Missione benessere: quando il contenuto fa la differenza

Intervista alla Fitness & Wellness Entrepreneur e Influencer Melissa Zino: «L’Influencer Marketing oggi è un lavoro a tutti gli effetti con tantissimi passaggi di comunicazione e veri e propri contratti che regolano il rapporto professionale»

Ha un suo blog e su Instagram la seguono 170 mila follower: Melissa Zino, piemontese di Borgomanero in provincia di Novara, racconta a Touchpoint Today come, dopo una Laurea in Scienze della comunicazione con specializzazione in Brand Management sia diventata una Fitness & Wellness Entrepreneur.

«Dedicarmi al fitness è stato un iter naturale perché sono cresciuta “a pane e sport” con un passato da ginnasta a livello agonistico: era un aspetto molto importante della mia vita che mi impegnava per tante ore – spiega Zino -. Nel tempo ho compreso che il fitness, come ogni altro settore, stava subendo un’evoluzione, anche un po’ soggetta alle mode e alle tendenze che arrivavano dall’estero, e che si legava sempre più a un concetto di Wellness più ampio. Quindi, ho iniziato ad allargare i miei orizzonti includendo non solo sport e movimento, ma anche l’alimentazione. Il mio claim è “gli addominali si costruiscono in cucina”, perché quello che mangiamo è il nostro carburante, si riflette in quello che siamo ed è importante come l’attività fisica per ottenere un benessere generale».

 

Melissa Zino

L’attenzione al benessere è una tendenza destinata a durare?

Basta guardare le statistiche degli ultimi anni: il numero di persone che si dedica alle attività fisiche, che non comprendono solo la palestra ma anche movimento fatto in autonomia, che non rientra in quei dati, come correre o andare in bicicletta, è aumentato sensibilmente. Così come si è evoluta la proposta di abbigliamento sportivo, che è entrato a far parte della nostra vita: spesso lo indossiamo non solo per praticare uno stile di vita attivo, ma anche come scelta di un outfit più comodo. Anche in ambito alimentare, alcuni brand storici hanno incrementato la loro gamma con prodotti molto più attenti a un’alimentazione sana ed equilibrata, riducendo grassi e zuccheri o aumentando la quantità di proteine, e anche il settore del biologico è cresciuto. Per queste ragioni sono convinta che l’attenzione al benessere non sia passeggera, ma che avrà un futuro sempre più roseo.

 

La situazione che si è creata a causa della pandemia non rischia di spostare l’ago della bilancia su temi considerati più “essenziali”? 

Ovviamente stiamo vivendo un momento particolare e c’è da fare i conti con realtà. Durante la pandemia, però, anche chi non praticava attività fisica o non cucinava pasti con le proprie mani si è avvicinato a questi mondi. Abbiamo imparato tutti qualcosa, in particolare che il Wellness crea equilibrio tra corpo e anima, è un circolo vizioso. Non è necessario “andare sulla luna”, nel senso che l’esercizio a corpo libero fatto bene è ancora oggi efficace, tutti possono allenarsi a casa propria senza attrezzature costose e impegnative.

 

Il suo background formativo l’ha aiutata?

I miei studi mi hanno trasmesso buone basi per riuscire a barcamenarmi in questo mondo di comunicazione attraverso i social, ma quando mi sono laureata io Instagram ancora non esisteva. I social per chi fa questo mestiere sono imprescindibili perché consentono di arrivare all’utente finale e di stabilire un rapporto diretto anche con microsegmenti interessanti per le aziende. Negli anni ho avuto modo di vedere l’evoluzione del mercato: all’inizio era un’attività più rudimentale e casalinga, oggi invece è un lavoro a tutti gli effetti con tantissimi passaggi di comunicazione e veri e propri contratti che regolano il rapporto professionale. Da parte nostra dobbiamo offrire competenza e autorevolezza sempre maggiori, innanzitutto perché la concorrenza è sempre più spietata. 

Prima c’erano solo Facebook e Twitter poi sono arrivati Instagram e TikTok: come vede l’evoluzione dei social e quali sono i più adatti per i brand?

Considero Instagram il re dei social e il mezzo su cui riesco a esprimermi al meglio. Anche TikTok ha registrato un exploit negli ultimi mesi: io non lo utilizzo perché è rivolto a un target molto giovane, che è un po’ lontano da quelli che sono il mio stile, la mia personalità e il mio modo di comunicare. Instagram grazie all’introduzione della funzione Reels può competere con TikTok. 

 

Lei come sceglie di legarsi a un brand?

Mi arrivano tante proposte perché l’Influencer Marketing sta crescendo: le aziende hanno compreso che è utile investire in questa forma di comunicazione, per cui cercano collaborazioni con influencer rappresentativi nel loro campo merceologico. Bisogna scegliere brand che sono coerenti con la propria filosofia di vita e con i valori che si cerca di trasmettere: i follower sono attenti e capiscono quando una collaborazione o un progetto lo stai facendo per una questione economica e non perché lo senti tuo. I prodotti e i servizi che sponsorizzo sono di brand che acquistavo già prima di fare questo lavoro e che acquisterei normalmente e che mi sento di consigliare. Quindi ci deve essere una verità alla base altrimenti la menzogna prima o poi viene scoperta e non è vantaggiosa né per l’influencer né per il brand.

 

L’influencer è un creativo?

Dovrebbe esserlo. Io credo di essere sempre stata dotata di una buona dose di creatività: per creare contenuti da zero devi avere idee ed elasticità mentale, inventare sempre qualcosa di nuovo e di diverso, banalmente rinnovando anche le location dove si scattano le foto o le inquadrature.

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