UPA conferma una chiusura d’anno a +0,5%. Preoccupa il 2020

Economia stagnante, resilienza, PIL vicino alla crescita zero, consumi fermi. Queste le parole chiave utilizzate dal presidente di UPA Lorenzo Sassoli de Bianchi – intervenuto ieri in occasione della presentazione della quinta edizione di Best Brands, la classifica italiana delle marche, promossa da Serviceplan e GfK con il patrocinio dell’associazione che raccoglie i principali investitori pubblicitari del nostro Paese – per fotografare questo 2019.

Lorenzo Sassoli de Bianchi

«Nonostante le incertezze che caratterizzano lo scenario attuale, sul fronte degli investimenti pubblicitari confermiamo una chiusura d’anno in positivo, con un incremento dello 0,5% – ha sottolineato Sassoli -. Questo anche se veniamo da un primo semestre negativo, caratterizzato da una flessione dovuta al confronto con il primo semestre 2018, anno pari che ha potuto contare sul traino dei grandi eventi. Confidiamo che questa negatività venga recuperata da qui a fine anno».

Il presidente UPA si è detto invece preoccupato per il 2020: «L’indice di fiducia sta calando – ha affermato -. In più sullo sfondo c’è la minaccia dell’aumento dell’IVA che è destinato a impattare sui consumi in senso negativo, soprattutto in una fase di stagnazione come quella attuale. Non possiamo non rilevare uno stato di preoccupazione diffusa. Ci attendiamo qualche stimolo da chi ci governerà per sostenere i consumi e spingere gli investimenti pubblicitari. Non importa tanto chi ci governa, ma il come. La prossima finanziaria in questo senso sarà un passaggio delicato. Serviranno tanti soldi per scongiurare l’aumento dell’IVA. C’è bisogno di un colpo di reni, altrimenti il 2020 è destinato a essere un anno molto complicato». 

Sassoli ha poi evidenziato come il 2019 abbia visto un’accelerazione sul fronte del digitale, con uno spostamento deciso degli investimenti dall’offline all’online, anche se restiamo ancora lontani dai Paesi più avanzati. 

Una “luce” arriva dal fronte tecnologico. «L’Italia sta affrontando in modo positivo la grande sfida del 5G – ha detto Sassoli -, entro quattro o cinque anni andremo a colmare il gap e questo favorirà un ulteriore spostamento degli investimenti». 

 

Torna Best Brands: focus sulle marche fra quote e cuore 

 

Best Brands festeggia il suo quinto anno in Italia e lo fa introducendo, anche in questa edizione, ulteriori contenuti che ne confermano il ruolo di strumento indispensabile per misurare la performance delle marche a livello italiano. La data in cui le classifiche saranno annunciate è il 20 novembre quando, negli studi Rai di via Mecenate, si svolgerà l’ormai tradizionale serata di gala capace di radunare più di 400 imprenditori e manager italiani in ogni edizione.

Best Brands definisce la classifica delle marche attraverso un algoritmo esclusivo di proprietà GfK che integra i risultati economici: quote di mercato, fedeltà di acquisto e posizionamento prezzo, con la capacità del marchio di parlare al “cuore” dei consumatori. Una capacità che viene misurata attraverso un numero considerevole di interviste dirette: in Italia vengono coinvolti ben 6.500 consumatori.

Accanto alle tre classifiche principali, Best Corporate Brand, Best Product Brand, Best Growth Brand, verrà presentata una classifica inedita che risponde alle trasformazioni in atto nella nostra società.

Nel 2019 scopriremo quali sono i Best Digital Life Brand, vale a dire quali sono le marche che più contribuiscono a migliorare ogni giorno la nostra vita nell’era digitale. Un punto fisso della serata di gala è la consegna dell’Innovation Award, il riconoscimento assegnato alla realtà che meglio rappresenta l’innovazione nell’idea e nei fatti e che quest’anno andrà a un brand capace di rivoluzionare il nostro sistema di pagamenti: Satispay.

«Il premio per i Best Digital Life Brands rappresenta un buon inizio per cominciare a riflettere sul rapporto fra marche e vita digitale – ha commentato Lorenzo Sassoli de Bianchi – . Vi sono infatti marche che si stanno conquistando un posto nella digital life e quelle che vi sono nate dentro ma che hanno bisogno di avere una personalità oltre le piattaforme web».

E poi, rivolgendosi agli esponenti del mondo dell’informazione presenti alla conferenza stampa di presentazione, il presidente di UPA ha aggiunto: «Anche i giornalisti sono delle marche – ha detto -. Voi certificate con il vostro nome la veridicità di una notizia. Oggi purtroppo, nell’era delle fake news, il giornalismo professionale rischia di essere penalizzato. Mai come in questo momento è necessario un Piano Marshall per valorizzare la professionalità nel giornalismo». 

«Best Brands non è un premio, ma un ranking, anzi quattro – ha voluto chiarire Giovanni Ghelardi, CEO e Partner di Serviceplan Group Italia -. Si tratta di una piattaforma molto affidabile per lo studio della marca proprio per la sua capacità di misurare la forza economica e il legame affettivo con la gente. In Italia prima di tutto e poi nel mondo, avendo la possibilità di confrontare i vari risultati Pese per Paese. L’apprezzamento del mercato e dei partner ci spinge a considerare Best Brands come un momento di confronto esclusivo, in continua evoluzione e in grado di porsi come barometro fondamentale per la salute delle marche del nostro Paese». 

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