Zurich lancia la campagna globale “We don’t just cover. We care”
Firmata da 72andSunny Amsterdam

Con un messaggio semplice ma potente -“We don’t just cover. We care” – Zurich Insurance Group lancia una nuova campagna globale che mette al centro l’elemento più umano del proprio brand: la cura autentica per i propri clienti.
Ideata in collaborazione con 72andSunny Amsterdam, agenzia creativa partner di lunga data, la campagna abbraccia tutti i touchpoint: TV, digitale, social media, retail e OOH. Il tutto con l’obiettivo di rafforzare la considerazione del marchio e differenziarlo in un settore ancora spesso dominato da comunicazioni fredde e impersonali.
Distribuita inizialmente in oltre 10 mercati – tra cui Italia, Regno Unito, Spagna, Brasile, Australia e Svizzera – la nuova comunicazione si espanderà progressivamente a livello globale.
«Vogliamo distinguerci davvero, per ciò che siamo nei momenti che contano – spiega Conny Kalcher, Group Chief Customer Officer -. Quando una persona ci contatta per un sinistro, spesso è in uno dei momenti più difficili della sua vita. È lì che dobbiamo dimostrare di essere più di una semplice compagnia assicurativa: dobbiamo esserci, con empatia e presenza reale. Perché non basta offrire una copertura, bisogna dimostrare che ci importa davvero».
Anche Simone Moessinger, Executive Creative Director di 72andSunny Amsterdam, sottolinea l’importanza di un’identità di marca coerente e solida: «Zurich ha costruito la sua immagine su un ottimismo consapevole. Ora è il momento di mostrare concretamente cosa significa “cura premium”. I dati ci danno ragione e mostrano miglioramenti significativi nella considerazione del marchio e nelle performance in tutti i mercati dove abbiamo lavorato con questa narrativa».
Credits
Agency: 72andSunny
Client: Zurich Insurance Group
Client team: Daniele Calderoni, Frank Reitgassl, Iro Fakou
Account Team: Victoria Turner, Mariona Valls Setó
Strategy: Rui Ferreira
Production: Julie Bourges, Sigfrid Marine
CDP: SMILE SPAIN
Director: XOXO (Tessa Dóniga Johnson and Paula Martin-Ferro)