Il Ritorno del Pubblivoro – Quando la creatività è da film

Nel 1962 Andy Warhol prende la locandina del film Niagara, ne ritaglia il pezzo con il viso dell’attrice iconica del momento e crea una serie di serigrafie. Con quel gesto artistico ribalta il paradigma vigente dell’arte visiva. Prima di lui il soggetto dipinto veniva reso importante dall’artista che lo ritraeva. Un esempio per tutti è la Gioconda. Warhol utilizza delle icone famose dell’epoca che lo aiutano a incrementare la sua fama, dalla Coca-Cola alle minestre Campbell, passando per Marilyn Monroe. Oggi analizziamo due pubblicità che cavalcano la fama di due saghe cult del cinema.

Partiamo con Fage che con “Alla ricerca del gusto perduto” promuove il suo nuovo yogurt TruBlend, promosso come prodotto che ha esclusivamente gli ingredienti base, senza zuccheri aggiunti. Il titolo riporta lo spettatore all’immaginario di Indiana Jones. Il lettering è quello del film e non lascia dubbi sul mood della storia. L’aspetto creativo è che, contrariamente al film originale, il protagonista non deve affrontare nessuna difficoltà per arrivare al prezioso oggetto ricercato. È molto divertente l’espressione dell’Indiana Fage che rimane sorpreso e quasi spaventato alla vista dello yogurt. L’arrivo repentino della scritta “fine” amplifica l’effetto sorpresa. Subito dopo si vede l’archeologo che si gusta il prodotto con tutte le spiegazioni delle caratteristiche del nuovo yogurt, semplici ma uniche, quasi fosse un backstage del film. Questa facilità del protagonista nel conquistarsi il prodotto diventa l’invito allo spettatore a fare un piccolo sforzo per individuare TruBlend nella giungla dei frigoriferi del supermercato, promettendo una ricompensa gustosa e soprattutto sana.

De’Longhi promuove la nuova “Colombina” utilizzando la saga più famosa del cinema che prossimamente arriverà nelle sale con l’episodio 9, Star Wars. Qui si crea un parallelismo tra la festa dei bambini e il film, dove la mamma diventa l’eroina protagonista Rey e l’aspirapolvere la spada laser. L’idea più interessante è quella di mettere ai bambini le maschere dei personaggi che hanno sposato il “lato oscuro”, facendo quindi interpretare loro la parte dei cattivi. È capitato a tutti i genitori, almeno una volta, di dover combattere con i propri figli per la difesa del giusto, della tranquillità, delle regole. Alcuni piccoli gesti diventano quindi importanti e significativi nella narrazione, ad esempio il calarsi la maschera del piccolo Kylo Ren e il lancio dei coriandoli alla mamma mentre cerca di riportare un po’ di ordine nella casa. I volti della mamma mentre agita l’aspirapolvere laser e dei bambini sono comunque distesi e divertiti, facendo intendere che si sta giocando al gioco che tutti abbiamo fatto del “facciamo finta che”. La scelta di utilizzare una donna che fa le pulizie potrebbe far pensare al cliché di genere che vede la donna sbrigare le faccende di casa mentre il compagno/marito probabilmente è dedito al lavoro o ai propri hobbies. Ma è proprio la mamma che gioca con i bambini a fare la guerra stellare l’elemento rilevante che allontana ogni sospetto.

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