Pathway, quando l’intelligenza artificiale diventa uno strumento di apprendimento

Trovare realtà che, al giorno d’oggi, non utilizzano l’intelligenza artificiale per alcun tipo di attività è diventato sempre più raro; la vera sfida consiste nel capire come sfruttare al meglio questo strumento in base alle caratteristiche dell’azienda.

In questo contesto nasce Pathway, una realtà che ha fatto dell’intelligenza artificiale il centro della propria piattaforma, pensata come elemento di supporto nella preparazione per studenti e giovani professionisti.

William Lattanzi

Per conoscere meglio i dettagli della start up, abbiamo intervistato il CEO William Lattanzi.

 

Com’è nata l’idea della start up e quali sono stati i primi passi per realizzarla?

L’idea di Pathway è il risultato di anni di esperienza nel settore ed-tech, maturati sviluppando piattaforme per conto di terzi all’interno della nostra software house. Dopo aver lavorato a lungo su progetti per altri, ci siamo resi conto che volevamo creare qualcosa di nostro: una piattaforma di e-learning che integrasse l’intelligenza artificiale fin dal principio, non come aggiunta successiva, ma come pilastro centrale. Il vero punto di svolta è arrivato con l’ingresso nel programma di accelerazione di Startupbootcamp, che ci ha dato le risorse e il supporto necessari per sviluppare il nostro primo MVP; questo ci ha permesso di concretizzare l’idea e gettare le basi di quella che oggi è la nostra piattaforma. 

 

Qual è il vostro modello di business?

Attualmente operiamo con un modello B2C, offrendo ai nostri utenti la possibilità di acquistare la piattaforma con la formula “acquista ora, attiva quando vuoi”. Parallelamente, stiamo sviluppando una versione dedicata al mercato B2B, rivolta in particolare alle scuole di inglese. L’obiettivo, per quest’anno, è espandere la nostra presenza in questo settore, offrendo alle scuole una piattaforma che integri l’intelligenza artificiale per supportare il lavoro dei docenti.

 

Quali sono le principali caratteristiche di Pathway?

Pathway è una piattaforma progettata con l’intelligenza artificiale al centro. La nostra AI, però, non è il classico chatbot a cui lo studente pone domande. Al contrario, lavora in modo invisibile, dietro le quinte, supportando l’apprendimento senza essere invasiva. Il suo ruolo chiave emerge nei momenti di esercitazione: corregge automaticamente gli esercizi, fornisce feedback personalizzati e suggerisce miglioramenti, aiutando lo studente a progredire in modo autonomo e consapevole. Inoltre, la piattaforma è in grado di sostituire molte attività che tradizionalmente richiederebbero l’intervento di un docente o tutor, come la correzione di essay o la valutazione del parlato. Tutto questo rispecchia il nostro motto: “Smarter paths, no shortcuts”. Crediamo che il modo migliore per raggiungere i propri obiettivi non sia trovare scorciatoie, ma avere a disposizione strumenti intelligenti che rendano il percorso più efficace e mirato.

 

Quali sono i vostri plus per distinguervi sul mercato?

Il nostro principale punto di forza è l’integrazione dell’intelligenza artificiale a 360 gradi: non solo nel prodotto, ma anche nei nostri processi operativi. Da un lato, Pathway offre agli studenti un’esperienza di apprendimento personalizzata e guidata dai dati, con l’AI che agisce come un tutor invisibile. Interviene in tempo reale nella correzione degli esercizi di writing e speaking, fornendo feedback mirati proprio come farebbe un docente esperto. Dall’altro, utilizziamo l’intelligenza artificiale anche nei processi interni, automatizzando diverse attività operative e ottimizzando la gestione dei dati e delle interazioni con gli utenti. 

 

A che tipo di cliente vi rivolgete?

Attualmente, il nostro focus principale è sugli studenti che devono affrontare l’esame IELTS, in particolare universitari e giovani professionisti che vogliono accedere a percorsi di studio o opportunità lavorative all’estero. Sono persone con obiettivi chiari, spesso con poco tempo a disposizione, che cercano uno strumento pratico ed efficace per prepararsi in autonomia, ma con il supporto di una guida personalizzata. Parallelamente, stiamo ampliando il nostro raggio d’azione verso il mercato B2B, rivolgendoci a scuole di lingua e centri di formazione.

Il team di Pathway

Come comunicate per attirare nuovi clienti? Quali mezzi utilizzate?

Per raggiungere e attrarre nuovi clienti adottiamo una strategia di comunicazione digitale multicanale, con un focus particolare sulle piattaforme social e sulle performance ads. Utilizziamo principalmente Meta e TikTok Ads per intercettare il nostro target nei luoghi digitali dove trascorrono più tempo. Creiamo contenuti video brevi, dinamici e coinvolgenti, che spiegano in modo diretto i benefici della piattaforma e mostrano come Pathway possa aiutare concretamente nella preparazione all’IELTS. In parallelo, lavoriamo molto sull’ottimizzazione SEO per intercettare chi cerca informazioni sull’esame e sulla preparazione online. Inoltre, collaboriamo con community studentesche e associazioni universitarie per costruire un rapporto di fiducia e far conoscere la piattaforma direttamente nei contesti accademici. La nostra comunicazione si basa su un tone of voice chiaro, diretto e vicino al linguaggio della Gen Z, per risultare autentici e motivare gli studenti, trasmettendo sicurezza e affidabilità.

 

Quali sono le principali problematiche che siete soliti affrontare?

Le principali sfide che affrontiamo riguardano soprattutto due aspetti: l’educazione del mercato e la percezione dell’IA nell’apprendimento. Da un lato, molti studenti si avvicinano alla preparazione per l’IELTS pensando di trovare scorciatoie o soluzioni rapide, mentre noi cerchiamo di far capire che il nostro approccio non è basato su trucchi, ma su un percorso intelligente e guidato per migliorare davvero le proprie competenze. Comunicare questo valore e far percepire la piattaforma come uno strumento di supporto concreto, e non come l’ennesimo chatbot, è una sfida costante. Dall’altro, ci confrontiamo spesso con l’esigenza di far emergere il ruolo dell’IA come “tutor invisibile” che aiuta, corregge e accompagna lo studente senza sostituirsi al suo impegno. È fondamentale trasmettere che Pathway non sostituisce il percorso di studio, ma lo potenzia, aiutando chi ha poco tempo a ottenere il massimo dai propri sforzi.

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