Hotwire amplia l’offerta di Data & Analytics. Beatrice Agostinacchio: «Il know-how consulenziale un valore aggiunto»

Hotwire, agenzia di comunicazione e marketing globale, ha annunciato le nuove soluzioni che vanno ad arricchire la sua offerta di Data & Analytics. Grazie a una suite di soluzioni basate sugli insight, Hotwire sarà in grado di supportare le aziende del mondo tech e dell’innovazione nello sfruttare l’enorme potenziale dei dati per ottimizzare le proprie strategie, misurarne l’efficacia e favorire la crescita del business.

Il team globale di Data & Analytics, guidato da Matt Oakley, ha sviluppato soluzioni di analisi e misurazione volte ad aiutare le aziende a raggiungere i propri obiettivi in termini di reputazione, relazioni e crescita del business che si declinano in quattro nuove soluzioni dedicate ai professionisti della comunicazione e del marketing.

Beatrice Agostinacchio

Questi servizi beneficiano della stretta collaborazione con i team Technology e Innovation di Hotwire guidati da Kevin Dulaney, che sfruttano l’Intelligenza Artificiale e l’analisi predittiva per consentire ai clienti di intraprendere azioni efficaci in tempi più rapidi. Abbiamo approfondito il tema con Beatrice Agostinacchio, Managing Director di Hotwire Italy. 

 

Come la suite di soluzioni di Data & Analytics sviluppata da Hotwire può aiutare le aziende del mondo tech e dell’innovazione a sfruttare appieno il potenziale dei dati per ottimizzare le proprie strategie di comunicazione e marketing?

Queste soluzioni sono frutto del grande lavoro del nostro team Technology e Innovation. La premessa è che possono aiutare tutte le aziende. Noi certamente ci rivolgiamo alle imprese che operano nell’area del tech e dell’innovazione, ma in realtà nel mondo attuale ogni azienda è una data company e nel momento in cui hai dei dati proprietari puoi attivare questa tipologia di servizio. Si tratta di soluzioni volte ad aiutare le aziende a raggiungere quelli che sono i diversi obiettivi che possono essere reputazionali, relazionali o di crescita del business. Tutto questo cercando di implementare dei tool, basati su tecnologie proprietarie, che andiamo a integrare con le nostre competenze per far sì che il dato non sia silente, ma che diventi funzionale per impostare la strategia e le azioni sul mercato. Abbiamo messo a fattor comune il nostro know-how consulenziale e le competenze più tecnologiche. 

 

Qual è il ruolo dei dati e degli analytics nell’approccio consulenziale di Hotwire e perché sono di fondamentale importanza nell’industria del marketing e della comunicazione?

I dati oggi sono alla base di tutto. Certamente nel marketing e nella comunicazione lo sono in modo particolare. Il dato è un elemento fortemente radicato nella filosofia di Hotwire e nel nostro modo di operare. Noi abbiamo una metodologia particolare che si chiama Hotwire Way che si basa su pillar fondamentali, il primo dei quali è “Discover”. Tutto il nostro approccio si fonda sull’idea che prima di andare ad agire è essenziale comprendere lo scenario. Il dato diventa di primaria importanza e lo si ritrova all’interno di tutta la filiera. Questi insight sono fondamentali per migliorare sia la strategia di comunicazione sia la strategia di business. 

 

Come funzionano le quattro soluzioni di Hotwire in dettaglio – AccountIQ, AudienceIQ, CommsIQ e PerformanceIQ – e in cosa si differenziano dalle altre soluzioni presenti sul mercato?

Queste soluzioni coprono quattro macro ambiti. AccountIQ consente di ottimizzare l’engagement con i key account e di raggiungere i propri obiettivi sia in termini di vendite sia di marketing grazie al supporto di un hub dedicato ai programmi di ABM. AudienceIQ permette di identificare le modalità più efficaci per raggiungere e coinvolgere il proprio pubblico di riferimento grazie a insight comportamentali basati su intelligenza artificiale e intent data.  CommsIQ aiuta ad approfondire l’impatto delle attività di comunicazione – dalle media relations alle campagne social, fino alla comunicazione interna – per misurarne il successo e ottimizzare le campagne future. PerformanceIQ consente di identificare i driver del successo di un’attivazione grazie alla possibilità di accedere a dati cross-canale a supporto della demand generation e delle campagne pubblicitarie. L’elemento differenziante che noi possiamo avere è sicuramente l’integrazione. Noi forniamo soluzioni software a cui aggiungiamo la parte consulenziale che permette di leggere il dato e costruire partendo dall’output fornito. La vision di Hotwire è quella di rimanere fortemente ancorata al mondo della tecnologia e dell’innovazione, ma crescere per trasversalità di servizi e di offerta. In un mondo in cui il monitoraggio dell’output media è sempre più legato ai dati e la misurazione diventa fondamentale, ci siamo resi conto che serviva un aggregatore per andare ad analizzare i dati provenienti da diverse campagne da integrare con la competenza di professionisti in grado di leggere quei dati. L’altro valore aggiunto della nostra proposta è che nasce con quattro soluzioni, ma è altamente customizzabile. 

 

Come è partito l’anno e quali obiettivi vi siete posti per il 2023?

In realtà il nostro 2023 è partito nel luglio del 2022. Chiuderemo l’anno fiscale il prossimo mese di giugno. Posso dire che è stato un anno di crescita. La pandemia per alcuni versi è stata un driver forte per noi: lavorando col mondo della tecnologia, possiamo dire che questa ha dato una forte spinta su questo fronte. Inoltre, non abbiamo riscontrato contraccolpi da quella che è stata la crisi del tech degli ultimi mesi. Ci attestiamo su una crescita a doppia cifra: in un mercato che ha subito forti scossoni significa che il business è solido. Nell’ultimo anno abbiamo acquisito nuovi clienti e nuove competenze. Abbiamo iniziato a lavorare con aziende che operano nei settori del fintech, del greentech e del fashiontech. Adesso si parla di Intelligenza Artificiale, ma noi siamo focalizzati da tempo in questo ambito e sulle sue applicazioni, in particolare con riferimento al mondo del fashion e del lusso. Quindi possiamo guardare al 2024 con fiducia, anche se lo scenario macroeconomico richiede cautela. Vedo che l’Italia e Milano in particolare sono attrattive e attirano capitali, soprattutto in determinati ambiti.

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