Touchpoint Days Engagement: in cerca di equilibrio tra esperienza e freschezza

Oggi alle 16 la seconda puntata del format su Oltrelamedia.tv

“Punti di contatto: Senior vs Junior”: con queste parole chiave si è aperta ieri la terza edizione dei Touchpoint Days Engagement, la tre giorni di interviste e approfondimenti trasmessa dagli studi milanesi di Fabbrica di Lampadine.

Valeria Zonca, Giampaolo Rossi e Laura Buraschi

La giornata è stata condotta dalle giornaliste di Touchpoint Laura Buraschi e Valeria Zonca, con Giampaolo Rossi, editore di Oltre La Media Group, che ha dato il via ai lavori con una “pillola pop” dedicata ai junior.

Nostri ospiti della prima puntata sono stati: Marco Pontini, Amministratore Delegato di Friends & Vivo Multimedia, Claudio Agazzi, CEO e Founder di RetailTune, Elisabetta Bruno, Chief Marketing Officer di t.bd, Federico Alberto, CEO di Studiowiki e Davide Locatelli, Pianista e compositore.

Federico Capeci

Come nell’ultima edizione dei Touchpoint Days dedicati all’Identity, anche in questo caso le giornate sono intervallate da “Il Punto di…”: un momento di analisi che, in questa prima puntata, ha visto il contributo di Federico Capeci, Managing Director di Kantar Italia, Grecia e Israele.

Oggi pomeriggio, sempre a partire dalle 16, saranno con noi: Gibbo&Lori, Partner Creativi contro l’indifferenza, Andrea Pacecca, Head of People & Culture di Campus Fandango Club, Gaetano De Marco, Executive Strategy Director di Caffeina, Patrizio Simonini, Art & Performance Coach e Music Producer, Andrea Nicò, Founder e Presidente di Settimo Piano e Martin Ignacio Isolabella, Responsabile Marketing, Comunicazione e Sviluppo Commerciale di Acel Energie, Vincenzo Nibali, Campione di ciclismo.

I Days Engagement torneranno anche domani per l’ultima puntata, sempre in streaming su OltreLaMedia.tv. 

 

Riguarda la prima puntata

 

Marco Pontini, Amministratore Delegato di Friends & Vivo Multimedia  

PAREGGIO

Marco Pontini

Sono un senior che ha buttato il cuore oltre l’ostacolo e ha lasciato la sua comfort zone per lanciarsi in una nuova avventura: l’approccio deve essere quello di mettersi sempre in gioco e accettare le sfide. La nuova realtà ha all’interno Friends & Partners – che ha una storia ultradecennale nella musica dal vivo con manager con esperienza molto importante – e Vivo Concerti – che è una realtà dove il manager più anziano ha poco più di 30 anni -: la musica e il live hanno il vantaggio che si può lavorare con persone che hanno grande seniority e che hanno costruito la storia della musica italiana ma anche con giovanissimi che sanno cogliere con il loro fiuto che Ultimo, che si esibisce in un locale a Roma con 30 persone l’anno dopo potrebbe riempire gli stadi. L’insieme di skill che un senior può avere e l’energia, la passione e la capacità di leggere il presente di un junior se sviluppa un’alchimia positiva può essere dirompente e penso che la nostra società abbia questo tipo di potenzialità nel suo DNA.

 

Claudio Agazzi, CEO e Founder di RetailTune 

SENIOR

Claudio Agazzi

C’è un neologismo coniato nella Silicon Valley che parla di “silver start up”: uno studio dimostra che le start up fondate da persone con i capelli grigi – ecco perché “silver” – hanno una longevità e un tasso di successo più ampio di quelle create da un team più giovane. Questo è normale, è merito dell’esperienza anche se poi dipende da caso in caso. Quando, come nel nostro caso, andiamo a creare un sistema che dialoga con ambienti diversi dell’azienda, che si preoccupa di fare del business, ci vuole una conoscenza sottostante importante, perché altrimenti ci inventiamo cose belle ma che non sono funzionali. Io ho vissuto le aziende dall’interno, mi rendo conto di cosa voglia dire fare store commerce, di quanto sia complesso. Se si conosce questa complessità si possono proporre delle soluzioni. In questa area il “silver” è più indicato.

 

Elisabetta Bruno, Chief Marketing Officer di t.bd 

PAREGGIO

Elisabetta Bruno

Vince l’apertura mentale di entrambe le parti. Vince la capacità di farsi influenzare, di non pensare che l’una o l’altra debbano prevalere solo per esperienza o solo per capacità verticale come può essere in ambito di digitalizzazione perché si conoscono di più gli strumenti. Il mix delle due cose da sempre ha premiato: quindi vedo una bella contaminazione proprio per il fatto che oggi abbiamo una diversità importante tra senior e junior, ma l’influenza da entrambe le parti crea una sinergia e anche il risultato rispetto a prima può essere più interessante.

 

Federico Alberto, CEO di Studiowiki  

PAREGGIO

Federico Alberto

Anche i territori stanno diventando brand: tutti i territori, come le marche commerciali, hanno il loro target, le loro audience. Se parlo di Rimini o Riccione, rispetto a Finale Ligure, i target sono naturalmente diversi. Tutto quello che si fa intorno al discorso dei target nella marca commerciale si fa, mutatis mutandis, nella marca territoriale. Ma la comunicazione dei territori non è come la comunicazione di marca: i territori vivono indipendentemente dalle scelte dei loro sindaci o governatori, l’identità di marca che l’agenzia di marketing tende a costruire deve fare i conti con una realtà che la supera, si deve partire nel progettare la comunicazione del territorio dal suo interno lavorando costantemente con gli stakeholder e con gli operatori delle filiere turistiche stesse e con i cittadini residenti.

 

Davide Locatelli, compositore e musicista

PAREGGIO

Davide Locatelli

La parola giusta per trovare la propria strada è curiosità, bisogna saper sperimentare finché non ti trovi nella realtà che più ti rappresenta. La musica deve essere il sottofondo della nostra vita ma siamo noi a decidere in che mood essere. A 20 anni ho conosciuto una persona molto più grande di me che in qualche modo si è presa a cuore il mio progetto musicale: magari non ha portato ai risultati che speravo ma mi ha dato un arricchimento personale così grande e importante che questo mi ha permesso di applicarlo al mio progetto futuro. Non bisogna disdegnare il passato, bisogna assorbire il più possibile dalle persone che hanno vissuto più di noi perché hanno la storia che noi non abbiamo. Poi se abbiamo la possibilità di insegnare a nostra volta l’attualità, cioè tutto ciò che è digitalizzazione o metaverso, perché no? Attingere dal passato, applicarlo al presente ma a nostra volta ridonare il nostro presente a chi ci ha donato il passato.

 

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