NIQ e GfK uniti per la leadership

Presentata ieri a Milano la ricerca “Consumer Outlook 2024”: tra crisi economica e prospettive i nuovi trend sono benessere e sostenibilità

Essere leader nel mercato delle ricerche: è questo l’obiettivo dichiarato da Enzo Frasio, Amministratore Delegato Italia di NIQ e GfK, dopo che il via libera della Commissione europea, lo scorso luglio, ha di fatto sancito la fusione tra le due società.

«L’Italia è stata tra i primi Paesi a creare una “casa comune”, che oggi conta 500 persone. NIQ è il mother brand e Gfk è un asset importante. I due loghi compariranno separati ma insieme cerchiamo di “alzare l’asticella” per offrire sempre più valore ai nostri partner: prendendo il meglio delle due società riusciamo a essere una forza rispetto ai competitor e ad avere una visione allargata su dati sempre più dettagliati raccolti tramite il Consumer Panel (di NIQ perché il Consumer Panel Services di GfK sugli acquisti delle famiglie europee è stato venduto a YouGov, ndr), il Retail Panel e la Sinottica (di GfK, ndr)», ha commentato Frasio che, sotto la veste di Presidente di Assirm, ha anche aggiunto che a breve saranno diffusi i dati sul mercato.

Da sinistra Christian Centonze, Fabrizio Marazzi e, in piedi, Enzo Frasio

In Italia NIQ e GfK hanno stanziato importanti investimenti, ha sottolineato l’AD, «sul nostro Consumer Panel, ampliato da 9 mila a 16 mila famiglie per andare a leggere il territorio in maniera granulare, sulla piattaforma di delivery Discover che permette di accedere in maniera facile e intuitiva ai dati con una parte relativa agli analytics, e sul progetto bilingual, gestito da 100 risorse interne sempre più esperte a collegare la lingua delle famiglie a quella dei retailer. Questo è un unicum che ci differenzia sul mercato».

Nella giornata di ieri sono stati presentati nella sede milanese i dati dell’analisi di NIQ “Consumer Outlook 2024”, condotta tra dicembre 2023 e gennaio 2024, dedicata alle prospettive dei consumatori, alla percezione e alle intenzioni di spesa degli italiani per l’anno in corso e intitolata “Come cambiano gli acquisti degli italiani: dal Largo Consumo alla Tecnologia, la sfida della Retail Consumerization” (vedi news).

Christian Centonze, Western Europe Commercial Lead, Consumer Analytics di NIQ, ha posto l’accento sulle principali preoccupazioni che impattano sui consumi: l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari (33% su una media europea del 37%), l’aumento delle bollette (32%, 25%), l’escalation di conflitti e crisi globali (21%, 18%), recessione (19%, 14%) e global warming e ambiente (17%, 11%).

«A fine 2023, l’inflazione in Italia è allineata a quella europea ma in un contesto di minore crescita dei salari: le famiglie italiane hanno perso il 7,3% del potere di acquisto – ha sottolineato il manager -. Un 30% dichiara di trovarsi in condizioni economicamente peggiori rispetto allo scorso anno e il 96%ha cambiato il modo di fare la spesa, sempre più attento al risparmio attraverso le promozioni, il monitoraggio del carrello della spesa acquistando meno prodotti, la scelta di prodotti di fascia prezzo più basso».

Le crisi sono comunque “asimmetriche” e danno vita a due macro tendenze riguardo il legame tra consumi e reddito: di fronte a famiglie che ricorrono al risparmio ci sono coloro che mantengono un potere d’acquisto elevato.

«Lo spostamento del picco demografico è l’unica certezza del prossimo decennio nel quale si attende un calo dell’11,9% del numero di famiglie con figli. Questo scenario implicherà la necessità di una nuova analisi della domanda di consumo, con una divisione, strettamente legata alla variabile di reddito con tre grandi gruppi familiari: con figli, senza figli e maturi. I primi sono alla ricerca di risparmio e praticità, i secondi si direzionano su benessere e contenuto di servizio, i terzi su salute e qualità. «In questo momento le marche del Largo Consumo stanno lavorando più sui bisogni delle famiglie con figli, le MDD sulla silver economy. Sarà necessario abbracciare un nuovo paradigma che differenzi i punti vendita in base a una segmentazione consumer centrica basata su profilo socio-demo, stile di vita e comportamenti d’acquisto della popolazione», ha concluso Centonze.

Fabrizio Marazzi, Regional Lead Market Intelligence West South Europe di GfK ha descritto le nuove priorità degli acquisti sempre più orientati a una dieta equilibrata o a valori: «Benessere (40% del campione), salute (con la crescita dei dispositivi tech per il monitoraggio) e sostenibilità sono trend emergenti. Si riscontra un incremento a doppia cifra delle vendite dei prodotti con packaging riciclato (+20,2%) o riciclabile (+17%) ma anche dei prodotti caratterizzati da certificazioni di sostenibilità sociale (+16,6%) o relative al benessere animale (+6,9%). Nel settore della Tecnologia di consumo, sono sempre più apprezzati i dispositivi che garantiscono un alto livello di efficienza energetica».

«Da un lato, tematiche come il benessere, la salute e la sostenibilità offrono nuove opportunità per i brand. Dall’altra, l’analisi delle famiglie italiane mette in luce differenze sempre più marcate, alle quali le aziende e la distribuzione sono chiamate a fornire risposte coerenti. Per navigare in questa complessità, è fondamentale avere una visione olistica e concreta del mercato e quindi dei consumatori: quello che oggi NIQ e GfK offrono ai propri partner attraverso la Full View™, la visione più completa e chiara al mondo del comportamento d’acquisto dei consumatori», ha concluso Frasio.

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