, ma anche stimolare la riflessione, perché il TEDxFermo non vuole essere in nessun caso essere una semplice conferenza, bensì un momento di incontro piacevole da cui si esce più arricchiti di prima.

 

Quali sono le principali novità che avete introdotto per questa nuova edizione? 

Questo è un TEDxFermo diverso rispetto ai primi due perché finalmente abbiamo ottenuto la licenza estesa. Prima lo spettacolo era riservato solo a 100 fortunati, secondo le norme TED, mentre per questa edizione abbiamo finalmente avuto a disposizione l’intero teatro. Questo è per noi grande motivo di orgoglio. Altre novità: due conduttori, una performance speciale che coinvolgerà gli spettatori in sala e un ospite a sorpresa che porterà sul palco uno spettacolo che ha dell’incredibile!

 

Quali sono le vostre aspettative per quest’anno? 

Ogni anno devo dire che il TEDxFermo supera sempre le nostre aspettative…in positivo! Perché l’energia che ci arriva dal pubblico e dagli speaker è davvero una carica grandissima per continuare a offrire agli spettatori un evento culturale di qualità. Sicuramente, il nostro più grande augurio è quello di vedere tanti giovani seduti in platea o nei palchetti: a loro abbiamo riservato anche una tariffa speciale, in modo da incoraggiarli a venire all’evento. Sappiamo che non è facile catturare l’attenzione dei ragazzi, soprattutto quando si parla di cultura, ma credo che il TEDxFermo abbia tutte le carte in regola per farlo.

 

Quali sono gli elementi che rendono sempre attuale un format come TEDx? 

Nessun altro evento al mondo forse è al passo coi tempi come il TEDx. Infatti, per decidere l’argomento centrale, il team deve costantemente studiare la realtà che ci circonda e interrogarsi sui vari temi di attualità. Pensiamo al tema di quest’anno, “annullare le distanze”, non è un argomento casuale, ma un riflesso degli anni che abbiamo appena trascorso in pandemia. Non solo, bisogna essere al passo anche con i mezzi di comunicazione: ad esempio, quest’anno abbiamo deciso di invitare un personaggio noto su TikTok, la piattaforma che sta spopolando proprio in questo momento, soprattutto tra i giovanissimi. Inoltre, il fatto che gli speaker abbiano a disposizione soltanto 18 minuti per esprimere la loro idea è di sicuro un aspetto sfidante e innovativo. 

Questa peculiarità del format, dati i nostri tempi che “corrono veloci” è l’aspetto che forse ci piace di più, perché sembra semplice, ma non lo è:  per trasmettere un’idea e un’emozione forte al pubblico in così poco tempo bisogna davvero essere sé stessi e mettersi alla prova. La cultura, per fortuna, non passa mai di moda: penso che sia questo il segreto del successo degli eventi TEDx.

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