RBA, in una storia trent’anni di design strategico
Da Milano, dove tutto è cominciato in una soffitta di via Niccolini, alla nuova sede di via San Francesco, RBA celebra trent’anni di storia e di visione. A raccontarli sono i Founder e Managing Director Fabrizio Bernasconi e Stefano Fabrucci, insieme al Managing Partner Carlo Aliverti e al Creative Partner e Creative Director Nicola Mincione: quattro voci che ripercorrono le origini, l’evoluzione e la forza di un’agenzia capace di crescere ed evolversi nel tempo per essere sempre profondamente contemporanea, ma restando fedele al proprio DNA

Milano, dicembre 1994. Se questa storia fosse un film, la prima inquadratura sarebbe quella di un sottotetto ancora da arredare, pronto a essere riempito di idee, parole, segni. Ci troviamo in via Niccolini, zona Paolo Sarpi, per chi non conosce il capoluogo milanese siamo nel cuore della Chinatown meneghina. Proprio sopra la sede della Harley-Davidson. Viene da pensare che non sia un caso: un marchio che, come pochi altri, ha saputo trasformarsi in mito e popolare l’immaginario collettivo di tante generazioni. L’ambizione per chiunque si occupi di branding.

Fabrizio Bernasconi
«Il giorno zero di RBA Design? Quando ho traslocato a mano in quella soffitta», ricorda Fabrizio Bernasconi. «C’è chi comincia da un garage e chi da una soffitta. Il nostro viaggio trentennale è iniziato da quella casa di ringhiera, un piccolo appartamento molto bohémien: una stanzetta che chiamavamo “sala riunioni”, un cucinino, un tavolo per il direttore creativo e la mia scrivania, in uno spazio senza aria condizionata. Quattro piani a piedi con gli scatoloni e i vecchi Macintosh LC», prosegue.
La Milano da bere era ormai al tramonto: il mondo delle agenzie stava cambiando passo e la pubblicità patinata lasciava il posto a un approccio più strategico, dove il design iniziava a diventare uno strumento per costruire valore, non solo immagine. In quei giorni prendeva corpo il primo nucleo di RBA Design. L’agenzia si apprestava ad affrontare il 1995, il primo anno di piena operatività, pronta a conquistarsi il suo spazio sul mercato. Alla base l’idea di dar vita a uno spazio condiviso dove il design e il branding aspiravano a diventare il linguaggio della nuova impresa italiana. Una realtà che oggi – trent’anni dopo – continua a crescere, fedele al proprio DNA ma capace di evolversi insieme al mondo del brand design e della comunicazione.
Negli ultimi trent’anni, abbiamo avuto l’opportunità di lavorare su una vasta gamma di prodotti e categorie, collaborando con molte persone talentuose nei nostri team. Durante questo tempo, ho potuto constatare che avete sempre mantenuto un equilibrio impeccabile tra innovazione, strategia e passione. Questo equilibrio non solo ha contribuito al nostro successo, ma ha anche arricchito l’intero processo di brand building. La nostra industria è profondamente radicata nell’aspetto emotivo del costruire un marchio, e il vostro sorriso ha sempre rappresentato in modo autentico i nostri valori. La vostra capacità di coniugare creatività e pensiero strategico ha reso ogni progetto non solo un’opportunità di crescita, ma anche un’esperienza coinvolgente e stimolante per tutti noi. Siamo grati per il vostro impegno e la vostra dedizione, che hanno fatto la differenza in ogni collaborazione. Complimenti per questo traguardo significativo e per tutti i successi futuri che sicuramente raggiungerete!
Francesco Cruciani, Managing Director di Campari UK![]()
Parafrasando Walt Disney, tutte le nostre imprese cominciano da un sogno: se puoi immaginarlo, puoi farlo. Ed è proprio dall’immaginare “insieme” che nasce RBA, quando ancora tutto doveva prendere forma, ma la visione era già chiara. Ed è quello che Bernasconi definisce il “giorno meno uno”.

Stefano Fabrucci
«Con Stefano Fabrucci, amico di lunga data, abbiamo iniziato a immaginarci l’agenzia ben prima che diventasse realtà. Dietro c’era il desiderio di creare qualcosa di nostro, mettendo a fattor comune le rispettive esperienze professionali». Fabrucci, all’epoca nel marketing di SMA Rinascente, portava in dote la “visione del cliente”, mentre Bernasconi arrivava da un percorso di 7 anni in Young & Rubicam. Due prospettive diverse ma complementari, che si sarebbero poi ricongiunte concretamente solo qualche anno dopo, con l’ingresso dello stesso Fabrucci in agenzia, dando forma all’identità che ancora oggi contraddistingue RBA.
Compagna di viaggio in quel primo tratto di strada, Alessandra Sommariva, «una persona di grande capacità nel mondo del design», ricorda Bernasconi. Rientrata da Parigi, dove ricopriva il ruolo di Direttore Creativo, è lei a credere nel progetto della «brand consultancy», con l’ambizione di «fare packaging design in Italia con una expertise internazionale».
I primi lavori arrivano da «qualche amico cliente che conoscevo dai miei anni in Young & Rubicam». Non per fare pubblicità, precisa Bernasconi, «ma per fare design, packaging, per fare branding. Fin dall’inizio era il nostro focus». Tra i primi incarichi c’è Mare Pronto, ma il vero trampolino di lancio è l’acquisizione della private label Standa, che «ha determinato una quantità di lavoro enorme». Da quel momento per l’agenzia si è aperta una stagione di forte impegno nel mondo del Retail, che ha segnato la crescita della struttura e l’avvio di collaborazioni con alcune delle insegne più importanti in Italia.
Era un mercato ancora in costruzione, popolato da pochi protagonisti che stavano definendo le regole del gioco. In Italia operavano studi come Gio Rossi, Robilant, Break, mentre dall’estero arrivavano esempi autorevoli come Michael Peters o Claessens. In questo scenario, RBA cominciava a farsi strada con un’idea nuova: considerare il packaging e il design non come semplici strumenti decorativi, ma come leve strategiche per costruire e far crescere il valore di marca. Un credo che l’agenzia non ha mai tradito. Con l’incremento del lavoro e la crescita del team, la soffitta non basta più. RBA si sposta in piazza della Repubblica, in 200 metri quadri, e comincia ad avere una struttura più solida. È qui che si “ricompone” la coppia fondativa: Stefano Fabrucci entra stabilmente in agenzia dopo anni da manager lato cliente. La complementarità dei due Founder è la chiave: visione-consulenza e visione-impresa.
RBA ha contribuito a valorizzare l’identità dei nostri brand, raccontandone l’evoluzione in modo coerente e distintivo. Grazie al loro approccio creativo e alla profonda comprensione dei nostri valori, abbiamo dato nuova vita a Acqua Sepinia con un restyling grafico capace di esprimere purezza, equilibrio e storicità, e rilanciato GocciaBlu attraverso la creazione di materiali di comunicazione destinati a presentare la nuova immagine di eleganza, Made in Italy ed esclusività del brand. Un percorso sinergico che ha contribuito a rafforzare i nostri brand e la presenza del Gruppo nel mercato delle acque.
Serena Amadio – Direzione Marketing Gruppo Togni![]()
«Abbiamo sempre pensato che il nostro mestiere non fosse vendere bellezza, ma dare senso alle cose. Non facciamo fuochi d’artificio, ma progetti che restano», Fabrucci riassume così il posizionamento dell’agenzia. Il mantra che attraversa trent’anni è un altro, citato spesso in casa RBA: «People don’t care how much you know until they know how much you care». L’idea è semplice: senza cura, il know-how non diventa valore.
Il 2000 segna un momento di svolta nella storia di RBA, con l’ingresso come socio e Direttore Creativo di Nicola Mincione. La sua presenza imprime all’agenzia un cambio di passo significativo, aprendo la strada a una nuova stagione di crescita e di riconoscibilità sul mercato.

Nicola Mincione
«Per me il passaggio è stato importante, da dipendente iniziavo questa nuova avventura come socio», rammenta il Direttore Creativo. Grazie alle competenze maturate nel corso della sua carriera e alla profonda conoscenza dei settori Wine & Spirits e Food – che diventano territori d’elezione per l’agenzia – RBA consolida e amplia il proprio portafoglio clienti, accogliendo importanti brand internazionali come Beiersdorf, Heineken, Coca-Cola e Illva di Saronno.
La sua visione strategica, unita a una sensibilità estetica raffinata, sempre alla ricerca del bello e del giusto per la marca, e a una passione per i dettagli profondamente radicata, ha trovato nei soci fondatori piena sintonia e convergenza di intenti, contribuendo a definire l’identità e lo stile distintivo della sigla.
Con il tempo, il perimetro di azione di RBA si è esteso ben oltre le prime collaborazioni, fino a includere in questi anni marchi di primo piano del panorama nazionale e internazionale: Campari Group, Kellogg’s, Ferrero, Unilever, Kraft, Colgate Palmolive, Bormioli Rocco, Beretta, Balocco, Cantine Riunite, Reed Exhibitions, Eataly, Sapore di Mare, Penny, Consorzio Franciacorta, Formevet e tanti altri. Un portfolio che testimonia la capacità dell’agenzia di crescere restando fedele al proprio metodo: costruire valore attraverso il design, la relazione e una visione strategica condivisa con i brand. Ogni progetto diventa così parte di un racconto più ampio, quello di un’agenzia che non si limita a interpretare le tendenze, ma le traduce in linguaggio e identità.
Collaborare con RBA è stato come intraprendere un viaggio più che puntare a una meta. Partendo alcuni anni fa da un’indagine reputazionale, si è ricentrata l’identità di azienda e di prodotto, dando continuità e contiguità ad un listino molto sfaccettato e ad aree e canali diversi tra loro legandoli con il fattor comune di One Health for All – Un’unica Salute per Tutti. Cercando inoltre di coniugare e far percepire, in una sintesi, l’anima farmaceutica, la ricerca e l’innovazione con la più ampia attitudine retail. E il viaggio continua…in compagnia di RBA.
Andrea Formenti – Presidente Formevet![]()
Con il trasferimento negli 800 mq di viale Premuda, RBA entra nell’età adulta. Lo spazio fisico – ampio, aperto, attraversabile – anticipa la logica dell’hub: al centro il design, attorno retail branding, brand architecture, digital design. La casa-laboratorio è attrattiva per competenze e collaborazioni; i team crescono senza forzature, la reputazione si sedimenta.
Poi, arriva la pandemia a mischiare le carte e a mettere in discussione per tutti quello che conoscevamo. Il nostro mondo. Un passaggio non privo di complessità. RBA riparte da uno spazio di coworking, Copernico, sicuramente funzionale, ma che alla lunga non basta. È solo un passaggio. Bernasconi, lo dice chiaramente: «La fisicità è parte integrante del mestiere. Si impara stando dentro la stanza». Così l’agenzia decide di tornare ad avere una casa tutta sua, riprogettando il luogo dell’incontro.

Carlo Aliverti
Quando, cinque anni fa, Carlo Aliverti entra in RBA come Managing Partner, l’agenzia ha già alle spalle venticinque anni di storia, ma lo spirito è quello di chi non ha mai smesso di evolversi. La sua visione porta una spinta nuova, che si traduce in una maggiore attenzione alla crescita e al consolidamento dell’approccio strategico. Un’impostazione frutto di un percorso professionale articolato, che lo ha visto ricoprire ruoli di responsabilità in agenzie come Gio Rossi Associati, FutureBrand, Robilant Associati e Break, esperienze che gli hanno permesso di sviluppare una visione ampia e internazionale del branding e del design. In particolare, gli anni in FutureBrand, parte del gruppo internazionale IPG, gli hanno offerto l’opportunità di confrontarsi con dinamiche e standard propri dei grandi network globali.
«Il mio contributo in RBA Design – racconta Aliverti – è stato quello di mettere a disposizione l’esperienza maturata in agenzie internazionali, contribuendo a far crescere ulteriormente una realtà che ha sempre saputo coniugare imprenditorialità e creatività».
È anche grazie a questo equilibrio tra metodo e ispirazione che oggi l’agenzia può essere letta attraverso tre principi che ne riassumono la filosofia. Il primo è il design come consulenza: sin dall’inizio, la grafica è stata “elevata” a pensiero. Pack, identità, retail, digital non sono esiti decorativi, ma la manifestazione visibile di scelte a monte, di posizionamento, di architettura, di linguaggio.
Fin dall’inizio del nostro percorso, RBA si è dimostrato un partner incredibilmente affidabile. Durante la creazione del nostro marchio Maestro Massimo, si sono assicurati di rappresentare efficacemente i valori della nostra azienda e ci hanno aiutato a ottenere l’immagine di prodotto ideale per il nostro mercato di riferimento. Negli anni successivi, quando abbiamo deciso di espanderci in nuovi mercati, RBA ci ha fornito una guida preziosa per migliorare la nostra visibilità, la quota di mercato e la percezione del marchio con i Colori D’Italia, contribuendo in modo significativo al nostro successo. Di conseguenza, abbiamo continuato a collaborare con RBA su altri progetti e continueremo a farlo in futuro.
Enis Pistav, Direttore Generale di Officine Dolce Vita![]()
Il secondo è la relazione come differenza. Come osserva Fabrizio Bernasconi la differenza tra le agenzie non la determina tanto ciò che fanno, quanto il modo in cui lo fanno: processi chiari, passaggi argomentati, responsabilità condivise. Un approccio che Carlo Aliverti sintetizza con una frase che è diventata quasi un manifesto interno: «Presentare venti proposte non aiuta nessuno; il nostro lavoro è indicare una strada». In questo scenario, la managerialità diventa la chiave per liberare tempo per le idee e difendere il valore del progetto. In controluce, un principio etico: rispetto per i clienti, rispetto per i creativi.
Infine, la “misura” come “stile” e l’orientamento al risultato. Stefano Fabrucci lo dice con chiarezza: «La nostra metrica non è il consenso immediato, ma il risultato nel tempo». E il manager “rafforza” questa filosofia con un caso recente: un rebranding nel comparto Food che ha fatto crescere l’azienda cliente, generando un +33% di valore a volume. Un esempio che non vuole essere un “trofeo”, ma è la prova di un metodo: quando ragione e forma coincidono, il mercato risponde. Ed eccoci nella nuova sede di via San Francesco 15, lo spazio dove abbiamo realizzato la nostra intervista. Cinquecento metri quadrati distribuiti su due livelli. È l’icona di quella che potremmo definire la “fase tre” dell’agenzia: grandi vetrate, luce naturale, tavoli lunghi e aree aperte, spazi di progetto condivisi. In epoca di smart working imperante, qui la prossimità non è nostalgia per il passato: è metodo. Il disegno degli ambienti traduce la “cultura RBA”: trasparenza, passaggi leggibili, compresenza di competenze, formazione sul campo.
In 30 anni siete sempre riusciti a stare un passo avanti, arricchendo le vostre competenze senza mai snaturare il vostro DNA: un equilibrio perfetto tra creatività e visione strategica. Lavorare con voi significa costruire valore di marca con intelligenza, ascolto e passione. Ogni progetto è un percorso condiviso, stimolante e arricchente. Grazie per essere molto più di un’agenzia: un partner vero. Auguri per questo traguardo e per tutti quelli che verranno!
Roberto Di Nicola, Direttore Business Unit Consumer Health Care di Giuliani![]()
Bernasconi ne sintetizza il senso operativo: «La creatività vive di prossimità: è nel passaggio di consegne, nel confronto al tavolo, nella revisione condivisa». Mincione lo completa: «È uno spazio che ispira e accoglie. Qui i giovani crescono osservando, provando, rielaborando». La sede è pensata per far lavorare insieme le persone, valorizzando i talenti, rendendo visibile il pensiero e anche l’artigianalità.
«Abbiamo sempre lavorato cercando di fare il meglio per la marca e questo “meglio” è diventato il nostro vero valore. Ci abbiamo sempre messo la faccia: siamo stati presenti, accanto al cliente, per portare idee e per entrare davvero nella mentalità dei manager e nella storia delle aziende. Mai con arroganza, ma con la voglia di costruire rapporti duraturi, di fiducia e di consulenza. Spesso queste relazioni sono andate ben oltre il singolo progetto ed è proprio da qui che è nata quella fiducia che ci ha permesso di vedere i nostri brand crescere e avere successo sul mercato», aggiunge Mincione.
Il restyling del brand “Regali Bontà”, realizzato in collaborazione con l’agenzia RBA, ha rappresentato un passaggio strategico nel riposizionamento della nostra private label per le festività di Natale e Pasqua. L’intervento ha mirato a rafforzare la percezione di qualità e contemporaneità, mantenendo intatto il gusto e l’appeal che da sempre caratterizzano la linea. RBA ha saputo tradurre con efficacia il brief, esplorando soluzioni grafiche moderne e palette cromatiche alternative al tradizionale rosso, valorizzando al contempo ingredienti e varianti di prodotto. Il risultato è una veste visiva rinnovata, capace di comunicare con forza la gioia e la dolcezza delle ricorrenze. Un progetto gestito con professionalità, creatività e puntualità, che apre la strada a nuove collaborazioni future.
Gino Brocato, Private Label Specialist di PENNY Italia![]()
In questi anni, la mappa dei clienti si è fatta sempre più internazionale – dagli Stati Uniti all’Europa, fino a Turchia, Brasile, Messico e Iraq – ma il baricentro è rimasto saldo in un’italianità mai folcloristica: fatta di territorio, autenticità, storie, qualità. Ma i confini superati da RBA non sono solo geografici. L’agenzia ha saputo estendere la propria visione oltre il packaging e la comunicazione tradizionale, accompagnando le marche in ecosistemi ibridi dove il branding vive tra spazio fisico e digitale, tra prodotto e contenuto, tra esperienza e relazione. Il branding non è più bidimensionale.
L’agenzia opera su più fronti: il digitale come naturale estensione dell’identità di marca, l’analisi e la tecnologia come strumenti di supporto – mai sostitutivi – del pensiero strategico. Milano diventa il laboratorio europeo che accompagna partnership solide nei mercati in crescita. A guidare ogni passaggio resta quel “tocco italiano” che è insieme sintesi e visione. E i numeri confermano il percorso: le trentacinque persone che oggi compongono lo staff, circa tre milioni di fatturato, una quarantina di clienti attivi con rapporti di collaborazione anche ventennali. Una crescita organica, costruita nel tempo, sempre fedele alla filosofia del “value driven branding”, il payoff dell’agenzia. «Significa che ogni progetto deve generare valore reale», spiegano i quattro partner dell’agenzia. «Non lavoriamo per fare solo cose belle, ma per fare le cose giuste per la marca».
RBA per noi rappresenta un partner strategico formato da un team di professionisti guidato da manager visionari, esperti e di ampie vedute. Grazie alle loro competenze, creatività e capacità di proporre soluzioni dall’effetto wow stiamo scrivendo insieme nuove pagine della storia del nostro brand. L’approccio originale, strutturato e analitico che contraddistingue l’agenzia l’ha resa un punto di riferimento nello sviluppo dei progetti cruciali per il nostro business. Insieme, quotidianamente, facciamo i buoni per rendere la vita più dolce a milioni di consumatori sparsi in tutto il mondo.
Maria De Vivo, Head of Marketing di Balocco![]()
A questo punto viene naturale chiedersi come i soci immaginano l’agenzia fra trent’anni.
Bernasconi ci pensa un attimo, poi sorride: «La immagino senza di noi. Un’agenzia capace di camminare con le proprie gambe, che mantenga vivi i valori, la curiosità e il modo di pensare che abbiamo costruito in questi anni». Del resto, RBA è anche una “scuola”. Bernasconi, docente da oltre quindici anni alla NABA, vive un dialogo continuo tra aula e agenzia: porta nel lavoro ciò che insegna e in aula l’esperienza concreta del fare design ogni giorno. Ed è qui che attinge per dar vita a una vera e propria “cantera” dell’agenzia. Nel suo racconto torna spesso un’idea-guida: il talento non è un mito romantico, è una costruzione. «Il talento si crea, si forma – dice – grazie alla motivazione e all’ambiente. Conta la curiosità, l’ascolto, la capacità di parlare la lingua del cliente».

È per questo che in RBA alle riunioni partecipano anche junior e stagisti: l’apprendimento passa dalla vicinanza, dal lessico condiviso, dalla responsabilità progressiva. Molti ex RBA oggi guidano team in altre agenzie o in azienda: effetto naturale di una cultura che mette al centro le persone e il mestiere. Lo spirito che guida la formazione interna anima anche la visione con cui l’agenzia affronta le nuove sfide del mercato.
«In questi anni abbiamo accompagnato tante picole e medie imprese italiane – racconta Stefano Fabrucci – che stiamo facendo crescere con orgoglio, e che oggi stanno diventando nuovi player importanti e rilevanti nei loro rispettivi mercati. Il nostro lavoro è come un compasso: c’è un punto fermo, ma il raggio si può sempre allargare. È quello che stiamo facendo adesso, credendo molto in un progetto di italianità. Quando parlo di mercati emergenti penso anche a questo: essere attrattivi proponendo competenze e know-how che ruotano attorno a un valore riconosciuto nel mondo, quello dello stile italiano. Abbiamo avuto la fortuna di lavorare su molti progetti fondati sui valori dell’italianità, che non è il tricolore in sé, ma la capacità di trovare nelle storie, nell’autenticità e nel territorio gli elementi su cui costruire un’identità solida. Penso a tutte quelle imprese che vogliono portare all’estero la propria natura, la propria essenza. E credo che noi possiamo accompagnarle in questo percorso, anche grazie all’esperienza maturata nel Food & Beverage e nel Wine & Spirits, settori dove l’italianità è un’eccellenza riconosciuta».
Dopo i successi ottenuti insieme abbiamo deciso di rivolgerci di nuovo a RBA per la nostra fabbrica di cioccolato. Fabrizio e il suo team sono riusciti a catturare l’essenza delle Alpi tramite il marchio Val D’Or il quale ha avuto un notevole successo sin dal primo giorno in un mercato altamente competitivo.
Zeynep Bayraktar, Business Development Manager – Dolcella![]()
Un pensiero che riassume bene la traiettoria di RBA Design: radici solide e sguardo proiettato in avanti.
«Guardando al nostro futuro – sottolinea Bernasconi – vediamo concretamente un’ulteriore crescita attraverso collaborazioni durature con realtà che completino le nostre competenze di branding con attività digital e technology driven. Immaginiamo un gruppo italiano e indipendente, capace di coniugare la consolidata esperienza nel brand design con l’apertura e la competenza nelle nuove tecnologie».
«Il nostro obiettivo – conclude Bernasconi – è continuare a “immaginare” progetti che funzionano. Il design cambia, le tecnologie cambiano, ma la sostanza resta: ascoltare, capire, dare forma a un’idea. Questo è quello che facciamo da trent’anni e continueremo a fare».
Una storia cominciata in una soffitta milanese, tra i rumori di una città che cambiava volto, e che oggi, trent’anni dopo, continua a parlare di visione, identità e soprattutto di persone. Quelle che ogni giorno danno vita a “segni” destinati a restare.

Luca Franco
Luca Franco – Direttore Creativo
Da cinque anni, la mia esperienza in RBA Design è un percorso professionale e umano unico, un crocevia dinamico dove talento, passione e collaborazione convergono in una costante spinta verso l’eccellenza. In RBA Design l’ambizione è la regola. Ogni progetto è un catalizzatore per l’innovazione, una tela su cui esplorare nuove traiettorie creative. Il nostro obiettivo è dare sostanza al valore dei brand, plasmando identità solide e distintive, guidate da principi autentici e una visione strategica condivisa. Siamo un laboratorio di eccellenza nella comunicazione integrata, dove design, innovazione e storytelling coesistono in perfetta armonia, trasformando la complessità in esperienze di marca coerenti, autentiche e rilevanti. Tuttavia, la vera forza propulsiva di RBA Design risiede nel suo capitale umano: un team unito, curioso e determinato, che non solo condivide una visione, ma la arricchisce. Ognuno contribuisce con competenza, creatività, sensibilità e professionalità, rendendo la squadra più della somma delle sue parti. Guardando avanti, la nostra sfida è ridefinire l’area Communication integrando in modo sempre più strategico digital e social, per creare un ecosistema narrativo potente, capace di far dialogare branding, contenuti e tecnologia. Concludendo posso affermare che in RBA Design non si lavora solo bene, si cresce, si appartiene, si costruisce insieme. È questa la nostra forza: una squadra che mette l’umanità al centro del branding, perché ogni grande marca nasce sempre da un grande gruppo di professionisti.
Le voci della “Next Gen”

Filippo De Rai
Filippo De Rai – Account Supervisor
Sono in RBA Design da otto anni, praticamente da quando ho iniziato a lavorare. Per me RBA è stata una vera scuola: qui ho imparato la cultura del lavoro e ho avuto la possibilità di crescere, confrontandomi con grandi aziende e con progetti molto diversi tra loro. Partiamo dal packaging, ma arriviamo a occuparci di tutto ciò che ruota intorno alla marca. È un’agenzia che da trent’anni punta sulla qualità e sull’eccellenza, e questo impegno è riconosciuto anche dai clienti. C’è un allineamento reale tra ciò che sentiamo all’interno e il modo in cui siamo percepiti all’esterno.

Flavia Thermes
Flavia Thermes – Junior Graphic Designer
RBA mi ha insegnato a camminare. Mi ha accolta giovanissima, appena uscita dall’università, e mi ha dato la possibilità di imparare un metodo di lavoro vero. Sto crescendo molto nel mondo del digitale, un ambito in espansione che tocca sempre più brand e canali come Instagram e TikTok. Anche i clienti partono spesso dal packaging e poi si interessano al lato social. In agenzia c’è un continuo scambio di idee: lavoriamo in open space e condividiamo esperienze, competenze e punti di vista. È un ambiente che favorisce la crescita professionale, ma anche quella personale e umana.

Marco Corvasce
Marco Corvasce – Designer
RBA Design è stato il mio primo vero approccio al mondo del lavoro, una palestra che mi ha formato a 360 gradi. Qui ho potuto esplorare le diverse anime della grafica, conoscendo figure professionali che lavorano in agenzia da trent’anni e che ogni giorno condividono esperienza e conoscenza. Questo confronto continuo permette di crescere rapidamente e di trovare la propria strada. Io, per esempio, mi sto specializzando nell’ambito Wine & Spirits, un settore che mi appassiona e che mi consente di applicare tutto ciò che ho imparato. RBA per me è una grandissima opportunità di crescita e professionalizzazione.

Alessia Accornero
Alessia Accornero – Copywriter
Per me lavorare in RBA Design significa far parte di un ambiente multidisciplinare e interculturale. Collaboro ogni giorno con designer, art director e strategist, perché qui le parole e il design nascono insieme, guidati dagli stessi valori. Mi occupo di naming, testi, retropack e strategia, seguendo i progetti dalla fase di pensiero fino alla realizzazione finale. In quattro anni ho imparato soprattutto a relazionarmi con persone diverse, adattando la mia personalità senza snaturarmi. È un lavoro di contaminazione continua: le mie parole “impollinano” i progetti dei designer e, ogni volta, mi permettono di reinventare il mio modo di scrivere.