Parole D’Amore – MGWCMX 2025 come scoprirla, innamorarsene e fuggire prima che si imballi tutto

Non ero mai stato a MGWCMX. 

Un po’ perché chissà, e un po’ perché non amo gli affollamenti, le corsie full, le spiagge a Ferragosto. 

E questa fiera me l’hanno sempre descritta con la classica frase: “Bella eh… però troooppa gente!”

C’è che io, dall’anno scorso, ho intrapreso un inedito avvicinamento ai manga col desiderio di maturare, nei riguardi di questi splendidi albi formato pocket, una conoscenza di base; mi ero, dunque, ripromesso di recarmi a un evento comics e, allora, quale migliore appuntamento se non questo?

Così, da nabbo provetto, arrivo in fiera alle 11:30 di venerdì, pochi minuti dopo la cerimonia d’inaugurazione e appena in tempo per seguire un panel sui fumetti autoprodotti, all’Hero Stage.

Finito di applaudire, percorro pochi metri e mi ritrovo davanti alla scena di un 

film, tra elicotteri, blindati e sequenze d’azione in live. È SCI-FI Larp. 

Che emozione!

MGWCMX, per esteso MILAN GAMES WEEK & CARTOOMICS, vanta ben quattro padiglioni della Fiera di Rho: i due a destra, 14 e 18, mi sembra di intuire, comics; i due a sinistra, 9 e 11, ovviamente, games. Sicuramente advertising: è qui, infatti, che si trovano tutti gli spazi dei brand, con ledwall, playground indoor, attività varie (engagement, sampling, awareness) e centomila possibilità di impugnare un controller.  

Sono quasi le 13:00. Girando un po’, ho preso confidenza con le aree e non mi spiego come mai, nel Pad. 9 dove si 

trova il Central Stage, gli spazi siano così ampi. Sembrano, davvero, piste da ballo.  

Boh. In fondo, mi dico, sì, è venerdì, c’è gente, c’è vivacità, ma non come mi avevano riportato: si sta benissimo. Anche le code ai food truck non sembrano esagerate: se volessi pranzare nipponico, verrei servito in pochi minuti.   

Sarà che è una bella giornata e le persone hanno preferito camminare al parco? 

Intanto scopro che a MGWCMX: 

ci sono corsi di spada laser e interi filari di aree games dove vedo persone felicissime di giocare con carte, tabelloni, pedine e dadi.

ci sono spazi dedicati al retrogame, fornitori di cabinati per la tua casa e, soprattutto, una sala giochi metodo classico, con la persona al cambio che ti dice: “Ciao caro, quanti gettoni?”

si può passare, quasi all’istante, da futuristiche aree con ledwall esagerati a stand con scaffalature piene di robot, tipo festa di paese anni ‘80. 

ci sono gli ESPORT e c’è già qualcuno che limona contro i pannelli degli stand. 

c’è la Artist Alley, un’area composta da quattro corsie riservate agli indie. Bellissima. Cozy. Sognante. 

Vado via un po’ prima delle 17:00. Il sole è appena tramontato e, sopra i padiglioni, il cielo è blu, con le nuvole dolci, quiete. 

Salutandola, nell’aria fredda, penso che, di MGWCMX, ho amato la felicità appassionata che si respirava nei padiglioni e nei dehor, l’assortimento dei titoli disponibili (per tutte le console!) e l’abitudine a incrociare cosplayer come se si vivesse tra le pagine di un manga.

Poi torno a fissare il Ponte dei Mari e lo vedo; probabilmente è appena arrivato un treno della M1.

(colonna sonora in crescendo, stile reveal, note in fa/la)

Sopraggiunge a passo di marcia, tipo uno stadio intero che mi viene incontro: è il pubblico della fiera. QUELLO VERO. Non gli avanguardisti di stamattina. Non i press, come me oggi. 

Letteralmente, un muro di gente. 

Sorrido. Sollievo. Sono fuori prima che diventi imballata. 

Non a caso, uno dei miei videogiochi preferiti è basato sull’evasione e sull’essere stealth [Uh? cit.] 

“Vedi che forse” mi dico “le basi un po’ ce le ho”.  

Ciao MGWCMX, TVB, arrivederci all’anno prossimo! (Ven alle 10:00, max 10:05).

 


Michele D’Amore

Per Touchpoint News, ho scritto vari reportage e, soprattutto, una rubrica ospitata, periodicamente, sul Today. In questo numero, esco con un nuovo pezzo. Spero vi piaccia!

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