Il rapporto State of Play 2023 di Nielsen evidenzia la complessità dello streaming

Nielsen, leader mondiale nella misurazione dell’audience, nei dati e nelle analisi, ha pubblicato il rapporto State of Play 2023, dove illustra le nuove scoperte sul panorama dello streaming video in rapida evoluzione, evidenziando i dati e le analisi di Gracenote, la business unit di Nielsen dedicata alle soluzioni per i contenuti. Il nuovo rapporto mette in luce il crescente numero di titoli, di programmi e di servizi di streaming video, nonché le sfide che questo comporta per gli spettatori, che attualmente impiegano 10,5 minuti a sessione per decidere cosa guardare.

I creatori di contenuti, i distributori, i servizi di streaming e gli aggregatori troveranno all’interno del rapporto una chiara descrizione dell’attuale panorama dello streaming, oltre a raccomandazioni utili su come differenziare la propria offerta nelle attuali condizioni di mercato.

Secondo l’analisi dei dati di Gracenote, a luglio 2021, la scelta di contenuti a disposizione degli spettatori era pari a 1,9 milioni di titoli video negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada, Messico e Germania. Questo numero è salito a 2,7 milioni di titoli a giugno 2023. Del totale, ben l’86,7% era disponibile sui servizi di streaming. Ad aggravare la complessità, molti programmi popolari appaiono in più cataloghi di streaming, evidenziando una svolta del settore che passa dall’esclusività dei contenuti a una distribuzione più ampia, al fine di una migliore monetizzazione.

L’analisi di Gracenote ha rilevato, inoltre, che il pubblico ha ora a disposizione quasi 40.000 canali FAST individuali, fornitori di streaming e aggregatori tra cui scegliere. Per contestualizzare meglio tali risultati, è bene notare che, in base ai nuovi dati Nielsen di The Gauge, lo streaming ha rappresentato il 38,7% dell’utilizzo totale della Tv nel mese di luglio, un nuovo record. Contemporaneamente, la visione della Tv tradizionale via cavo e via etere è scesa per la prima volta sotto il 50%.

Ma la vastità dei contenuti disponibili e la proliferazione delle scelte di streaming hanno complicato la situazione per gli spettatori. Stando al rapporto, laddove i consumatori non sono riusciti a trovare qualcosa di interessante da guardare, uno su cinque ha abbandonato la sessione per dedicarsi a un’altra attività.

Il segreto per coinvolgere il pubblico consiste in una maggiore personalizzazione e una migliore esperienza utente. Chi sfrutta i metadati dei contenuti e gli ID connessi per offrire una programmazione più interessante e una pubblicità più pertinente agli spettatori giusti attraverso il merchandising, la curation e la scienza dei dati, può ottenere un vantaggio competitivo.

«Come nell’epoca della televisione tradizionale, i contenuti sono la linfa vitale dell’ecosistema digitale e dello streaming – ha dichiarato Filiz Bahmanpour, Vicepresidente del settore Product di Gracenote -. Quindi, una chiara comprensione dei contenuti (dove sono disponibili, di cosa parlano e a chi si rivolgono) è più che mai fondamentale».

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