Samsung Ads: in Europa cresce il “free to stream”

Samsung Ads - Alex Hole Vicepresidente e General Manager di Samsung Electronics Europe

L’ultimo report di Samsung Ads, “Dietro le quinte: decodificare il mondo dello streaming”, che riporta gli insight raccolti da milioni di Smart TV Samsung dell’EU5 – Italia, Regno Unito, Francia, Spagna e Germania, registra che in tutta Europa, dall’inizio del 2022, sugli Smart TV Samsung si è registrato da una parte un aumento pari al 5% della quota di ore di streaming dedicata ai servizi AVOD (Advertising Video On Demand) e dall’altra un calo del 5% del tempo riservato ai video on demand su abbonamento (SVOD).

Dalla ricerca, basata sugli esclusivi dati di prima parte dell’ACR di Samsung Ads, emerge una visione d’insieme delle abitudini dei telespettatori moderni. Con l’incremento del costo della vita a livello mondiale e il miglioramento dell’offerta della televisione in streaming gratuita, i clienti tentano di ridurre i costi senza rinunciare alla possibilità di scelta all’interno dell’ecosistema televisivo, scegliendo contenuti free supportati dalla pubblicità. Una tendenza riconosciuta anche dai diversi servizi streaming (non ultimi Netflix e Disney+) che hanno iniziato a introdurre formati ad-supported nel proprio business model. In Italia le tipologie SVOD e AVOD sono in testa per diffusione. L’81% degli Smart TV nel Paese, infatti, ha utilizzato servizi SVOD nel primo semestre di quest’anno, mentre il 74% quelli AVOD. È chiaro che gli spettatori considerino sempre di più la visione di inserzioni pubblicitarie per l’accesso a contenuti di qualità come uno scambio di valore accettabile. A confermarlo anche una nuova ricerca di Verve per conto di Samsung Ads secondo cui più di 2 spettatori su 3 dichiarano di essere disposti a guardare spot pubblicitari – se realmente rilevanti per loro – in cambio di contenuti gratuiti.

«Il settore sta attraversando un altro periodo di grandi cambiamenti – commenta Alex Hole, Vicepresidente e General Manager di Samsung Electronics Europe -. Continua la crescita dell’AVOD e del pubblico che si rivolge allo streaming, mentre il costo della vita ha obbligato a una riduzione dei budget. Le abitudini acquisite negli anni della pandemia sono rimaste per lo più invariate: si è così venuto a creare, per editori e inserzionisti, uno spazio in espansione per ingaggiare il proprio target nell’ecosistema televisivo. Questo pubblico è costituito da consumatori esperti di tecnologia che utilizzano il televisore in modi innovativi, una categoria importante da raggiungere e comprendere al meglio. Con l’introduzione nel prossimo futuro di opzioni pubblicitarie sulle piattaforme Netflix e Disney+, i confini tra i diversi tipi di VOD tendono a svanire offrendo agli advertiser nuove opportunità per coinvolgere il sottoinsieme in continuo sviluppo degli spettatori della TV in streaming».

FAST: il futuro dell’AVOD

Questo crescente desiderio di contenuti in cambio di pubblicità sta creando inevitabilmente una nuova sottocategoria denominata FAST (free ad supported TV) che combina l’esperienza lineare con quella VOD.

Mettendo a confronto il Q1 del 2021 con il corrispettivo del 2022, gli utenti FAST attivi al mese sono cresciuti del 9%, con una media di ore mensili passate su questo formato aumentata del 19%. Tra le caratteristiche più apprezzate: la facilità d’uso e la complementarietà al mix di servizi di streaming esistenti senza l’onere di costi aggiuntivi. Uno dei primi brand ad entrare in questo mercato – ancora agli albori – è stato Samsung TV Plus, che in uno studio di Kantar del 2022 per la categoria “innovazione” si è posizionato al terzo posto tra le 5 piattaforme SVOD coinvolte nella ricerca.

Aumenta la richiesta per i servizi streaming

La domanda da parte degli spettatori è sorprendente: solamente nel primo semestre del 2022 gli Smart TV Samsung dei cinque Paesi europei presi in analisi hanno registrato 4,9 miliardi di lanci delle app di streaming. Nello stesso periodo il numero di streamer nell’ecosistema del brand è cresciuto del 21%, con in media 2 ore al giorno passate negli ambienti streaming. Lo sviluppo di questo sottoinsieme è legato sia all’aumento del possesso di Smart TV Samsung sia alla scelta degli spettatori di usarli per questo scopo.

Il sorpasso sulla TV lineare registrato durante i lockdown, anche se meno marcato, dopo quasi due anni persiste: lo streaming detiene il 53% del tempo speso davanti alla TV contro il 52% della televisione tradizionale.

 

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