“From the sea to industry”: la rivoluzione circolare di nlcomp
Nata dall’intuizione di tre amici velisti – Fabio Bignolini, Andrea Paduano e Piernicola Paoletti – consapevoli delle criticità della vetroresina, nlcomp è oggi una delle realtà più innovative nella transizione verso materiali compositi riciclabili. Dal mare all’industria, la startup sta portando nel settore nautico ed eolico una nuova generazione di soluzioni circolari. Abbiamo approfondito visione e prospettive future con Fabio Bignolini, Co-founder & CEO di nlcomp.

Lorenzo Latte Bovio, Production Manager, Piernicola Paoletti, Co-Founder & COO, Andrea Paduano, Co-Founder & Head of New Materials, Alessandro Stagni, CTO, Fabio Bignolini, Co-founder & CEO
Ci raccontate la genesi che ha dato vita alla vostra startup?
La nostra startup nasce dalla nostra passione per il mare e la vela, che ha visto noi tre founder navigare insieme fino da bambini nelle competizioni dagli Optimist ai 420. Le imbarcazioni sono infatti costruite in vetroresina, un materiale molto difficile da smaltire e molto impattante quando abbandonato nelle marine, nei porti e, purtroppo, anche in fondo al mare. L’idea è nata dall’unione delle competenze tecniche del mio co-founder Andrea in materiali compositi e dall’esperienza della nautica che io e il mio socio Piernicola abbiamo sviluppato negli ultimi anni. Abbiamo deciso di lavorare a una alternativa concreta, creando un materiale innovativo e riciclabile che potesse chiudere il ciclo di vita dei materiali compositi.
Qual è la vostra mission e cosa significa concretamente “from the sea to industry”?
La nostra mission è quella di validare nuovi materiali riciclabili come l’rComposite e spingere l’industria a superare i materiali termoindurenti che utilizza da oltre cinquant’anni. L’rComposite è un materiale innovativo nato dalla combinazione di fibre a basso impatto ambientale, come il carbonio riciclato con resine termoplastiche ad alte prestazioni, creando un composito che mantiene le eccellenti proprietà meccaniche tipiche della vetroresina. Il progetto è nato dalla consapevolezza che ogni anno migliaia di tonnellate di vetroresina vengono abbandonate, causando danni all’ambiente che ad oggi vengono lasciati in eredità alle future generazioni. Abbiamo sviluppato un processo che permette di produrre manufatti per diversi settori industriali, a partire dalla nautica fino alle pale eoliche. Con la nostra visione “from the sea to industry”, vogliamo portare l’innovazione dei materiali riciclabili in settori chiave per la decarbonizzazione.
Qual è stata la sfida più grande nel far capire al mercato il valore di un materiale innovativo come l’rComposite?
La sfida più grande è stata far capire che rComposite non è semplicemente un nuovo materiale, ma un vero cambio di paradigma. Nel settore dei compositi la vetroresina è lo standard da decenni: è economica, conosciuta e non richiede alle aziende di modificare processi o modelli produttivi. rComposite, invece, introduce un concetto completamente nuovo: costruire oggi componenti che potranno essere realmente riciclati domani, senza diventare rifiuti difficili da gestire. Le difficoltà principali sono state tre. La prima è stata educare il mercato sul significato di circolarità reale, spiegando che la sostenibilità non riguarda solo l’origine del materiale, ma soprattutto il suo fine vita. La seconda è stata dimostrare la fattibilità industriale: realizzare barche, stampi e componenti strutturali che provassero le prestazioni del materiale. Infine, abbiamo dovuto superare la naturale resistenza al cambiamento tipica di settori molto tradizionali come la nautica o l’eolico. Oggi, grazie alle prime applicazioni reali, alle certificazioni e ai riconoscimenti ottenuti, il valore di rComposite è più chiaro: è una soluzione tecnologica che permette all’industria di passare da modelli lineari a modelli realmente circolari.
Siete partiti dalla vela e ora vi state espandendo in altri settori, qual è la risposta del mercato?
Partire dal mondo della vela è stata una scelta naturale per noi, perché è un settore che ha una grande competenza sulle prestazioni dei compositi e che sta diventando sempre più sensibile ai temi ambientali. L’accoglienza in questo settore è stata molto positiva in termini di riconoscimenti in quanto ci ha portato nei maggiori eventi internazionali come l’European Boat of The Year in Germania, il Boat Builders Award in Olanda e l’IBEX in Florida e ci ha permesso di validare la nostra tecnologia con risultati concreti. Da qui siamo passati ad ampliare il nostro raggio d’azione e abbiamo osservato un interesse crescente da parte di altri settori come il settore eolico, l’arredamento e l’industria in generale, che cercano soluzioni sostenibili senza rinunciare alla qualità e alla performance. C’è ancora tanto lavoro da fare per portare l’industria verso una vera transizione e credo che anche la regolamentazione europea dovrà spingere verso l’adozione di materiali circolari.
Quanto conta la comunicazione per una startup green come la vostra e come raccontate l’innovazione in un settore così tecnico?
La comunicazione è per noi fondamentale. Nel nostro ambito, dove la tecnologia è molto tecnica e complessa, è essenziale riuscire a raccontare l’innovazione in maniera chiara, semplice e coinvolgente. Abbiamo utilizzato le imbarcazioni a vela per diffondere il nostro messaggio e le applicazioni innovative del nostro rComposite. Vogliamo fare in modo che anche chi non è un esperto di materiali compositi possa comprendere il valore di quello che facciamo e perché rappresenta una rivoluzione importante per l’industria e per l’ambiente. In questo senso, la comunicazione è uno strumento chiave per sensibilizzare, educare e creare fiducia.
Cosa c’è nel futuro di nlcomp?
Nel futuro di nlcomp vedo l’espansione in nuovi mercati industriali, con un aumento significativo della nostra capacità produttiva grazie alla rFactory, il primo impianto industriale dedicato ai compositi riciclabili che è in fase di costruzione. Puntiamo a sviluppare nuove applicazioni del nostro rComposite per servire settori diversi e stiamo lavorando anche a implementare il riciclo del materiale nel nostro stabilimento al fine di re-immettere la materia prima seconda nel ciclo produttivo. Vogliamo diventare un punto di riferimento europeo per l’economia circolare dei materiali compositi, dimostrando che l’innovazione sostenibile è la strada giusta per costruire l’industria del domani, dove performance e salvaguardia ambientale viaggiano unite.