Il Ritorno del Pubblivoro – Alla riscoperta di chi non si ferma

Durante il lockdown sembrava che il tempo si fosse fermato, chiusi in casa impauriti si aspettava il bollettino di guerra senza riuscire a immaginare il futuro. Ora il tempo ha voglia di tornare a correre come sempre e “le fasi” seguenti alla chiusura sono dinamiche, nel tentativo di arrivare alla nuova normalità. E in un mondo che torna a vorticare anche la comunicazione deve rappresentarlo cambiando velocemente. Oggi analizziamo due comunicazioni di aziende che mettono al centro i propri clienti, i punti di vendita, da due prospettive completamente diverse.

Iniziamo con Nastro Azzurro che con “A chi adesso non si ferma” dedica il proprio spot ai ristoratori. Scrivo dedica perché è poetico senza essere stucchevole, emoziona senza cadere nella “solita” retorica. Questo grazie a una scrittura efficace che rappresenta piccoli momenti pre-lockdown che hanno la capacità di evocare storie dove è impossibile non ritrovarsi. I gesti rappresentati e rappresentativi e il ritmo narrativo sono perfetti. Ottima l’esperienza visiva con un montaggio attento alla ripetizione delle forme e ai colori ben amalgamati, tanto da rappresentare l’universo della ristorazione. Infatti, l’impressione è quella di essere in un unico locale che testimonia il recente passato con un punto di nostalgia. Il tutto attraverso un puzzle di immagini di posti diversi che si incastrano perfettamente.

Prospettiva completamente diversa quella di Prosciutto di Parma che con “Alla riscoperta” racconta negozi che, di fatto, sono sempre stati aperti e che non hanno vissuto l’impatto economico negativo degli altri dettaglianti. Non essendoci un vero “prima e dopo” l’idea è di mettere in risalto i due elementi che caratterizzano l’esperienza d’acquisto in questo momento di crisi: il cliente da solo nel negozio e l’utilizzo della mascherina. La miniserie è composta da tre spot che rappresentano tre situazioni leggermente diverse. Il mio preferito è “Le mascherine buffe” che strappa un sorriso allo spettatore mettendo in evidenza la possibilità di comunicare attraverso uno strumento che per definizione toglie espressività al volto. Il punto debole della campagna sta nel testo del voice over che non è rappresentativo del momento che stiamo vivendo. “Sono le piccole abitudini che rendono la vita meravigliosamente normale” è un’affermazione troppo lontana dalla realtà di un mondo che ha stravolto sia le piccole abitudini che la normalità. Quasi che per il Prosciutto di Parma nulla sia cambiato.

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