Coo’ee ha ospitato ROSSO360, mostra di opere dell’artista Cino Granata
Coo’ee Italia, agenzia di comunicazione indipendente associata a UNA e guidata dal CEO Mauro Miglioranzi, ha ospitato sabato 29 novembre l’evento ROSSO360, che ha presentato al pubblico una selezione di opere dell’artista Cino Granata.

Martina Pavan, storica dell’arte, Cino Granata e Mauro Miglioranzi
Due realtà, due dimensioni, per natura distinte e vicine nello stesso tempo, convivono in un unico spazio: la realtà del lavoro e quella del fare pittura, la dimensione operativa e produttiva di un’agenzia di comunicazione e quella solitaria e intimista di un artista che tace il significato delle sue opere. Punto di incontro: la forza creatrice, sia essa una forza che nasce con un obiettivo specifico, strategico e in team, ossia la comunicazione al pubblico di un brand, sia essa quell’insopprimibile bisogno di espressione del proprio sentire che è dell’artista, interprete unico di se stesso, che alla parola sostituisce il linguaggio non verbale del segno e del colore. Il colore è il focus delle opere di Cino Granata in Coo’ee. Rosso come il logo di Coo’ee Italia, Rosso come l’essenza cromatica di molte opere di Cino Granata che a questo colore dedica una serie corposa all’interno della sua produzione artistica.

Rosso come «passione, forza, energia» per Mauro Miglioranzi, parole che connotano autenticamente il suo essere imprenditore e uomo, «transizione e trasformazione, passaggio, l’inizio e la fine» per Cino Granata, artista in continua ricerca di significati altri e nuovi.
360 come una circonferenza completa che diventa metafora, per chi scrive, di quell’azione creatrice totale e circolare che accomuna, negli spazi della mostra, la dimensione dell’artista e del creativo. Gli opposti si incontrano perché alla fine del cerchio tracciato, e in esso, c’è un terreno comune: l’idea che nasce, l’ascolto e la percezione di essa per darle poi un corpo, lo studio su come tradurre tutto ciò in una forma, in un’immagine, in uno slogan o in un titolo.
Da qui nasce ROSSO360, allestimento di opere pittoriche che da subito ha avuto una ben precisa connotazione: la presenza del colore rosso accompagnato dal bianco e dal nero. Quel bianco che per Kandinskij «ci colpisce come un grande silenzio che ci sembra assoluto» e quel nero che per lo stesso pittore russo «è qualcosa di spento, come un rogo arso completamente. È qualcosa di immobile, come un cadavere che non conosce più gli eventi e lascia che tutto scivoli via da sé», mentre il rosso è per lui un colore «dilagante e tipicamente caldo, che agisce nell’interiorità in modo vitalissimo, vivace e irrequieto».
Cino (Fiorenzo, il vero nome) Granata è un artista il cui percorso ha inizio con una pittura declinata su iconografie tradizionali e figurative che progressivamente “abbandona” aprendosi a una dimensione pittorica in cui il reale è sempre più evanescente e appena “suggerito” fino a giungere all’astrazione, anche attraverso uno sguardo all’Espressionismo astratto americano. Tappa importante del percorso dell’artista è la serie di opere che vedono protagonista il personaggio Jurij Gallino, alter ego di Cino Granata che porta una riflessione sulla psiche, sull’inconscio che indirizza le nostre azioni. Nelle opere di questa serie i due Jurij Gallino rappresentano le nostre ambivalenze: l’apertura e la chiusura agli altri e al mondo, con la loro testa aperta o chiusa, i loro occhi gioiosi o guardinghi, con i “gallini”, espressione del fanciullino che è in noi, o con la leva cui aggrapparsi per nasconderci dentro a una sicura corazza.
Ma non c’è approdo certo e definitivo nell’opera di Cino Granata: realismo, simbolismo e astrazione, sinergie di colori e monocromi, linee fluide e geometriche, sottili e accurate stesure di colore e impasti che creano trame fortemente materiche convivono in una continua circolarità.
L’allestimento delle opere in Coo’ee, oltre ad avere come direttrice la ricerca cromatica sopra delineata, ha avuto come criterio quello di presentare opere il cui tema fosse quello del teatro e della musica (Teatro, Fine spettacolo, San Remo – 45 giri, Amami Alfredo), del viaggio (Destinazione), della passione, anche nella sua declinazione più oscura (Bersaglio, Lucyfer), della condivisione (L’ultimo sigaro, Amici), opere “vicine” alla vocazione degli spazi che le ospitano.
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