MFE, nel primo semestre raccolta a +6%. Berlusconi: «Mercato tonico. Noi primo editore italiano»

«In questi primi sei mesi del 2024 il mercato pubblicitario si è dimostrato tonico. Abbiamo chiuso il primo trimestre molto bene, mettendo a segno una crescita della raccolta, in Italia e Spagna, del 6% e stimiamo una crescita analoga sul semestre. Siamo molto positivi, ma altrettanto prudenti perché siamo consapevoli che da editori è tostissima stare sul mercato».

Queste le parole di Pier Silvio Berlusconi, Amministratore Delegato di MFE MEDIAFOREUROPE, pronunciate in occasione dell’incontro con la stampa “Mediaset, la stagione televisiva settembre 2023 – maggio 2024”. 

Pier Silvio Berlusconi

Un appuntamento, quello che si è tenuto nel quartier generale di Cologno Monzese, che è stato un’occasione per fare il punto sulla prima parte dell’anno e sulle prossime strategie della media company, in attesa della presentazione, fissata per l’inizio di luglio, dei palinsesti autunnali.

«Stiamo facendo meglio del mercato sia in Italia sia in Spagna», ha sottolineato il manager, che ha messo in evidenza il positivo trend degli ascolti delle reti del Biscione, rivendicando il primato sulla Rai. «Abbiamo raggiunto una media del 40,8% di share sul target commerciale 15-64 sulle 24 ore nella stagione da settembre 2023 ai primi di giugno 2024», ha sottolineato Pier Silvio Berlusconi.

Lo share individui nel totale giornata fra settembre e maggio invece è del 37,7%.

«Questo è un risultato ottenuto prima degli Europei di calcio e delle Olimpiadi – ha precisato -. Tale primato è un premio al lavoro fatto, è un risultato che pensiamo sia difficile poter sostenere nel tempo e non è nemmeno il nostro obiettivo. Noi non vendiamo share televisiva, ma GRP. Sono questi i numeri che portiamo sul mercato. La nostra quota sul totale dei GRP prodotti dalla Tv italiana è del 56,2% (settembre 2023-maggio 2024). Il nostro obiettivo era la creazione di un sistema crossmediale che, partendo dalla fruizione della Tv, ci rendesse il primo editore italiano e ci siamo riusciti».

Guardando alla reach settimanale, secondo quanto comunicato dall’azienda, il “Sistema Mediaset” – Tv, Radio, Digital, DOOH – è in grado di raggiungere il 96% della popolazione italiana, 95,8 milioni di persone in una settimana. «Un caso unico a livello internazionale», ha ribadito l’AD. 

Un ecosistema, quello costruito da Mediaset in questi anni, che di fatto è riuscito a “difendere” il core business della Tv generalista, data negli scorsi anni troppe volte per morente, e allo stesso tempo a rispondere alla concorrenza dei giganti del web.

Nel suo intervento, Federico Di Chio, Direttore Marketing Strategico di Mediaset, ha passato in rassegna il punti di forza dell’offerta del gruppo, mettendo in luce quanto l’aumento degli investimenti in autoprodotto abbiamo inciso sui risultati ottenuti. Il manager ha rilevato l’ottimo stato di salute della Tv, con gli ascolti in tenuta (con i canali tematici che valgono tutti insieme 11,2% di share nelle 24 ore).

In questo contesto, il manager ha evidenziato alcuni dati particolarmente soddisfacenti per Mediaset, come il 41,6% di share nella fascia oraria 21:30-23:30. Particolarmente positivo l’andamento di Rete4, che ha conquistato ascolti su tutti i target dopo il riposizionamento editoriale. Il “consumo” dei prodotti Mediaset poi è addirittura in crescita se si guarda alla total audience. «I nostri contenuti hanno dimostrato di avere un’affinità maggiore con il pubblico digitale», ha detto Di Chio. 

Un altro punto di forza sul digitale secondo il manager  è la capacità di impacchettare i contenuti. Il terzo è rappresentato dall’elevata capacità di intelligence dei consumi digitali. Il Gruppo può contare, dato da non sottovalutare, su un database di 22,4 milioni di utenti registrati attivi. «Il digitale sugli ascolti ha un’incidenza media intorno al 4/5%, ma sui programmi principali può arrivare al 10/15%», ha aggiunto Di Chio.

Un caso straordinario è rappresentato dalla fiction “Viola come il mare” (in previsione c’è già la terza stagione) che ha avuto una componente incrementale digitale del 60%. «Questo è il paradigma alla base della strategia di monetizzazione che Publitalia mette in opera», ha chiarito Di Chio.

«Noi abbiamo scelto di essere strategicamente presenti nei segmenti che crescono di più. La cosa più importante oggi è rispondere alle domande del mercato», ha sottolineato Matteo Cardani, Chief Marketing Office MFE MediaForEurope Advertising.

Il manager ha messo in evidenza la superiorità di un modello ibrido di adv. Oggi, infatti, la maggior parte dei clienti di Publitalia investe su progetti di comunicazione che prevedono almeno quattro “opzioni media” diverse, in una logica perfettamente integrata. Per questo il Gruppo punta all’esportazione di questo modello crossmediale anche in Spagna e in prospettiva in Germania. 

Il progetto internazionale di MFE per Pier Silvio Berlusconi resta una priorità. Sul fronte tedesco, Berlusconi ha dichiarato che, in riferimento a ProsiebenSat, quanto avvenuto nell’ultima assemblea è stata una vittoria tattica.

«Oggi il supervisory-board è controllato da tutti i soci e non più dal management, come è normale che sia in un’azienda». La priorità, in questo caso, sarà quella di concentrarsi sul core business e la cessione delle attività non core. Per quanto riguarda il socio francese di Mediaset, Vivendi, Berlusconi ha affermato che non ci sono particolari rapporti, se non cordiali. «L’accordo del 2021 dura fino al maggio 2026 e a loro arrivano buoni dividendi che distribuiamo a tutti gli azionisti, motivo per cui penso che siano al momento soddisfatti», ha detto Berlusconi. 

La battaglia dei numeri

Le parole di Pier Silvio Berlusconi sui risultati d’ascolto ottenuti dalle reti Mediaset nella battaglia dello share hanno prontamente riacceso la disputa dei numeri. Nel pomeriggio di ieri, infatti, non si è fatta attendere la replica di Rai.

La Tv pubblica ha comunicato in una nota: «La Rai nei primi cinque mesi del 2024 si conferma primo editore televisivo in Italia, distanziando le reti Mediaset nell’intera giornata e nel Prime Time. Pur avendo tre reti specializzate in meno rispetto al maggiore competitor e ben quattro dedicate solo al Servizio pubblico, quindi non omologabili alle reti commerciali di Mediaset, Rai si conferma leader negli ascolti. Considerando le reti generaliste, la Rai ha circa 5 punti di vantaggio su Mediaset nell’intera giornata e ben oltre 7 punti di vantaggio nella prima serata. Va evidenziato come sia aumentato il divario tra Rai 1 e Canale 5 nel prime time rispetto allo stesso periodo del 2023.  Nel 2024 Rai 1 ha fatto registrare un 7,3% di share rispetto a Canale 5».

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