Touchpoint Days Identity: il delicato equilibrio tra identità e trasformazione

Ieri la seconda giornata. Questa sera la cerimonia di premiazione dei Touchpoint Awards

Drew Smith, Founder di Smith Lumen, Vanessa Saverino, Corporate Communication & PR Manager di Just Eat Italia, Homar Leuci, Recordman di apnea, e Diego Armando Maradona Jr, ex Calciatore, hanno animato la seconda giornata dei Touchpoint Days Identity 2023. Il Punto di… è stato affidato a Luca De Nardo, Editore di COM:PACK.

Valeria Zonca, Giampaolo Rossi e Laura Buraschi

È stato un pomeriggio denso di confronto che si è sviluppato attorno alla dicotomia “Evoluzione vs Rivoluzione”. A fare gli onori di casa Laura Buraschi e Valeria Zonca, giornaliste di Touchpoint, e l’Editore Giampaolo Rossi, che ha aperto la puntata con una pillola dedicata proprio al tema della Rivoluzione.

Ancora una volta, attraverso una pluralità di punti vista, abbiamo intrapreso un viaggio per orientarci in un modo sempre caratterizzando da una crescente complessità tra identità e trasformazione.

I Days Identity proseguono oggi, sempre dalle ore 16, con: Daniele Cima, Art Director, Graphic Designer e Visual Artist, Francesco Buschi, Head of Strategy di FutureBrand, Massimiliano Bosio, CEO and Executive Creative Director di Nascent Design, Alda Rebosio, Media & Advertising Director di MBE Worldwide, e Paolo Crepet, Psichiatra, Sociologo, Educatore e Saggista.

Al termine, si terrà la cerimonia di premiazione della quarta edizione dei Touchpoint Awards Identity, il premio di Oltre La Media Group che rappresenta un punto di riferimento per la promozione della cultura della Brand Identity in Italia.

La serata di gala, presentata da Luca Viscardi, prenderà il via dalle 18.30 presso il Teatro di Fabbrica di Lampadine a Milano (via Pescantina 8, solo su invito) e sarà trasmessa in diretta streaming su OltreLaMedia.tv. L’appuntamento è organizzato con la collaborazione di Fabbrica di Lampadine e Ital Communications per le attività di media relation.

Il programma di giovedì 20 aprile 

Ore 16.00 – Apertura della terza giornata dei Touchpoint Days Identity

Ore 16.05 – Daniele Cima, Art Director, Graphic Designer, Visual Artist

Ore 16.25 – Francesco Buschi, Head of Strategy di FutureBrand

Ore 16.45 – Il punto di… Alessandro Ubertis, Presidente di Giuria dei Touchpoint Awards Identity

Ore 16.50 – Massimiliano Bosio, CEO and Executive Creative Director di Nascent Design

Ore 17.10 – Alda Rebosio, Media & Advertising Director di MBE Worldwide

Ore 17.30 – Paolo Crepet, Psichiatra, Sociologo, Educatore, Saggista

Ore 17.50 – Conclusioni

Ore 18.30  – Live Streaming dei TOUCHPOINT AWARDS IDENTITY

 

Drew Smith, CEO di Smith Lumen

PAREGGIO

A proposito di evoluzione e rivoluzione, chi lavora nel marketing deve riflettere su cosa sta facendo e perché. Per noi è una costante aiutare i nostri clienti a capire se stessi, ma non dobbiamo spiegargli chi sono perché lo sanno già, ma tirar fuori le motivazioni per quello che fanno, questa è l’unica cosa che fa la differenza. L’80% di quello che compriamo sono acquisti ripetitivi perché il cervello cerca di trovare il modo più facile per arrivare a una conclusione. Più fai una cosa, più questa diventa automatica e spesso il marketing va contro questa abitudine. Su alcune categorie può andare bene ma su altre è più una questione di evolversi per non diventare vecchi ma aiutare i consumatori. 

 

Vanessa Saverino, Corporate Communication & PR Manager di Just Eat Italia

RIVOLUZIONE

Abbiamo cavalcato un’evoluzione molto più rapida del previsto, dato che nessuno avrebbe mai immaginato di vivere una pandemia, che per il nostro settore è stato un boost senza precedenti. Se pensiamo ai ristoranti, siamo stati l’unica opportunità per rimanere aperti e continuare la propria attività. Molti non conoscevano le potenzialità del food delivery, alcuni per diffidenza altri perché poco avvezzi all’utilizzo della tecnologia, e Just Eat ha supportato i partner nell’implementazione e sviluppo di un modo nuovo di far evolvere il proprio business. Ma se pensiamo alla scelta di assumere tutti i nostri rider, direi che abbiamo dato vita a una rivoluzione, tuttora in corso e che ci auguriamo possa influenzare tutti gli attori principali che possono contribuire a far sì che questa rivoluzione sia benefica per tutto il settore perché garantire diritti e tutele ai lavoratori, giocando tutti la stessa partita, è la strada giusta per evolvere come società.

 

Homar Leuci, recordman di apnea

PAREGGIO

La difficoltà del cambiamento sta nell’avvio. Un inizio può essere una rivoluzione totale, poi ci si prende gusto. Certo, bisogna anche stare attenti perché il cambiamento non è sempre proficuo, a volte nasconde un alibi, una scusa. Quello che suggerisco è crearsi degli obiettivi, un focus, ma soprattutto quello che è la vera leva, lo scopo, il motivo che ci porta all’azione. C’è quindi un cambiamento iniziale, una rivoluzione, poi dei piccoli cambiamenti che sono la conferma che mi sto evolvendo. Che sia evoluzione o rivoluzione non dobbiamo avere paura del cambiamento ma accoglierlo con entusiasmo perché vuol dire che stiamo facendo qualcosa per noi.

 

Diego Armando Maradona Junior, Ex calciatore

EVOLUZIONE

Il peso del mio nome me lo hanno fatto sentire gli altri, da piccolo venivano fatti dei paragoni, ma l’ho sempre vissuto in maniera tranquilla, con questo nome ci sono nato e per me è normale. Sentire tanto amore e tanto affetto nei riguardi di papà è qualcosa che mi riempie di orgoglio. Io per 13 anni ho fatto sia calcio a 11 sia beach, poi, dopo una serie di eventi, ho capito che dovevo alzare il piede dall’acceleratore e ho dovuto smettere presto, a 33 anni. Ora che sono allenatore amo particolarmente il mio lavoro, mi hanno sempre detto che sono un allenatore nato: non si nasce allenatori, lo si diventa studiando e facendo esperienza.

 

Il punto di… Luca De Nardo, editore di COM.PACK

In Europa siamo in una fase non evoluzionista ma rivoluzionaria. Al parco della ghigliottina salgono tutti i polimeri, mentre gli altri materiali restano sostanzialmente spettatori e in molti casi ne sfruttano i vantaggi. Le imprese sollecitate dall’opinione pubblica cercano una soluzione ecologica a senso unico, cioè plastic free ma nessuno è disposto a pagarne il prezzo. La rivoluzione progettata dall’UE per l’imballaggio è molto simile a quella per la mobilità e per l’abitare: alla fine sarà roba da ricchi. A una rivoluzione è sempre preferibile una evoluzione in cui ogni materiale acquisisce specifiche identità, prestazioni, vocazioni, limiti e impatti.

 

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