E-commerce B2B: in Europa entro la fine dell’anno arriverà a valere 1,67 miliardi di euro

Al Netcomm Focus B2B Digital Commerce i trend chiave del commercio digitale nel B2B

Il commercio digitale B2B è un canale sempre più determinante per lo sviluppo delle imprese internazionali e italiane. Lo dimostra il valore GMV (Gross Merchandise Volume, il valore lordo della merce venduta) del B2B Digital Commerce, che avanza al ritmo di +12% all’anno in Europa e in tutto il mondo e che ad oggi vale a livello mondiale 23,4 miliardi di dollari (più del doppio rispetto al 2018), con una previsione di crescita del 12% entro il 2027, quando, secondo le stime (Fonti: B2B eCommerce – In-depth, Market Insights & Data Analysis, Dicembre 2023, Statista), arriverà a superare i 37 miliardi di dollari.

Anche a livello europeo il valore dell’e-commerce B2B ha registrato un importante incremento negli ultimi anni, passando da 1,3 miliardi di dollari nel 2022 a 1,5 nel 2023, e si stima che entro la fine dell’anno raggiungerà i circa 1,67 miliardi di dollari, in crescita dell’11% rispetto allo scorso anno.

Il trend di crescita del mercato si conferma anche per il vecchio continente e si stima che entro il 2025 potrebbe superare 1,8 miliardi di dollari. La digitalizzazione del comparto B2B coinvolge anche il nostro Paese, dove nel 2022 il B2B Digital Commerce incideva del 21% sul totale del transato B2B (Fonte: Ricerca 2023 dell’Osservatorio Digital B2b della School of Management del Politecnico di Milano).

Queste le principali evidenze emerse durante l’evento Netcomm Focus B2B Digital Commerce dal titolo “La trasformazione omnicanale delle filiere e delle relazioni tra imprese”.

Roberto Liscia

«Il comparto del B2B sta assistendo a un processo di costante digitalizzazione, che contribuisce alla crescita dei ricavi del settore in tutto il panorama internazionale, tanto che si stima che nel 2027 arriverà a superare i 37 miliardi di dollari a livello globale  – sottolinea Roberto Liscia, Presidente di Netcomm -. In questo contesto, l’Europa detiene il 6% del valore globale del B2B Digital Commerce globale, i paesi Apac il 79% e la Cina, da sola, oltre il 40%. Nel nostro Paese, dove il settore B2B è tradizionalmente guidato da dinamiche commerciali rigide e articolate, è necessaria l’introduzione di strumenti innovativi per rispondere alle nuove esigenze dei buyer che, anche a seguito del cambio generazionale, sono sempre più orientati verso esperienze d’acquisto agili e personalizzate. Queste necessità guidano le aziende italiane che desiderano scalare il loro business verso la creazione di customer experience personalizzate e immersive, la semplificazione delle operazioni e l’automatizzazione dei processi attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale e di innovazioni tecnologiche. La flessibilità garantita dalla digitalizzazione gioca un ruolo determinante, consentendo agli attori della filiera di gestire le vendite in modo efficiente e di raccogliere dati e informazioni utili all’analisi operativa e alla pianificazione di future strategie». 

Le prospettive per il commercio digitale italiano nel B2B 

La sfida per le aziende italiane consiste oggi nell’incontrare le esigenze di seller e buyer includendo i processi di digitalizzazione e l’utilizzo delle nuove tecnologie all’interno di un’ampia strategia, per rispondere prontamente alle nuove esigenze del mercato.

Il settore del B2B in Italia si affaccia oggi all’introduzione e al dominio di tecnologie quali il Machine Learning e l’IA e allo sviluppo di sistemi come l’Headless Commerce, che consiste nella separazione tra front end e back end di applicazioni e siti di e-commerce, e il Composable Commerce, un’architettura basata sulla selezione delle migliori soluzioni commerciali per creare una “composizione” di servizi ad hoc.

Secondo Netcomm, dunque, le aziende del nostro Paese dovranno ripensare la struttura organizzativa, sempre più orientata alla costruzione di un e-commerce omnicanale e ibrido, in cui anche la figura del venditore subirà una necessaria trasformazione, passando dal ruolo di Order Manager a quello di Brand Ambassador.

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