Blow Up sposta il suo “nucleo” in Mercurio

Luca Giberna e Desirée Castelli portano la loro esperienza all’interno della storica casa di produzione guidata dai partner Debora Magnavacca, Antonio Radice Fossati e Carlo Tremolada

L’unione fa la forza, soprattutto nei momenti in cui le imprese si trovano a gestire una crescente complessità.  Ed è in questo scenario che nella giornata di ieri, Mercurio e Blow Up hanno annunciato la nascita di un “consorzio di valore” che mette a sistema per il mercato italiano e internazionale il meglio delle esperienze, delle competenze e delle capacità operative delle due case di produzione.

Desirée Castelli, Luca Giberna, Debora Magnavacca, Antonio Radice Fossati e Carlo Tremolada

A livello formale non si tratta né di un’acquisizione, né tantomeno di una fusione, ma del passaggio di Luca Giberna e Desirée Castelli in Mercurio, dove andranno a ricoprire il ruolo Associate Executive Producer (aggiungendosi all’altro Associate Executive Producer Luca Fanfani).

Nella pratica questa operazione vuole rappresentare qualcosa di più: la nascita di un production hub dove si incontrano lo storico heritage di Mercurio nella risposta creativa alle grandi sfide produttive con la matrice imprenditoriale di Blow Up, in grado di interfacciarsi con sensibilità e velocità alle reali esigenze del territorio. «Si tratta di due strutture complementari», ha sottolineato Debora Magnavacca, Executive Producer e, con Antonio Radice Fossati (Head of Production) e Carlo Tremolada (CFO), Partner di Mercurio.

«Da un lato questa iniziativa garantisce un’ottimizzazione dei costi, dall’altro ci rende più forti», ha aggiunto. Un’alleanza che risponde a un mercato che ogni giorno reinventa codici e linguaggi di marca verso un mondo sempre più distratto, ma sempre più affamato di contenuti. «Le case di produzione si trovano ad affrontare delle sfide nuove con strutture solide e al più alto livello di competenza – ha chiarito Luca Giberna -. La decisione di portare il nostro patrimonio di competenze in Mercurio non nasce da uno stato di necessità, ma da una scelta consapevole, dalla volontà di alzare l’asticella».

Questo nuovo scenario prevede che al momento la casa di produzione Blow Up resti aperta. «Un’operatività limitata al servizio ai clienti sui progetti già realizzati, mentre quelli nuovi saranno portati all’interno di Mercurio. A tendere, chiaramente l’esperienza di Blow Up come società andrà a esaurirsi», ha chiarito Giberna. Questa operazione punta chiaramente nella direzione di una maggiore efficienza, ma anche di una crescita importante. 

Blow Up è una casa di produzione con un giro d’affari intorno ai 3 milioni di euro (se si esclude un calo di circa il 30% nel 2020, causato dalla pandemia), mentre Mercurio in questi anni ha veleggiato con un fatturato medio fra gli 8 e i 10 milioni di euro (circa 6,5 mln nel 2020, penalizzato dal Covid). Per il 2021 le prospettive, anche a questo nuovo importante innesto, la cdp dovrebbe agevolmente tornare a livelli pre-crisi, superando il fatturato 2019. 

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