Our Future alla Seconda: idee e imprese per un futuro sostenibile
Quella del 18 novembre al teatro di Fabbrica di Lampadine, andata in onda in prima visione su TouchpointChannel.tv venerdì scorso, è stata una mattinata densa di contenuti e storie concrete. “Our Future alla Seconda – Idee e imprese per un futuro sostenibile”, l’evento B2B promosso da Touchpoint, Our Future e Oltre La Media Group, ha portato sotto i riflettori “imprese, visioni e buone pratiche” che mostrano come la sostenibilità non sia più un mero racconto, ma un processo quotidiano fatto di scelte operative, responsabilità e cambiamento reale.
A introdurre i lavori è stato Giampaolo Rossi, Founder di Fabbrica di Lampadine e Oltre La Media Group, con una riflessione sul senso stesso di parlare di futuro. «Siamo l’unica specie capace di progettare ciò che verrà – ha ricordato -. Eppure viviamo un tempo schiacciato sul presente. Per questa ragione appuntamenti come Our Future sono preziosi: ci permettono di alzare lo sguardo e tornare a guardare un po’ più avanti».
A condurre l’incontro è stato Leo Mansueto, Direttore di Our Future, guidando un programma che ha intrecciato transizioni energetiche, culturali, produttive e tecnologiche.
La prima tavola rotonda, “Transizioni in corso: l’impresa sostenibile”, ha messo a confronto quattro professionisti di realtà molto diverse – Federica De Luigi, Marketing Specialist di Carglass, Enrico Felter, General Counsel & Sustainability di Italgen, Gaia Ferro, Senior Marketing Manager di Verti Assicurazioni e Costanza Musso, Amministratrice Delegata di Grendi – che hanno raccontato come la sostenibilità stia ridefinendo logistica, energia, servizi e cultura aziendale. Dalla decarbonizzazione ai modelli circolari, dalle nuove competenze alla gestione responsabile delle risorse, il messaggio emerso è che la transizione rappresenta sempre più un vero e proprio modo di stare sul mercato e dialogare con il territorio.
Con il panel “Generatori di cambiamento: idee e azioni per trasformare i nostri consumi” si è poi spostato il focus sulle scelte quotidiane di persone e organizzazioni. Tommaso Bertolini Agnoletto, Sustainability Manager di xFarm Technologies, Valeria Calamaro, Sustainability & Strategic Marketing Manager di Altromercato, Alfio Fontana, Corporate Partnership & CSR Manager di Humana People to People e Silvia Mazzanti, Sustainability Manager di Save the Duck hanno portato sul palco esperienze che tengono insieme digitale e filiere etiche, agritech e moda rigenerativa, cooperazione internazionale e innovazione. Una mappa di soluzioni differenti che però puntano nella stessa direzione: ripensare il consumo partendo dall’impatto reale.
A completare la mattinata, gli speech verticali. Elena Rabaglio, Co-founder e Responsabile Sostenibilità di Mediatyche SB, e Fabrizio Fornezza, Partner di Research Dogma hanno presentato in anteprima la nuova ricerca dell’Osservatorio Comunicazione e Sostenibilità di CHM Comunica: “La sostenibilità è ancora un valore? La parola alle imprese del food”. Un’analisi che fotografa linguaggi, strategie e sensibilità di un settore simbolo del Made in Italy, evidenziando come la sostenibilità, seppur considerata un vantaggio competitivo determinante, spesso non riceva l’attenzione strategica che meriterebbe.
Chiara Barozzi, Communications Manager di B Lab Italia ha invece offerto un aggiornamento sullo stato del movimento B Corp nel Paese (circa 330 aziende), tra nuove metriche, standard sempre più rigorosi e la crescita di un ecosistema che misura e migliora il proprio impatto.
Andrea Mecarozzi, Presidente dell’Associazione Italiana Scatolifici, ha poi raccontato perché il cartone ondulato possa essere definito una vera “superstar del riciclo”, sottolineando la sua centralità nel campo del packaging sostenibile e il prezioso lavoro delle PMI italiane che lo producono. Ai partner dell’evento – Sedex, con il Senior Business Development Manager Alessandro Redaelli, e Incubeta, con il Country Manager Enzo Santagata -, infine, il compito di spiegare il valore della trasparenza nella catena di fornitura e quello della sostenibilità nel mondo del digitale. “Our Future alla seconda” ha ribadito che la sostenibilità non è una corsa individuale, ma una costruzione collettiva. Un processo fatto di contaminazioni, di dati condivisi, di ostacoli affrontati insieme e di decisioni che, piccole o grandi, cambiano i modelli produttivi e le abitudini.
Se davvero “il futuro dipende dalle scelte che facciamo oggi”, allora incontri come questo servono proprio a scegliere meglio. Non danno tutte le risposte, ma – come le bussole – aiutano a orientare il cammino, a chiarire la direzione e, soprattutto, a non procedere da soli.
