“Nuance in a Polarized World”: da Creativity4Better gli spunti per un futuro (e una creatività) migliore

Intervista a Marianna Ghirlanda, Presidente dell’Italy Chapter di IAA

Dopo sei edizioni a Bucarest, è approdato ieri in Italia Creativity4Better, conferenza globale sulla creatività dell’International Advertising Association, che ha riunito una nutrita line-up di voci internazionali e un pubblico di senior leader provenienti da tutti i settori creativi. A fare gli onori di casa, la Presidente dell’Italy Chapter Marianna Ghirlanda che, a margine dell’incontro, ci ha raccontato gli obiettivi e gli step che hanno portato alla realizzazione dell’evento.

Marianna Ghirlanda

Circa un anno fa, in occasione della presentazione del nuovo Consiglio Direttivo (vedi news), era stato annunciato l’arrivo in Italia di Creativity4Better. Com’è stato questo anno di preparativi? Quali sono state le principali difficoltà incontrate e cosa invece vi ha stupito in positivo?
Comincio con gli aspetti positivi perché sono quelli che preferisco: innanzitutto ci ha stupito il grandissimo interesse verso questo tema. Nel realizzare un evento che parlasse di creatività con un impatto sociale positivo per le persone e per le aziende abbiamo scelto di occuparci delle “nuance in un mondo polarizzato”, un tema assolutamente attuale e anche abbastanza urgente. La risposta che abbiamo ricevuto è stata altissima. In negativo ovviamente ci sono le questioni economiche, organizzative… non è semplice realizzare un progetto completamente no profit, ma abbiamo trovato tantissimi amici lungo la strada, inclusi tanti brand, che ci hanno aiutato nel portare a termine il progetto.

Il claim di questa giornata è “Nuance in a Polarized World”: qual è il suo significato?
Il tema è stato proposto dal comitato editoriale e io l’ho sposato immediatamente. Nasce dall’osservazione che la società è sempre più polarizzata, si creano schieramenti e distanze tra le persone e non c’è più il tempo per cercare di capire quali sono le cose che possono mettere d’accordo tutte le parti. Abbiamo letto molte ricerche e dati e abbiamo capito che il tema della polarizzazione riguarda davvero tutti i Paesi, vista anche la situazione attuale molto delicata. È interessante perché riguarda veramente tutti: dalle cose più grandi come i conflitti internazionali a quelle più piccole, come le relazioni che abbiamo con i nostri vicini di casa.

Quali erano le vostre aspettative per questa giornata? Cosa credete che IAA e i partecipanti si portino “a casa”?
Intanto spero che questo evento non sia solo una bella giornata da trascorrere insieme, ma che abbia un impatto reale sulle persone che hanno partecipato; dagli speaker al team di lavoro, da chi ci ha supportato a chi è venuto ad assistere. Mi auguro che rappresenti un momento di riflessione, che poi porti qualcosa di trasformativo all’interno delle nostre vite, come individui ma anche nel nostro business creativo. 

Dopo tanti anni a Bucarest, l’obiettivo è riportare Creativity4Business in Italia anche nel 2026 oppure diventerà un appuntamento itinerante?
Tutti e due! Ci sono già altri Paesi che ci stanno pensando, sta diventando un “movimento” e questo aspetto è davvero interessante, quindi non so ancora dire come si evolverà perché finora ci siamo veramente stati concentrati su questa edizione. Da domani ci penseremo…

Avete portato il vostro messaggio in comunicazione con la campagna “Milan Takeover”: come ha risposto la città?
Milano ha risposto con curiosità e interesse. La scelta della location non è stata casuale, ci abbiamo riflettuto a lungo e abbiamo ritenuto che fosse il posto adatto sia per questioni di logistica, dovendo ospitare numerose delegazioni internazionali, sia per la potenzialità dell’impatto che avremmo avuto: la comunicazione e la creatività hanno un forte legame con Milano e quindi abbiamo pensato che proprio qui Creativity4Better avrebbe potuto avere un riscontro molto più forte e così è stato.

Un anno fa avevate annunciato di aver raggiunto quota 50 iscritti: com’è andato il 2025 a livello associativo?
Il trend è sicuramente in crescita, ma il mio obiettivo non è tanto incrementare il numero di iscritti, ma in generale il numero di persone coinvolte in prima persona dell’attività dell’associazione e quello è aumentato tantissimo. 

Quali sono i principali focus su cui IAA Italy sta lavorando?
Un tema chiave per tutti è quello dell’intelligenza artificiale. Noi vogliamo portare il nostro contributo filtrato dalla lente di IAA, che è una associazione culturale che si occupa di cultura della comunicazione. Quindi nel nostro osservatorio affrontiamo gli aspetti che riguardano l’etica, l’impatto che ha sulle persone: è un punto di vista molto lontano dall’analisi tecnologica o dagli allarmismi, proprio perché il nostro obiettivo è quello di rendere la comunicazione un pochino migliore.

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