Touchpoint Days Engagement: il ruolo chiave del “locale” per coinvolgere e intrattenere
Quando si parla di “engagement”, la comunicazione “locale” può rappresentare un punto di forza per conquistare e mantenere attivo il proprio pubblico. Nella terza giornata dei Touchpoint Days Engagement 2023 organizzati da Oltre La Media Group, la sfida “Locale vs globale” si riporta verso il pareggio, a dimostrazione che spesso è proprio l’equilibrio ad avere la meglio.
Ieri il terzo appuntamento, condotto dai giornalisti di Touchpoint Laura Buraschi e Andrea Crocioni, con la partecipazione dell’editore Giampaolo Rossi, ha visto la partecipazione di: Matteo Pogliani, Founder di Onim, Partner e Digital Strategist di Open-Box e Melissa Bianco (@chetedevodi95), Creator, Paolo Caldara, Head of Programmatic e Michele Carbonara, Head of Sales di Evolution Group, Federico Ghiso, Direttore Creativo, Copywriter e autore di T O Y S T E L L E R S, Roberto Cacciapaglia, Compositore e pianista, Alberto Fortis, Cantautore e Loredana Calò, Managing Director in Vittoria Spa per “IL PUNTO DI”.
Al termine dei Days, spazio alla cerimonia di premiazione dei Touchpoint Awards Engagement 2023. I Days torneranno dal 21 al 23 novembre: il tema di confronto per i Touchpoint Days Strategy sarà “Talento vs Perseveranza”.
Clicca qui per vedere la terza giornata dei Touchpoint Days Engagement
Matteo Pogliani, Founder di Onim, Partner e Digital Strategist di Open-Box
LOCALE
Ci sono dei contenuti social che difficilmente possono andare oltre l’italianità, non solo per questione di lingua. Credo sia più facile partire dal locale, ci sono più affinità e ganci su cui lavorare, anche se ci sono creator che hanno fatto molto successo all’estero, soprattutto su TikTok. Un contenuto ben fatto è comprensibile sia in Italia sia all’estero. Ci sono creator che hanno dimostrato di poter lavorare in maniera idonea anche in un’ottica globale: non è facile e alcuni contenuti sono difficilmente trasportabili all’estero, soprattutto ci sono degli elementi non sempre comprensibili, in particolare quando si ha a che fare con l’ironia. Bisogna però lavorare e cercare di andare anche verso il global.
Melissa Bianco (@chetedevodi95), Creator
LOCALE
Non esiste il mio follower tipo, trattando elementi familiari il mio pubblico va dai 10 ai 90 anni, nessuno è troppo piccolo o troppo grande per rispecchiarsi. Sicuramente è un pubblico tutto italiano e penso che sia più facile far crescere il proprio pubblico a livello locale. Abbiamo un’ironia diversa e a livello globale arrivare a toccare i punti salienti è molto difficile soprattutto per il genere di video che faccio io, che riguardano la vita delle famiglie.
Paolo Caldara, Head Of Programmatic di Evolution Group
LOCALE
La sfida è riuscire a capire se il modello di engagement che utilizziamo in Italia può essere replicato all’estero e forse è ancora più importante capire cosa cambia in quei posti per imparare ancora una volta qualcosa di nuovo ed eventualmente poi tradurlo nel mercato italiano. C’è un continuo scambio di informazioni, di ricerca, di innovazione, per noi che ci occupiamo di tecnologia. Dobbiamo capire se poi gli stessi bisogni possono essere tradotti in una o nell’altra country. E se questo non fosse vero adattare la nostra offerta, i nostri prodotti ai bisogno di una country diversa.
Michele Carbonara, Head Of Sales di Evolution Group
LOCALE
L’elemento più importante che sta emergendo in questi mesi è la possibilità di fornire al brand la capacità di presidiare dal nostro mercato, dall’Italia, dei mercati internazionali che possono essere la Francia e la Spagna. Sono brand molto trasversali. Si parla di FMGC, ma anche di fornitori di energia e di fornitori di telefonia. Questo ci dà la possibilità di capire come anche un semplice brand che vende caffè comunica in Italia porta quel tipo di comunicazione nel mercato spagnolo, che vive di dinamiche differenti, o nel mercato francese, che vive di consumi differenti. La nostra sfida è riuscire a intercettare queste differenze e lavorare di fianco al brand e all’agenzia per trovare quelli che possono essere i contenitori più adatti per raccontare questa differenza.
Federico Ghiso, Direttore Creativo, Copywriter e Autore Di T O Y S T E L L E R S
GLOBALE
Il collezionismo è un tema universale perché sono universali le emozioni che proviamo verso i nostri giocattoli, sono universali le relazioni, è universale il percorso, la ricerca del giocattolo perduto. È un tema universale e trasversale alle generazioni ma anche alle geografie: i giocattoli hanno lo stesso valore emotivo ed economico su tutti i mercati. Ci sono stati degli sviluppi di linea a livello locale, ogni paese, ad esempio per i supereroi, ha messo il proprio brand nel momento in cui distribuiva quell’oggetto e questo gli ha dato un ulteriore valore, c’è quindi anche un certo tipo di localismo nel collezionismo, ma facendo una sintesi è un tema assolutamente globale che ci unisce emotivamente.
Roberto Cacciapaglia, Compositore e pianista
LOCALE
Noi siamo i senza testo. Il fatto di non avere un testo richiede una comprensione diversa del senso, però ti arriva immediatamente il suono e ti entra dentro come una freccia, come un raggio di luce che entra in una stanza che magari è rimasta per secoli nel buio. La musica ha questa grandezza. Davanti alla musica le differenze di pubblico, storiche, di età, di cultura, di qualsiasi cosa si stemperano. L’anima non conosce frontiere. Il suono, rispetto ad altre arti, non dà indicazioni. Questo ne fa un’arte primordiale e anche insieme modernissima, perché lascia liberi. Quando sente una melodia ogni persona ci mette dentro quello che è, quello che sente. La musica per me è uno strumento di conoscenza, di apertura, non mi è mai interessata l’arte per l’arte, la musica fine a se stessa. Anche il mio pubblico è su questa linea. Quello che faccio io è un lavoro sulla musica come il potere del suono di entrare in contatto dal profondo di ognuno di noi. La mia ambizione è una musica che perda le proprie radici, nel senso che non importa più se arriva dal rock, dal folk, dalla classica, o dal jazz. Ma arriva in un luogo dove non ci sono più divisioni. Dove il suono, il tempo diventa spazio.
Alberto Fortis, Cantautore
GLOBALE
Noi potremmo vivere in un mondo per assurdo dove ci vengono tolte determinate cose. Ma se immaginiamo a un certo punto un mondo senza musica penso che sia veramente un orrore. Un orrore mentale, per la fantasia. Le arti hanno sempre fatto progredire la ricerca della specie umana. Qualsiasi tipo di arte. La musica a livello sensoriale è quella più immediata e aggregativa, perché è la più veloce. Ha sempre avuto un grande compito, voluto o inconscio, di educazione. Il mio augurio è che si possa assistere abbastanza a breve termine a una sterzata sulla qualità. Perché oggi in genere le tematiche, comprese magari certe oramai obsolete, noiose e pericolosissime istigazioni a certi comportamenti, mi sembra che siano uno stimolo che non esiste più, che sia sterile. È bello sentire parlare di bellezza, di rispetto per gli altri.
IL PUNTO DI…Loredana Calò, Managing Director in Vittoria Spa
Ci sono alcuni fattori comuni che possono determinare il successo di un’azienda in ottica globale: la costruzione di una forte presenza online e il coinvolgimento delle comunità in modi significativi, definire la target audience comprendendo dati demografici, le preferenze e i punti deboli dei potenziali clienti, creare una storia del brand avvincente, abbracciare le piattaforme digitali, promuovere la comunicazione bidirezionale, coltivare una community. Implementando queste strategie, le aziende di tutto il mondo stanno colmando il divario tra locale e globale. La rivoluzione digitale ha permesso alle piccole imprese di prosperare sulla scena globale, pur mantenendo le proprie radici locali, facendone un punto distintivo.