Il Ritorno del Pubblivoro – A Natale l’importante è stupire

Per tutti i degustatori di pubblicità, compreso il Pubblivoro, Natale non inizia fino a quando non arriva la pubblicità di John Lewis, che è sempre riuscito a coniugare poesia, divertimento e sorpresa. Almeno fino a quest’anno.

Giampaolo Rossi

Dall’impresa del pupazzo di neve in “The Journey” del 2011 alla pubblicità dello scorso anno con Elton John, ogni anno abbiamo assistito a una piccola storia bella, originale e profondamente natalizia. Passando per alcune molto divertenti come quella del 2016 con protagonista un cane saltatore e quella toccante in stile Disney del 2013 che metaforicamente suonava la sveglia dopo la lunga crisi. Quella di quest’anno, nonostante abbia come protagonista un drago (siamo nell’anno in cui è terminata la serie Il trono di spade), manca completamente di originalità e arriva a una conclusione scontata. La rivalsa del draghetto, dopo una serie di disastri modello Grisù, non è per nulla convincente. Computer grafica, scenario e attori sono di livello molto alto ma non bastano a sostenere lo spot. La narrazione è molto lenta e i danni che procura il protagonista verde sono annunciati. Un passo indietro che delude i divoratori di pubblicità. Quest’anno John Lewis non sorprende e… che Natale è senza la sorpresa?

 

Sorpresa che invece troviamo dai nostri cugini francesi. Bouygues Telecom rappresenta sapientemente quella complicità che si crea tra genitori e figli nel credere in Babbo Natale anche quando non ci si crede più. Qui abbiamo un padre che si trova “incastrato” dall’idea di poter far chiacchierare la propria figlia con Babbo Natale ed è costretto ad interpretare l’abitante del Circolo Polare Artico anche nelle situazioni scomode. Questo permette di manifestare in maniera indiretta ed elegante un valore che si incolla al brand promosso: il telefono viene usato per stare vicino alla propria famiglia anche a scapito del lavoro, quando solitamente accade il contrario e si sacrificano gli affetti per l’attività professionale.  Bello il finale in cui il padre, che voleva sorprendere la figlia, viene a sua volta sorpreso da quest’ultima. Spesso le telefoniche si arrendono al pragmatismo del confronto delle tariffe o alle campagne a tempo, qui invece Bouygues combatte la battaglia dei prezzi con la guerra sul valore. E quando si riesce a comunicare il proprio valore il prezzo diventa subito meno importante.

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