Giocare per cambiare il futuro: Paperbox e il nuovo modo di scoprire i DSA

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) possono influenzare profondamente il percorso scolastico di un bambino, rendendo più complessi l’acquisizione delle competenze di base e il rapporto con lo studio. Riconoscerli in tempo significa offrire un supporto adeguato, prevenendo difficoltà scolastiche che possono tramutarsi in frustrazione, perdita di autostima e, nei casi più gravi, abbandono scolastico.

Negli ultimi anni, la consapevolezza sull’importanza della diagnosi precoce è cresciuta, portando a un maggiore impegno da parte di scuole, famiglie e specialisti. Tuttavia, identificare i DSA nelle fasi iniziali del percorso scolastico rimane una sfida complessa, che richiede strumenti innovativi e un approccio multidisciplinare.

Il Co-Founder & CEO Francesco Trovato

In questo contesto nasce Paperbox, una startup innovativa che, attraverso il videogioco DINO, trasforma l’identificazione precoce dei DSA in un’esperienza naturale e coinvolgente. Con l’obiettivo di conoscere nel dettaglio le caratteristiche della realtà, abbiamo intervistato il Co-Founder & CEO Francesco Trovato.

 

Com’è nata l’idea della startup e quali sono stati i primi passi per realizzarla?

Paperbox è nata a luglio 2022 da un’attenta fase di studio. Insieme ai miei primi due soci, Francesco Garosci e Giacomo Pratesi, abbiamo analizzato articoli scientifici, tendenze di mercato e le sfide quotidiane affrontate dalla fascia di popolazione pediatrica. Abbiamo presto compreso quanto fosse necessario un cambiamento nell’ambito dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), caratterizzato da troppe identificazioni tardive o mancanti, con un impatto significativo sulla vita dei bambini e delle loro famiglie. Da questa consapevolezza è nata l’idea di DINO by Paperbox, un videogioco progettato per facilitare l’identificazione precoce dei DSA. Abbiamo costruito partnership e collaborazioni strategiche, come il patrocinio dell’Associazione Italiana Dislessia, e accolto nel team Alice Ravizza, tra i massimi esperti di regolatorio in Italia. Con il team giusto, abbiamo iniziato a lavorare per portare DINO a quanti più bambini possibile: oggi sono già oltre 1000 a utilizzarlo. 

 

Quali sono le principali caratteristiche di Paperbox?

Paperbox si distingue per l’approccio innovativo e accessibile. La piattaforma DINO coinvolge i bambini attraverso il gioco, raccogliendo dati preziosi in modo naturale e non invasivo; questo permette a scuole e specialisti di intervenire tempestivamente, quando il supporto può davvero fare la differenza. È progettato per essere flessibile e adattabile alle esigenze di studi specialistici e scuole. L’interfaccia intuitiva e il sistema di valutazione automatizzato restituiscono analisi dettagliate, riducendo drasticamente tempi e costi di identificazione precoce, rendendo così lo strumento accessibile a un’ampia platea di utenti.

 

Qual è il vostro modello di business?

Offriamo DINO come servizio annuale alle scuole, supportandole nell’identificazione e nel monitoraggio dei DSA attraverso progetti di screening su larga scala. L’offerta è personalizzabile in base alle risorse e alle necessità di ogni istituto; questa doppia strategia ci consente di ampliare l’impatto sociale di Paperbox, garantendo al contempo sostenibilità economica e possibilità di scalare il modello.

 

Quali sono le principali sfide che affrontate nel mercato odierno?

Abbiamo riscontrato un forte interesse dal mondo scolastico, ma ci confrontiamo con una grande frammentazione nei canali e nelle modalità di distribuzione. Questo ci obbliga ad adattarci continuamente a ogni contesto. Inoltre, i cicli di vendita sono lunghi, poiché le scuole, in quanto istituzioni pubbliche, devono seguire processi rigorosi per garantire la qualità delle soluzioni adottate. Oggi il nostro obiettivo è scalare il modello raggiungendo collettori e distributori che ci permettano di accedere a più scuole attraverso una rete di distribuzione centralizzata.

Il Team di Paperbox

A che tipo di cliente vi rivolgete?

Oltre a un modello in abbonamento per specialisti e professionisti – logopedisti, optometristi, psicologi e tutor DSA – il nostro focus principale è sulle scuole. Ci rivolgiamo ad asili, scuole primarie e istituti comprensivi, sia pubblici sia privati o paritari. Il nostro cliente ideale è l’Istituto Comprensivo, che può accompagnare i bambini dall’asilo alla scuola primaria con il supporto continuativo di DINO.

 

Come comunicate per attirare nuovi clienti? Quali mezzi utilizzate?

Adottiamo un approccio multicanale: un forte posizionamento digitale ci consente di raggiungere in modo efficace clienti, sponsor e decision maker. A questo affianchiamo strategie più tradizionali, come la collaborazione con distributori terzi, la partecipazione a eventi verticali e l’acquisizione diretta. Proponiamo inoltre iniziative gratuite per farci conoscere dagli istituti e iniziare a interagire con le classi in maniera pratica ed efficace.

 

Come bilanciate il lavoro umano con l’utilizzo dell’AI?

Per noi l’intelligenza artificiale è uno strumento che potenzia il lavoro umano, non un sostituto. DINO sfrutta l’AI per analizzare i dati raccolti durante le sessioni di gioco, offrendo a specialisti e docenti insight dettagliati che facilitano il processo decisionale. Grazie a questa tecnologia, possiamo fornire un quadro completo e facilmente comprensibile, lasciando a docenti e specialisti più tempo da dedicare ai bambini piuttosto che all’interpretazione dei dati.

 

Quali saranno i prossimi step legati alla società?

Stiamo continuando a distribuire il nostro prodotto, concentrandoci sulla chiusura di accordi con distributori per aumentare la capillarità nelle scuole. Abbiamo avviato dei Proof of Concept internazionali, a partire dal Regno Unito, per dimostrare la replicabilità del nostro modello e dei nostri algoritmi. Parallelamente, siamo alla ricerca di partner finanziari che possano supportare la nostra crescita e accelerare l’espansione di Paperbox a livello globale.

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