Mediaset a tutta sull’informazione. Ricavi adv a +2,1% nel 1° semestre
Mediaset in piena “evoluzione”: sono tante le novità, anche strategiche, raccontate dai vertici del Biscione nel corso della conferenza stampa di presentazione dei nuovi palinsesti 2025/26 che si è tenuta lo scorso 8 luglio sera a Cologno.
«Il presupposto è lo stesso da alcuni anni: contesto geopolitico instabile, contesto media complicato, i giganti dello streaming e ora ci mancavano pure i dazi che potrebbero ostacolare anche le società che vivono di pubblicità – ha esordito l’Amministratore Delegato di MFE Pier Silvio Berlusconi -. E quindi non si può stare fermi, andiamo avanti con spinta e coraggio». I dati da lui forniti raccontano di un gruppo che è primo in Europa per share di ore sul totale individui, al 37,3%, per autoprodotto (in Italia +27% negli ultimi 5 anni con 438 sere nella stagione 2024/25) e per Grp, con contatti pubblicitari al 21%.
«Con il 7% di ProSiebenSat raggiungeremmo il 28% – ha proseguito l’AD -. Questo risultato è frutto del nostro sistema cross mediale che funziona ed è efficiente: con Tv, Web, Radio e DOOH: ogni settimana raggiungiamo 95 milioni di italiani, numero notevolmente superiore a quello degli OTT. Negli ultimi 3 anni (dal 2022 al 2024) i ricavi sono cresciuti del 5,3%, il risultato operativo del +27%, l’utile netto del +22,7% con l’indebitamento sceso al -20,8%: questo ci dà la possibilità di guardarci intorno e investire arrivando al 30% di ProSiebenSat. Inoltre, abbiamo distribuito un dividendo di 450 milioni di euro che raggiunge quasi 1 miliardo negli ultimi 5 anni e, in assoluta controtendenza con il mercato, l’occupazione è salita del +7,1% con 337 assunzioni nel 2024. Il progetto rimane quello di creare un broadcaster pan-europeo, unendo le forze con altri Paesi, come abbiamo fatto da poco in Spagna, per creare sinergie a livello di costi, a livello tecnologico per lanciare una piattaforma in grado di competere con i giganti del web e a livello pubblicitario.
Siamo a un punto di completezza importante, con 2 Opa in corso fino al 13 agosto per battere la contro Opa di Ppf (MFE non punta al controllo del broadcaster tedesco, ma a salire sopra al 30%., ndr): è diventata una partita a scacchi che giochiamo perché continuiamo a credere nel progetto di un’azienda italiana che investe all’estero».
Federico Di Chio, Direttore Marketing Strategico di Mediaset, ha presentato i risultati della stagione dall’8 settembre 2024 al 31 maggio 2025: Canale 5 è al 40% nelle 24 ore e al 41% nel prime time allargato (20:30-00:30); Italia 1 è al 7% nelle 24 ore e all’8,8% nel PT; Rete 4 che si confronta con La7 è al 5,6% in PT e ha totalizzato 2,7 milioni di contatti in più; l’insieme delle reti tematiche è al 12% nelle 24 ore. Secondo il manager «la Total Audience, fonte Auditel, delinea un apporto incrementale del web del +5% aggiuntivo alla visione lineare e si tratta di un target giovane. Nel periodo 2022-2025 abbiamo registrato +30% di video visti e +99% di tempo speso. Bisogna quindi insistere sulla distribuzione digitale dei contenuti per creare engagement, come dimostrano i dati sull’interazione che vedono 5 titoli Mediaset nelle prime 7 posizioni».
Le novità dei palinsesti
Confermata la line up dei prodotti tradizionali con le produzioni della casa di produzione Fascino di Maria De Filippi a fare la parte del leone nell’intrattenimento ma su Canale 5 è in corso «una graduale e profonda evoluzione nel prime time, nell’access e nel preserale per renderlo più contemporaneo e attrattivo per un pubblico familiare- ha annunciato Berlusconi -. Siamo una Tv commerciale e gli ascolti contano ma bisogna anche dare più spazio alla qualità».
La prima novità, annunciata qualche giorno fa, è lo stop a Striscia la notizia che tornerà novembre “rivoluzionata”, prima e dopo ci saranno altri esperimenti. Il 14 luglio partirà La ruota della fortuna con Gerry Scotti. Sarabanda, da lunedì 21 luglio nella fascia preserale, è nato come prodotto estivo, in autunno nell’access tornerà Avanti un altro con Paolo Bonolis e debutterà Max Giusti con un nuovo format: per lui in previsione ci sono altri progetti per la prima serata dalla primavera 2026. L’intrattenimento proporrà 3 serate in autunno con Gigi D’Alessio e Vanessa Incontrada, altre 3 con Il Volo che condurrà anche il Concerto di Natale, uno speciale di Andrea Pucci., i concerti di Elisa, Elodie, Umberto Tozzi e Alessandra Amoroso, un tributo ai 90 anni dalla nascita di Luciano Pavarotti e Una, nessuna, centomila con Fiorella Mannoia e un nuovo prodotto di Pio e Amedeo. Previste 3 o 4 puntate di Verissimo con più agganci all’attualità e alla politica in interviste che ricordano quelle di Maurizio Costanzo. Con Alessandro Cattelan ci sono dei contatti in corso ma non una vera e propria trattativa.
La fiction prende una strada più contemporanea con nuovi arrivi (Alex Bravo, Vanina 2, Buongiorno Mamma!3, A testa alta, Una nuova vita, Colpa dei sensi, I Cesaroni-Il ritorno, Erica, Il don e Viola come il mare 3 per la quale è confermata la staffetta con Infinity) e il reality continuerà a essere un grande classico della rete con lo sdoppiamento del GF (un’edizione NIP condotta da Simona Ventura e una VIP da Alfonso Signorini), Temptation Island e L’isola dei famosi. Approderanno anche la finale della Supercoppa e la fase finale della Coppa Italia mentre le partite dei gironi andranno su Italia 1.
La seconda serata di Canale 5 viene arricchita dal nuovo programma di inchieste e reportage affidato a Bianca Berlinguer, il venerdì da metà o fine ottobre, e da Risiko di Federico Rampini la domenica, mentre il sabato rimarrà Speciale TG5.
Altro intervento è l’arrivo di Gianluigi Nuzzi (che continuerà a condurre Quarto grado su Rete 4) a Pomeriggio 5 (al posto di Mirta Merlino) con una nuova pelle più legata a cronaca, attualità, sport e costume.
Su Italia 1 a ottobre sbarcheranno Zelig On, una serata che ha l’obiettivo di scovare una fucina di comici a cui saranno dedicate dalle 3 alle 5 puntate su Canale 5 e Blackout, docufiction crime condotta da Costanza Calabrese. Confermate Le Iene, Inside e il grande cinema action.
Rete 4 rimane il baluardo dell’informazione con i format autoprodotti confermati a cui si aggiungono uno spazio dopo il TG delle 19 affidato a Nicola Porro che racconterà il fatto del giorno (titolo proposto 10 Minuti) e in prime time Real Politik con Tommaso Labate e Giganti, sei puntate con Toni Capuozzo sui grandi personaggi della storia.
Ricavi adv del 1° semestre a +2,1%
A margine della presentazione, l’Amministratore Delegato di Publitalia e di MFE Advertising Stefano Sala, ha dettagliato i risultati della pubblicità. «Il risultato Italia del primo semestre, comprensivo di tutti i mezzi, è +2,1% raffrontato al +7,15% del 2024. Quindi cresciamo dello 0,5 di quota sul totale mercato. Il mercato della Tv, lineare e CTV, sale del +0,4% e noi dell’1,5%. La Radio è a +8,2%, 3 punti meglio del mercato, il Digitale è al +0,8% a fronte di un segno meno del mercato, il DOOH al +16,2% con un mercato in flessione. La Spagna invece soffre nonostante sia stata sistemata la linea editoriale, ma lì la televisione sta attraversando un momento molto complicato con un calo di ricavi adv intorno al -8 o 9% nonostante il digitale cresca del +5%. In Italia il peso delle piattaforme sul piccolo schermo è di circa il 6%, in Spagna è il 18%. In Italia facciamo, intendo tutti i broadcaster, una televisione molto più qualitativa». Sulle previsioni del totale anno Sala si è mantenuto cauto: «Nielsen vede la televisione lineare nell’anno a -0,6% e la CTV a +20. Tutto questo porta la televisione a chiudere a +1,5/+2%. Chiaramente non tutti i broadcaster chiuderanno così in positivo, soprattutto chi come Rai, Discovery e Sky hanno avuto gli eventi sportivi nel 2024. Noi saremo positivi anche sulla Tv lineare ed è un bel segnale». Tra i settori in buona salute ci sono Automotive, Largo Consumo, Pharma, mentre le Telco stanno frenando.
Capitolo spinoso rimane quello della misurazione degli OTT da parte di Audicom. «Se vuoi essere misurato da un JIC ufficiale, in questo caso Audicom, devi accettare la misurazione super partes e non utilizzare i tuoi dati proprietari per poter essere inserito all’interno della ricerca del JIC stesso. Su questo non si transige e da parte delle concessionarie c’è del malumore e poca volontà di accettare un compromesso».