OUTBND, il social network degli action sport

Un ecosistema per condividere, cercare e trovare contenuti relativi agli sport più adrenalinici: da un’idea di un gruppo di universitari è nato OUTBND. A raccontarci il progetto è Matteo Meana, CEO, Product Manager e Co-Fondatore.

Matteo Meana

Quando è nata la start up e come? 

Inizio facendovi io una domanda: se vi dicessi di pensare al video più “figo” che avete mai visto, a cosa pensereste? Probabilmente a qualcuno che si lancia da un aereo o che fa snowboard in un fiordo norvegese… ma come trovate questi contenuti? Ecco: OUTBND cerca di creare un ecosistema dove i contenuti di Action Sports siano facili da trovare e condividere, ma anche da creare: il nostro team media infatti supporta brand ed eventi nella creazione di contenuti che esaltino gli appassionati. La app di OUTBND si differenzia principalmente per la presenza degli “habitat” (macrocategorie di sport) e delle “challenge” (Album condivisi che sostituiscono gli hashtags).

©ph. Davide Francavilla

OUTBND è figlia di un progetto universitario e di alcune esperienze pregresse in una startup simile (Xtrix) creata da mio fratello Luca e i suoi amici. Il progetto era parte di un corso di “New Product Development & Innovation”, curato da Mike Grandinetti per la Hult Business School di Boston. I primi passi sono stati senz’altro quelli di “auto-convincimento”: tutti dicono di voler lavorare su una propria idea, ma mettercisi veramente è un’altra cosa. Ad agosto 2017, mentre finivo il master a San Francisco, conobbi Sven – un ragazzo tedesco che studiava Business nella mia università, ma che aveva esperienza di sviluppo app – e insieme al mio migliore amico Giovanni, decidemmo di iniziare a lavorarci e grazie all’aiuto di Chiara -socia subentrata successivamente – abbiamo fatto un beta-test contenuto ai primi del 2020. Da lì, il lavoro principale, che continua, è stato quello di disegnare uno schema di interazioni piacevole, intuitivo ma innovativo. Dal primo giorno ci siamo concentrati sul facilitare la ricerca e fruizione di contenuti. 

 

Qual è il modello di business?

OUTBND principalmente ha due “mezzi” per offrire servizi: la app ed il media team. Grazie ai nostri mezzi e alle partnership ed esperienza sviluppata, la compagnia genererà valore tramite:

• Promozione delle Challenge – Tipico “advertising”, ma puntato solo a spingere le challenge dei clienti. Funzione non ancora disponibile.

• Challenge management – Servizi di supporto alla creazione delle challenge: dall’audience retention, alla realizzazione di minisiti e marketing collaterals.

• Media Services – Durante gli eventi il nostro team può occuparsi della parte mediatica, focalizzandosi sulla creazione di video, foto e Instagram Stories che aiutino a raccontare accuratamente la storia di un brand o di un evento.

• Reports & Analytics – Raggiunta una base utenti significativa, il piano è quello di vendere report sia specifici (brand o challenge) che di industria. L’idea è quella di fare tutto il reporting “in-house” tenendo al sicuro le informazioni dei nostri utenti ma creando valori per i nostri clienti Business.

 

A oggi come si è sviluppato il progetto?

La app ha avuto un primo beta a dicembre 2019, durato circa un paio di mesi. Raccolte le informazioni necessarie, abbiamo avuto un redesign completo e preparato una campagna di lancio ufficiale che si è poi realizzata nell’estate del 2020 (che tempismo vero?). Dopo una raccolta di utenti abbastanza significativa nella prima estate abbiamo sviluppato un sistema di voto online per le “challenge”, rendendole delle vere e proprie “sfide”, lanciando ufficialmente la funzione nel 2021. Da settembre 2021 siamo invece molto attivi sul lato eventi come media partner. Ad oggi abbiamo iscritto 2,2k utenti con un tasso di crescita di circa il 6% di mese in mese.

Foto di Tim Howell – Base Jumper ed Ambassador per OUTBND

Quali saranno i prossimi step?

Fino ad adesso siamo stati self-funded e siamo finalmente pronti a cercare investitori per aiutarci a solidificare il nostro posizionamento nel mercato e a stabilizzare la parte tecnologica. Senz’altro lavoreremo spesso con gli eventi come Media Team nell’orizzonte temporale più vicino, spostandoci sempre di più dal “sponsor” a “partner”. Abbiamo anche un paio di idee per una versione Desktop e dei servizi extra che potrebbero addirittura configurarsi in una nuova app o un set di strumenti per gli eventi.

 

Che tipo di clientela avete?

Abbastanza mista: siamo sia B2B che B2C, quindi abbiamo dallo sciatore della domenica, al pro, ai brand più grossi. Diciamo che sta tutto nell’equilibrio e nel riuscire a creare sinergia tra questi tre elementi: troppi contenuti “pro” e gli utenti tipo si sentono intimiditi…troppi utenti “basic” e quelli bravi non trovano la app interessante…troppi contenuti “brandizzati” e diventiamo una vetrina. 

Foto daWKBND (Evento di Wakeboard a Turin Wakepark) – Fotografo Alessandro Altavilla

Come comunicate per attirare nuovi clienti?

Abbiamo canali di comunicazione abbastanza insoliti per una app: da atleti, agli eventi al merch. Tra i nostri atleti potrete trovare: Gordon Brown, Claudia Pagnini, Francesco Garosci, Tim Howell, Rocìo Collazo, Mattia Caravello, RevUp Boys, Lorenzo Antinori. Come tutti però abbiamo anche fatto delle campagne digital e influencer, ma anche un po’ di “volantinaggio” e passaparola. Gli eventi sono per noi un grande mezzo di comunicazione, fin ora abbiamo lavorato con: WKBND – Signature Event di Wakeboard, Freeride Fiesta – Evento di Mountain Bike in Messico, Burton Mountain Mash – Signature event di Burton Snowboards in Italia, XMasters’ Destroy – Rail Jam sia di Freeski che di Snowboard a Moena, World Rookie Tour Snowboarding Finals – Gara di Slopestyle e Halfpipe a Kaprun, Austria. Ma ci sono tanti altri nella pipeline che non vogliamo “spoilerare”.

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