Le nuove sfide dell’intelligenza artificiale al centro della sesta edizione dell’AI Forum

Secondo le previsioni di Goldman Sachs Economics Research, entro il 2025, gli investimenti in tecnologie di intelligenza artificiale raggiungeranno i 200 miliardi di dollari, influenzando il prodotto interno lordo in misura superiore rispetto alle precedenti rivoluzioni tecnologiche nel campo dell’elettricità e dell’informatica. Un recente studio di IDC evidenzia inoltre che la spesa in AI è destinata a crescere del 20% nelle principali industrie nazionali, con un tasso di crescita annuo medio del 26%, posizionando gli Stati Uniti come leader mondiali con il 50% degli investimenti globali in questo settore. L’intelligenza artificiale sta quindi trasformando radicalmente la vita quotidiana e il tessuto sociale, portando a una rivoluzione nell’industria e nei mercati internazionali. I progressi più recenti in questo ambito sono stati al centro delle discussioni durante la sesta edizione dell’AI Forum, appuntamento promosso da AIxIA (Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale) in partenariato con TIG (The Innovation Group) che si è tenuto ieri a Milano presso Palazzo Mezzanotte.

Ad aprire i lavori sono stati i principali protagonisti del mondo istituzionale e regolatorio.

Mario Nobile, Direttore Generale dell’AgID – Agenzia per l’Italia Digitale, nel suo intervento ha ricordato come l’Italia rappresenti il 7° Paese al mondo per ricerca scientifica, ma che allo stesso tempo ci sia un’oggettiva difficoltà nel trasferimento di questo valore verso le imprese e i talenti. «Non dobbiamo avere paura dell’AI – ha sottolineato -. Abbiamo l’etica e principi chiari. Nella strategia dobbiamo tenere presenti più aspetti da dover governare. È il momento di agire, dobbiamo creare degli spazi di prova, abilitare luoghi dove chiunque abbia la possibilità di arrivare al caso d’uso e per fare le valutazioni di impatto».

Nel suo discorso, Brando Benifei, co-Relatore del Regolamento sull’Intelligenza Artificiale, ha messo in evidenza l’importanza di avere un quadro normativo di riferimento che garantisca trasparenza al fine di costruire un circuito di fiducia. Al centro di tutto proprio l’AI Act, su cui proprio in questi mesi si continuerà a lavorare sull’implementazione con l’obiettivo di andare a definire «un modello di sviluppo europeo dell’intelligenza artificiale».

In particolare, durante il confronto Gianluigi Greco, Presidente di AIxIA, ha illustrato le opportunità per le imprese italiane di accelerare il proprio business grazie all’incremento di competitività permesso all’adozione dell’AI e dell’AI Generativa, analizzando le linee emerse nel recente evento su “L’Intelligenza Artificiale per l’Italia” promosso dalla Presidenza del Consiglio e a cui lo stesso Greco ha partecipato quale coordinatore del comitato per l’aggiornamento della strategia italiana sull’IA, istituito dal Sottosegretario Alessio Butti. Si è discusso poi del potenziale degli investimenti già decisi per le imprese, a partire dal miliardo di euro stanziato dal Governo attraverso CDP Venture Capital e dagli 800 milioni di euro in cinque anni destinati alla crescita delle start up.

«Sia all’interno della business community che nel più ampio contesto sociale l’Intelligenza Artificiale generativa sta diventando un punto di non ritorno con il quale tutti siamo chiamati a confrontarci – ha commentato Greco -. Se la “prima generazione” di tale tecnologia si è concentrata su capacità ben definite, come la scrittura di testi o la creazione di immagini, a breve e medio termine assisteremo all’avvento di sistemi di Intelligenza Artificiale generativa multimodali, caratterizzati dalla capacità di integrare diversi tipi di linguaggio, come testo, immagini e audio. Lo scorso 13 marzo, a livello Ue, è stato approvato l’AI Act, per assicurare che i sistemi AI utilizzati all’interno dell’Unione Europea siano completamente in linea con i diritti e i valori dell’UE. Crediamo, dunque, che il tema dell’Intelligenza Artificiale debba essere affrontato superando i tradizionali steccati professionali e settoriali, perché si colloca come occasione per stabilire ponti tra soggetti e istituzioni che finora hanno perseguito i propri obiettivi senza imbastire forme di dialogo ad ampio respiro».

Pietro Cerretani, CEO di TIG Events, ha aggiunto: «L’AI Forum si colloca come occasione di confronto e di dibattito per consolidare la consapevolezza della centralità che l’AI sta già assumendo in linea trasversale rispetto ai particolari contesti operativi, siano essi sociali che economici. Secondo la ricerca sulle tecnologie del Web 3.0, realizzata da TIG – The Innovation Group per Web3 Alliance, la Virtual Reality si colloca (all’89%) come la tecnologia più conosciuta rispetto alle altre soluzioni associate al Web 3.0, tra cui l’Intelligenza Artificiale Generativa (84%), l’Augmented Reality (88%), la Mixed Reality (69%), la Blockchain (77%) e il Metaverso (87%). A differenza delle altre tecnologie Web 3.0, la GenAI è caratterizzata sia da una rapida adozione che da una maggiore diffusione. Le aziende dicono di utilizzare l’Intelligenza Artificiale Generativa principalmente per gestire il servizio clienti (56%). Questi dati mettono in evidenza che il tema dell’AI non può non essere al centro di ogni approccio sistematico alle diverse aree di business».

Quali cambiamenti porterà l’AI nel campo dell’industria cinematografica e quali sono le sfide per il settore: è il tema trattato da Carlo Rodomonti, Head of Strategic and Digital Marketing di Rai Cinema che continua a sperimentare nell’ambito dell’innovazione tecnologica sostenendo progetti all’avanguardia, nei quali l’AI possa essere uno strumento per liberare la creatività. Un esempio è dato da The Prompt, il cortometraggio di Francesco Frisari, prodotto da Fantomatica, che riflette sulla centralità dell’uomo nell’utilizzo delle nuove tecnologie ed è interamente generato con l’AI.

Piero Poccianti (Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale) ha moderato poi la tavola rotonda per un’AI efficace, etica e sostenibile con Nicola Gatti, Ph.D. Full Professor in Computer Science and Artificial Intelligence del Politecnico di Milano; Marina Geymonat, esperta di AI, divulgatrice e TEDx Speaker; Michela Milano, Professoressa ordinaria del Dipartimento di Informatica – Scienza e Ingegneria, Direttrice Centro Interdipartimentale di Alma Mater Research Institute for Human-Centered Artificial Intelligence – (Alma – AI).

A seguire diverse sessioni di confronto per comprendere, insieme ai professionisti, il potenziale dell’Intelligenza Artificiale in diversi ambiti applicativi. La prima è stata a cura di E4 Computer Engineering con Cosimo Damiano Gianfreda, CEO e co-fondatore dell’azienda, il quale ha illustrato come l’avanzamento tecnologico e l’innovazione guidata da E4 stiano ridisegnando il panorama dell’Intelligenza Artificiale generativa per le imprese. In particolare, Gianfreda ha approfondito le soluzioni sviluppate da E4 che permettono alle aziende di abbracciare la Generative AI con la potenza dell’HPC (High Performace Computing), assicurando al contempo il controllo e la sicurezza dei dati. Gabriele Antoniazzi, Product Manager di Responsa, e Umberto Perfetti, Responsabile Sviluppo Piattaforme e Innovazione Web di Marsh hanno raccontato, invece, il caso di successo di ChatBot Rob, l’Intelligenza Artificiale al servizio dei clienti Marsh Professionisti, nato dall’incontro delle due realtà imprenditoriali.

Oltre l’innovazione, soprattutto quella disruptive, il tema dell’adozione e della diffusione dell’Intelligenza Artificiale riveste un ruolo fondamentale nel determinare gli impatti sulle aziende, i consumatori e sull’intera società. Questo è stato il focus dell’intervento di Claudio Ricci, Responsabile Offerta IT, Cloud & Digital Market di TIM Enterprise.

L’AI Forum è stato anche un’occasione per mettere a confronto le best practice delle aziende e quali sfide da affrontare per sfruttare al massimo le potenzialità della tecnologia digitale. La tavola rotonda moderata da Emilio Mango (TIG – The Innovation Group) ha visto protagonisti: Mauro Bonfanti, Regional Vice President Nordics Spain & Italy di Snowflake; Giorgio Dossena, Presales Manager di Qlik; Alessandra Grendele, Chief Digital Officer & Head of Marketing, E-commerce, Data, IT & Digital Transformation di Carrefour Italia; Dario Pagani, Head of Digital and Information Technology di Eni; Massimo Proverbio, Chief Data, A.I., Innovation and Technology Officer di Intesa Sanpaolo; Roberta Viglione di CEO di Mauden. A seguire, Marco Bentivogli, Coordinatore di BASE Italia, ha chiuso la sessione plenaria con uno speech sui tre effetti dell’impatto dell’AI sul lavoro.
La sessione pomeridiana è stata avviata da Alberto Vaghi, Principal Solutions Architect di Qlik, con un workshop sulla AI Generativa e le soluzioni Qlik connesse. Alcuni anni fa, infatti, Qlik ha aperto la strada al potenziamento della propria piattaforma di analytics con l’AI attraverso l’introduzione dell’elaborazione e della generazione del linguaggio naturale. Le funzionalità di augmented analytics, le chat e il supporto multilingue consentono un’esperienza di generative AI. Oggi, il percorso di Qlik verso l’AI continua con una nuova suite di connettori OpenAI per offrire un’esperienza ChatGPT in Qlik Cloud. A seguire, il workshop su come abilitare le PMI con l’AI, all’interno del quale sono intervenuti: Claudio Domenico Arlandini, Responsabile HPC Soluzioni POC di CINECA; Alessandro Beltrami, R&D Manager di GlassFORM.ai; Erion Islamay, Machine Learning Engineer di E4 Analytics; Carlo Nerdone, Senior Solution Architect di NVIDIA.

Dalle imprese al mondo dell’università e della ricerca. All’interno del talk moderato da Ezio Viola (TIG – The Innovation Group) si è parlato del ruolo strategico degli atenei e dei centri di ricerca, di come si stanno muovendo e come si stanno relazionando, oltre alle priorità a livello globale e nazionale. A tal proposito, sono intervenuti: Cosimo Accoto, filosofo tech, Research Affiliate & Fellow del MIT Boston, Adjunct Professor di UNIMORE; Giuseppe de Pietro, Presidente della Fondazione Future Artificial Intelligence Research (FAIR); Jacopo Perfetti, Co-founder Oblique.ai + PromptDesign.it, Intelligenza Artificiale Generativa di SDA Bocconi.

Si è passati poi ai contesti aziendali per esplorare le potenzialità trasformative dell’Intelligenza Artificiale Generativa, offrendo spunti su come estendere l’uso di queste tecnologie per massimizzare l’efficienza e la creatività nelle aziende, durante il workshop con Gianluca Trimarchi, Project Manager di Gruppo Euris Spa. Il fascino e la potenza di tecnologie come Machine Learning, Deep Learning, AI e Generative AI sono i temi di cui hanno parlato alcuni dei tecnologhi italiani più quotati durante l’innovation talk moderato da Gianluca Dotti: Rita Cucchiara, Professore Ordinario del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia; Florindo Palladino, Co-founder & CTO di artea.com; Matteo Palmonari, Professore associato del Dipartimento di Informatica, Sistemistica e Comunicazione (DISCo) dell’Università degli Studi di Milano Bicocca; Stefano Quintarelli, Founder di Rialto Ventures. A seguire sono intervenuti: Marco Gialletti, CEO & Founder di Teamgroove, il quale ha illustrato la nuova piattaforma di people management; Gabriele Di Matteo, Digital Editor Manager di Forbes Italia, ed Eugenio Zuccarelli, data scientist che hanno presentato la loro ultima pubblicazione: “Intelligenza Artificiale. Come usarla a favore dell’Umanità”.

Hanno chiuso i lavori: Thomas H. Davenport, accademico e autore tra i più seguiti a livello mondiale; Roberto Masiero, Presidente di TIG – The Innovation Group, e Maurizio Ferraris, Professore ordinario di Filosofia teoretica dell’Università di Torino, Presidente del Labont (Center for Ontology) e di Scienza Nuova (Università e Politecnico di Torino). Infine, Federico Faggin, fisico, inventore e imprenditore ha chiuso la sessione con una riflessione sull’AI e la coscienza, tramite la quale comprendiamo la realtà e di conseguenza ci spinge ad agire. L’etica, l’empatia e il coraggio necessari per utilizzare l’AI per il bene comune, infatti, sono proprietà non algoritmiche della coscienza che soltanto noi esseri umani possediamo.

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