WPP chiude il 2022 con ricavi a +12,7% sul 2021. In Italia crescita organica a +2,5%

Atteso nel 2023 un risultato del +3-5% su base omogenea

WPP ha brillato ieri alla Borsa di Londra dopo l’annuncio dei conti 2022 e di una generosa cedola. Il titolo del gruppo britannico di comunicazione ha segnato un rialzo del 5,5% a 1072,50 pence, mentre l’indice Ftse 100 ha ceduto lo 0,2%.

WPP ha concluso il 2022 con ricavi per 14,4 miliardi di sterline, in crescita del 12,7% sul 2021, un utile operativo di 1,35 miliardi (+10,5%) e un utile pre-imposte di 1,16 miliardi (+22%).

“Un risultato reso possibile dalla crescita in tutte le principali agenzie del network” (GroupM +9,1%, Pubbliche relazioni +8,2% e Agenzie specializzate +5,6%), ha sottolineato la società in una nota che anticipa anche per il 2023 “una crescita del 3-5% dei ricavi su base omogenea e ulteriori progressi sul margine operativo a circa il 15% dal 14,8%”. 

A livello organico WPP ha registrato nel 2022 una crescita del 6,9% con il quarto trimestre a +6,4%. Le performance sono state molto positive in alcuni mercati chiave, in particolare negli Stati Uniti (+6,7%), in UK (+7,6%) e in Germania (+4,8%). In calo la Cina (-4%), ancora influenzata dalle restrizioni anti Covid imposte dal Governo, e la Francia (-5,2%).

In Italia, dove il gruppo è guidato dal CEO Simona Maggini e dal Chairman Massimo Beduschi, la crescita organica ha registrato +2,5%, grazie alla forte progressione nel quarto trimestre (+5,2%).

Mark Read

Il CEO Mark Read ha commentato: «WPP ha segnato una forte crescita nel 2022, nonostante le sfide macroeconomiche. La competitività della nostra offerta ha generato nuovi affari netti per 5,9 miliardi di dollari nel 2022, inclusi nuovi incarichi con Audible, SC Johnson e Verizon, tra gli altri, e la qualità del nostro lavoro è stata riconosciuta al Cannes Lions Festival of Creativity, dove WPP è stato nominato o network creativo dell’anno. La nostra trasformazione sta portando risultati. Entriamo nel 2023 in una solida posizione finanziaria sulla spinta del buon impulso dal new business e con molte opportunità in vista. Anche se ci saranno senza dubbio delle nuove sfide, rimane la necessità per le grandi aziende di costruire marchi, vendere prodotti, reinventare e trasformare il proprio business, leggere i propri dati, investire nella tecnologia e sfruttare il potenziale dell’IA, così come il loro bisogno di avere a fianco un partner in grado di aiutarli a navigare in questo nuovo mondo».

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