Tembo presenta il nuovo corso e annuncia la nascita di Migma

Alla branded commerce company si uniscono Edit Web, Timbro e Uryel

Come sosteneva lo scienziato e intellettuale francese Albert Jacquard, la nostra ricchezza è fatta dalla nostra diversità: l’altro ci è prezioso nella misura in cui ci è diverso. Un pensiero questo che si può traslare altrettanto efficacemente anche all’interno delle imprese.

E ce lo conferma una storia come quella di Tembo, Branded Commerce Company, con sede a Torino, che ha costruito il suo percorso proprio puntando sulle persone e sulla “combinazione” dei talenti. Su sensibilità e competenze diverse che hanno trovato la loro sintesi in valori e obiettivi condivisi. Non una strategia studiata a tavolino, ma un mosaico che si è composto, tessera dopo tessera, arrivando così, in poco più di quindici anni di vita, a un’identità definita e riconoscibile, ma allo stesso tempo pronta a ricombinarsi in nuove forme per adattarsi agli scenari in continua evoluzione.

Michele Cornetto

Lo scorso 27 settembre, nella cornice di Combo Torino, l’agenzia fondata da Michele Cornetto ha segnato una nuova tappa di questo cammino imprenditoriale e lo ha fatto con un evento che ha visto coinvolti, in un clima festoso e informale, tutti i suoi compagni di viaggio: colleghi, clienti e semplici amici.

«Oggi da soli non si va da nessuna parte», ha detto il CEO e Founder di Tembo durante il suo intervento, ringraziando la squadra.

«In questo momento di grande incertezza, aprirsi agli altri e unirsi è fondamentale, è necessario trovare quegli incastri giusti che poi ti permettono di fare quel metro in più, quel metro che ti mancava, che poi è quello che ti consente di passare dall’altra parte del fiume. Per me è un privilegio aver trovato delle persone che hanno sposato questo progetto, il posizionamento della nostra agenzia che è prima di tutto un modo di essere», ha aggiunto.

Davide Arduini

Ad aprire l’evento di presentazione con un saluto istituzionale è intervenuto Davide Arduini, Presidente di UNA, che ha voluto ricordare davanti alla platea il ruolo strategico della comunicazione nei momenti di crisi, invitando gli investitori ad avere fiducia in una industry che di fronte alle difficoltà non si è seduta, ma ha saputo sempre rilanciare e alzare l’asticella. L’incontro è stato un’occasione per ripercorrere la strada che ha portato Tembo a quello che di fatto non è un punto di arrivo, ma l’inizio di un nuovo viaggio.

«La nostra agenzia è nata con una forte anima centrata sulla creatività e in particolare sulla cultura di marca a cui se ne aggiunge una seconda più legata a prodotti digitali e piattaforme – ha raccontato Michele Cornetto -. Abbiamo praticamente da subito iniziato a interessarci al mondo dell’eCommerce. Lavorare sul brand ci ha consentito di avere questa intuizione che poi nel giro di qualche anno abbiamo tradotto in quello che è anche oggi il nostro posizionamento di “branded commerce company”. Probabilmente siamo arrivati un po’ in anticipo sui tempi. Oggi sicuramente è un posizionamento molto attuale e che risponde alle esigenze di questo mercato. Non a caso se ne parla moltissimo. Per noi arrivarci è stato un processo naturale. In questi anni la nostra agenzia ha avuto una sua evoluzione, ma tutte le volte che abbiamo cambiato direzione lo abbiamo fatto non per inseguire una moda o cercare di conquistare una nicchia, ma per trovare il vestito giusto per noi in quel momento».

Così oggi all’interno di Tembo ritroviamo un perfetto bilanciamento tra cultura di marca, ottimizzazione del processo di acquisto e di engagement delle persone. Mondi apparentemente lontani che trovano un incastro perfetto per aiutare i brand a vincere le sfide del presente.

Un’alchimia che si fonda prima di tutto sul capitale umano. «Con una proposta di questo tipo, per una realtà come la nostra la grande difficoltà, soprattutto quando è partita questa avventura, è stata quella di cercare i talenti, di attirarli. Questa è un’agenzia che nasce da tre soci e che è cresciuta dimensionalmente in modo organico, aggiungendo una persona alla volta. Eravamo interessati non solo alle qualità professionali, ma a persone che fossero desiderose di abbracciare un percorso di vita, di unire le forze. La valorizzazione del capitale umano, per me e per tutte le persone di questo gruppo è un caposaldo». 

Secondo il Founder di Tembo, la valorizzazione delle persone si accompagna a un ripensamento delle organizzazioni. «Dobbiamo lavorare sulla cultura della leadership – ha detto -. Non abbiamo mai creduto troppo ai ruoli e agli organigrammi. Ma adesso c’è un’urgenza di smontare le gerarchie, c’è bisogno di una leadership condivisa, dobbiamo tutti imparare a lavorare in un modo più orizzontale possibile. Vorrei che tutto il team avesse la consapevolezza che ognuno di noi può essere leader in relazione a quelli che sono i propri centri di responsabilità. Quello delle organizzazioni fluide e diffuse è un tema di grande attualità. Abbiamo l’occasione di costruire un nuovo percorso, inclusivo per tutti. Costruire la propria leadership significa portare valore aggiunto all’azienda, a tutte le persone che lavorano con noi, ma anche a se stessi». 

 

Il rebranding

Nel corso dei suoi anni di attività Tembo si è dimostrata non solo un’azienda solida, concreta e affidabile, ma anche una realtà fluida e multiforme, in grado di adattarsi con successo alle mutevoli esigenze del mercato. Un concetto questo che ha ispirato un rebranding che ha portato alla creazione di un nuovo logo e di una nuova visual identity. «Questa operazione è frutto di un lavoro che va avanti da un anno e mezzo. Ci siamo guardati dentro e abbiamo cercato di raccontarci nel modo più naturale e vero possibile», ha spiegato Cornetto.

Elisa Porporato

«Sono dal 2008 in azienda, dove sono entrata come stagista curriculare e da allora ho conosciuto molte Tembo – ha ricordato la Managing Partner Elisa Porporato -. Agli inizi era un’agenzia che si occupava di siti internet e brochure. Negli anni l’ho vista evolvere, strutturarsi e crescere sia a livello di persone sia a livello di progetti. Ho avuto il privilegio di essere presente e vivere dall’interno questo percorso e ogni “tappa” importante di questo processo è coincisa con un rebranding utile a descrivere meglio quello che possiamo fare per il cliente per accompagnarlo nel suo percorso di crescita. Ecco, anche questo nuovo rebranding va in questa direzione e racconta quello che siamo diventati». 

Alessandro Scali

Ad Alessandro Scali, Creative Director di Tembo, è spettato il compito di illustrare il concept dietro questo cambio di immagine: «Il nuovo logo vuole far capire che siamo cresciuti, trasmettere solidità e con i suoi angoli arrotondati evocare al tempo stesso empatia, accoglienza e quindi attenzione alle persone e ai clienti. La nuova visual identity si ispira all’acqua, un elemento che resta sempre se stesso, ma allo stesso tempo si adatta al contenitore. Abbiamo tradotto l’idea del flow in forme astratte, organiche e in costante movimento per rappresentare il dinamismo, la natura liquida e in divenire della nostra agenzia». 

Ha aggiunto Michele Cornetto: «La capacità di essere fluidi è un valore, soprattutto in un’epoca di cigni neri. Bisogna saper cambiare, rimanendo se stessi, con grande velocità». 

 

I Quattro Elementi

Il rebranding di Tembo, però, non è stato l’unica novità annunciata nel corso della serata. Durante l’evento è stata infatti presentata Migma.

Cos’è Migma? «Non è una holding, non è una legal entity, non è un brand cappello – ha risposto Cornetto -. Migma è prima di tutto un modo inedito di unire le forze, il coronamento di un percorso di collaborazione fra persone». Per il filosofo presocratico Anassagora, Migma è “la mescolanza degli elementi, il tutto in tutto”. In concreto, Migma è la mescolanza di quattro agenzie, ognuna delle quali rappresenta uno dei quattro elementi naturali: Tembo/Acqua, Edit Web/Terra, Timbro/Fuoco e Uryel/Aria. Ma soprattutto, è l’unione delle persone che ne fanno parte.

«Acqua, Aria, Terra e Fuoco sono gli elementi alla base di diverse cosmogonie. Noi lo abbiamo traslato per esprimere un concetto molto forte, in grado di rappresentare un nuovo modo di stare insieme», ha chiarito Scali.

Il logo Migma si ispira al brutalismo e al minimalismo: una scelta determinata dalla volontà di lasciare spazio alle singole e pre-esistenti identità delle quattro agenzie che ne fanno parte. Il disallineamento evoca la mescolanza e la fusione degli elementi, nel caso specifico delle due sillabe della parola Migma e in particolare delle lettere G e M. A ulteriore rappresentazione del concetto di insieme c’è il colore viola: una cromia utilizzata nelle visual identity di tutte e quattro le strutture e di conseguenza colore primario del brand Migma.

Guardando ai servizi forniti, Edit Web è specializzata nella progettazione e nella realizzazione di prodotti e servizi informatici, Timbro in digital strategy, performance, marketing automation e  lead generation, mentre Uryel ha come focus il search marketing, market research, brand protection, SEO & SEM e formazione.

«La sfida è mettere a fattor comune le diversità – ha affermato Michele Cornetto, presentando i suoi compagni di viaggio -. Noi lavoriamo sulle persone, sulla competenza, sul talento, sulla voglia di correre delle nuove sfide». 

«Abbiamo deciso avendo un’idea comune di costruire questo progetto. Ci unisce la stessa concezione di crescita e la curiosità. Insieme è più facile arrivare a obiettivi più alti. Dobbiamo lavorare sulle nostre diversità. Siamo tanti e tutti con competenze diverse: questo è un valore aggiunto se viene gestito nel modo giusto, perché nel quotidiano vuol dire avere sempre vicino qualcuno che può risolverti un problema», ha detto Antonio Renda, Co-Founder di Edit Web. 

Andrea Crocioni, Antonio Renda, Nicola Fuscà, Francesco Gavello e Michele Cornetto

«Alla base di tutto c’è la voglia di fare impresa. Siamo tutti allineati sul fatto di essere ossessionati nel costruire. Noi non vendiamo oggetti, ma il nostro tempo, per cui essenzialmente dobbiamo costruire persone. Questo è un viaggio carico di emozioni, anche faticoso, ma abbiamo già chiari gli obiettivi per il futuro. Sul tema della diversità voglio dire che è un valore da preservare, è importante che tutti mantengano la propria identità, non dobbiamo appiattirci, ma conservare questa peculiarità per distinguerci dagli altri player di mercato, sarà il nostro valore aggiunto», ha aggiunto Nicola Fuscà, Co-Founder di Timbro. 

«In Migma, la nostra agenzia rappresenta l’aria, la visione di insieme, quella componente che ti serve quando vuoi guardare oltre. Il nostro focus è sul search marketing, qualcosa che aiuta ad allargare lo sguardo e che arriva dove il cliente si attiva. Questa è una bella sfida, che corona una collaborazione iniziata da tempo. Le cose belle succedono quando tutti i pezzi vanno al loro posto e ti accorgi che è il momento di scalare la marcia. Un professionista e un’agenzia si incrociano, lavorano insieme e capiscono a un certo punto che è arrivato il momento di fare qualcosa insieme», ha affermato Francesco Gavello, Co-Founder di Uryel. 

Migma, dunque, è unione, collaborazione, partecipazione, condivisione, ma soprattutto è una realtà aperta e in trasformazione. «Oggi uniamo quattro elementi, il progetto potrebbe ampliarsi ad altre realtà, se troveremo le persone giuste. Questa per noi è una nuova partenza, un modo per raccontare che davvero intorno al cliente puoi costruire un team multidisciplinare e mettere a fattor comune le nostre differenti identità, le competenze e trasformarle in un valore tangibile per chi lavora con noi», ha concluso Michele Cornetto.

E a noi non resta che dire: buon viaggio Migma! 

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