Getcoo dà il via al crowdfunding per l’app Piqabrick dedicata al mondo Lego

La società fondata da Stefano e Claudio Berti, con Roberta Grasso e Jona Sbarzaglia, dopo il successo ottenuto dalle app Getcoo Travel e Piqapart, lancia una nuova proposta dedicata a tutti gli appassionati del mondo Lego. La CMO Roberta Grasso racconta a Touchpoint Today le tappe percorse da Getcoo. 

Claudio Berti (CIO), Jona Sbarzaglia (UXD), Roberta Grasso (CMO), Stefano Berti (CEO)

Quando è nata Getcoo? 

Getcoo nasce nel 2015 da un’idea di Stefano Berti, esperto informatico e in quel periodo IT Manager presso una grande azienda romagnola. Nel corso degli anni Stefano ha sperimentato e messo a frutto le sue capacità e conoscenze tecniche in alcuni suoi progetti pilota, come Meetapalooza, una piattaforma di social network e RevIMG (revimg.com) un motore di ricerca per immagini basato su Computer vision. L’idea di applicare la tecnologia di computer vision ai monumenti nasce durante una vacanza di Stefano con il fratello Claudio a Chicago (ingegnere informatico e ricercatore in biofisica computazionale presso il Rush University Medical Center di Chicago). I due intuiscono che la computer vision potrebbe fornire istantaneamente le informazioni cercate dai turisti su monumenti e opere d’arte in modo semplice: con una foto e non più cercando su pesanti guide cartacee o app diverse per ogni destinazione che contengono solo informazioni mainstream. 

A fine 2015 Claudio torna in Italia e con il fratello, con me (CMO) e Jona Sbarzaglia (UXD) fonda l’azienda innovativa Getcoo, specializzata in software di computer vision basati su intelligenza artificiale proprietaria Dart (Direct Acquisition and Re-Trieval). 

 

Qual è stato il primo progetto sviluppato? 

Getcoo Travel è un’app gratuita per smartphone per tutte le destinazioni che identifica con una foto i monumenti (anche quelli meno conosciuti) e ne fornisce nome e informazioni, come la celebre app Shazam fa con i brani musicali. Getcoo Travel nasce anche per sensibilizzare le persone ed educarle a prendersi cura di tutti i tesori che abbiamo ereditato dal passato e insegnare, soprattutto a noi italiani, a puntare sempre più su turismo (non solo mainstream) e cultura. Per questo Getcoo Travel riconosce anche migliaia di monumenti e punti di interesse meno conosciuti, di cui soprattutto il nostro Paese è ricco.

Che tipo di riscontri avete avuto al momento del lancio?

Getcoo Travel è piaciuta sin da subito al nostro pubblico sia per la semplicità d’utilizzo sia per l’efficacia dello strumento: con una foto il turista riesce a chiedere informazioni senza dilungarsi in lunghe ricerche su Google o su guide turistiche. È quella foto che collega il monumento alle relative informazioni. Inoltre Getcoo Travel valorizza il patrimonio culturale e facilita l’accesso ai contenuti. A tal proposito, tempo fa abbiamo integrato la CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) in Getcoo Travel grazie a una importante collaborazione con l’associazione Fare Leggere Tutti, che promuove la lettura tra bambini e ragazzi, con attenzione particolare verso i lettori svantaggiati e con l’Opera di Religione della Diocesi di Ravenna nel progetto “Arte senza barriere e CAA”. 

L’utente può decidere se consultare la scheda tradizionale o in CAA. Dunque, con una fotografia le informazioni diventano accessibili a tutti, anche a bambini piccoli e persone con difficoltà linguistiche. Inoltre, i nostri utenti possono sentirsi parte del progetto censendo monumenti non ancora presenti nel sistema fotografandoli con l’app e segnalandone il nome, diventando così una risorsa importante.

 

Come sono nati gli altri prodotti di Getcoo?

Nel 2017 Stefano e Claudio hanno concentrato le loro energie per rendere Dart sempre più veloce e accurato e applicarlo così in ambito industriale. È nata così Piqapart, la piattaforma SaaS di computer vision per industria e artigianato basata su intelligenza artificiale proprietaria Dart. Identifica accuratamente singoli articoli e li associa a un unico codice, anche nei casi in cui manca la marcatura. Suggerisce articoli simili o intercambiabili; esamina gli articoli per il controllo conformità e controllo qualità. Si integra facilmente senza alcuna programmazione e offre flessibilità riguardo ai sistemi di acquisizione immagini: si utilizzano smartphone app, box a luce controllata (in ambito industriale) o altri setup integrabili a soluzioni già esistenti. Rispetto ai competitor presenti attualmente, noi risolviamo il problema puntando a ottenere singole istanze e non categorizzazioni successive. In altre parole la nostra intelligenza artificiale Dart inquadra un oggetto e lo definisce esattamente, identificandone esattamente il codice e non limitandosi a suggerire la categoria.

 

Chi sono gli utenti di Piqapart?

Piqapart è la soluzione ideale per le aziende in cui ci sono linee di produzione per articoli, oggetti meccanici, articoli stampati in plastica, sia nel settore meccanico sia automotive sia manifatturiero, e in generale in quelle aziende in cui c’è la gestione del magazzino, o c’è il bisogno di identificare gli articoli non marcati che producono, o che assemblano o che usano per produrre i loro articoli per la gestione veloce del magazzino. Spesso gli articoli o componenti non sono marcati per mancanza di una superficie utile alla marcatura, per motivi di costo o altro. l’identificazione richiede tempo e personale esperto che però non è esente da errori. L’identificazione fa risparmiare tempo e fornisce un’identificazione senza errori in modo da potere gestire il magazzino velocemente e semplicemente (a volte per non effettuare una identificazione dispendiosa in termini di tempo questi oggetti vengono gettati). 

 

A chi si rivolge invece Piqabrick? 

A inizio 2019 abbiamo iniziato a lavorare a un nuovo progetto: l’identificazione veloce dei mattoncini da costruzione più famosi al mondo. Si chiama Piqabrick e coniuga la Computer Vision al mondo dei mattoncini Lego. È un prodotto per veri Afol (Adult Fan Of Lego) che identifica all’istante il codice dei mattoncini da costruzione grazie all’intelligenza artificiale, facilitando e velocizzando alcune operazioni indispensabili ma al contempo noiose e che richiedono molto tempo. Ad esempio, tra le principali necessità rilevate nelle comunità di appassionati Lego c’è senz’altro quella di identificare rapidamente i singoli pezzi. Distinguere due mattoncini simili o scovare i relativi codici può risultare complicato dato che questi sono nascosti e difficili da leggere a causa dei caratteri minuscoli, così come può essere snervante cercarli sui cataloghi online o sui marketplace dedicati. Piqabrick identifica con una foto i mattoncini in una frazione di secondo, rivoluzionando totalmente questa noiosa fase di ricerca. Meno tempo per identificare e organizzare il proprio inventario, più tempo per creare nuove costruzioni e divertirsi… Piqabrick si compone di 2 parti: la Piqabrick Box e la web dashboard. I mattoncini da identificare sono collocati nella Piqabrick Box che ha una fotocamera e un sistema led a luce controllata. Questo consente di mantenere uno standard qualitativo delle foto necessario all’identificazione. È di piccole dimensioni (13x13x16 cm), in parte è composta da mattoncini e si collega al pc tramite USB.

La web dashboard si utilizza da pc, smartphone o tablet. Comanda la box, nella quale si scattano foto ai mattoncini, sia per inventariarli, sia per identificarli. A identificazione avvenuta si può accedere con un link ai marketplace di riferimento per la vendita e l’acquisto di mattoncini e si crea il proprio inventario gestendolo in tutta comodità. Come per gli altri prodotti Getcoo, anche Piqabrick è un software SaaS (Software as a Service). In altri termini, dato che l’identificazione avviene nel cloud, l’intero sistema risulta più snello e veloce, oltretutto senza bisogno di installare alcun programma sul pc. 

 

Quando sarà lanciato?

Piqabrick verrà lanciato sul mercato il 24 ottobre con una campagna di crowdfunding su Kickstarter. Registrandosi sul sito di Piqabrick si rimarrà aggiornati sulle ultime novità riguardanti il prodotto.

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