Touchpoint Days Identity 2022: farsi riconoscere è una questione di stile

Chiusa la terza edizione della manifestazione promossa da Oltre La Media Group

Avere un proprio stile, riconoscibile, al di là delle mode del momento è la carta vincente per i brand che vogliono costruire e consolidare la relazione con i propri target. È questo il messaggio che arriva dall’edizione 2022 dei Touchpoint Days Identity che si è chiusa ieri con la terza giornata di incontri.

A guidare il pomeriggio di approfondimento sono stati i giornalisti Laura Buraschi e Andrea Crocioni, insieme all’editore di Oltre La Media Group Giampaolo Rossi che ha aperto le danze con la sua pillola pop su “Moda e Stile”, una delle novità che hanno coinvolto il format quest’anno.

Laura Buraschi, Giampaolo Rossi e Andrea Crocioni

Nell’ultima giornata dei Days Identity sono stati con noi: Francesco Dondina, Visual designer e Curatore di Milano Graphic Festival, Malgosia Pawlik-Leniarska, Vice-President di EPDA e Managing Partner di Dragon Rouge – Varsavia, Lorenzo Ferrari, CEO di smarTalks, Francesco Riganti, Direttore Marketing di Mondadori Retail, e Donatella Rettore, autentica icona della musica italiana.

A coronamento del pomeriggio di approfondimento, si è tenuta la cerimonia di premiazione di Touchpoint Awards Identity, il premio di Oltre La Media Group che rappresenta un punto di riferimento per la promozione della cultura della Brand Identity in Italia.

Il prossimo appuntamento con il format è fissato per il 5, 6 e 7 luglio, con il format Touchpoint Days Engagement sul tema “Punti di Contatto: Senior vs Junior”. 

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Francesco Dondina, Visual designer e Curatore di Milano Graphic Festival

Francesco Dondina

Moda e stile sono entrambi aspetti rilevanti, in qualche modo si integrano: dal mio punto di vista sono più per lo “stile di linguaggio”, un linguaggio che si costruisce nel tempo sulla base di una storia. Seguire la moda significa essere sensibili a ciò che sta accedendo in quel momento, essere curiosi, ed è un valore, ma il tempo è velocissimo quindi un brand, una realtà che ha bisogno di vivere nel tempo il più a lungo possibile, ha bisogno di solidità. L’identità del Festival ha sempre visto dei giovanissimi coinvolti nella progettazione, sia con la mostra Signs nella prima edizione del 2016, sia in quest’ultima, con giovani poco più che ventenni che hanno realizzato l’identità grafica. La stessa cosa faremo in futuro. 

Voto: Stile

 

Malgosia Pawlik-Leniarska, Vice-President di EPDA e Managing Partner di Dragon Rouge – Varsavia

Malgosia Pawlik-Leniarska

Quando parliamo di grandi trend non possiamo non parlare di moda. I trend sono qualcosa che influenza la vita di tutti noi, come i trend culturali che si manifestano anche nel design. Quindi dobbiamo osservare questi trend e capire perché si sono verificati, cosa significano e dobbiamo pensare a come usarli in maniera intelligente perché i brand devono cambiare seguendo i trend, ma bisogna capire cosa sta succedendo e adattarsi in maniera saggia. Non possiamo lasciare i nostri brand immutati, perché le persone cambiano, quindi i brand non vogliono stare con qualcosa che è fuori moda. 

Voto: Moda

 

Francesco Riganti, Direttore Marketing di Mondadori Retail

Francesco Riganti

I fumetti sono esattamente lo specchio della Gen Z, una generazione molto autentica, molto vera e senza filtri, che vuole rifuggire dagli stereotipi, che cerca una società molto più inclusiva, dove le differenze vengono premiate, dove c’è il riscatto, dove nulla viene dato per scontato. Questi tratti li ritrovi nelle storie, soprattutto nei manga, per questo loro le sentono così vicine. Si tratta di una generazione che ha delle sfumature molto diverse rispetto a quelle precedenti, una generazione senza confini, che sta utilizzando i mezzi offerti dalla tecnologia per superare queste barriere, già adesso sono in grado di farsi affascinare da questi mondi e di portarli da noi.

Voto: Stile

 

Donatella Rettore, Artista

Donatella Rettore

La canzone che mi sento più vestita addosso? Ho tante facce, tanti modi di vestirmi, di truccarmi, di propormi. Però la canzone che mi sento più vestita addosso ancora forse non l’ho scritta. Ho scritto tante canzoni, una diversa dall’altra, non mi sono mai ripetuta, così come mi piace cambiare immagine. Tutte le mie canzoni, quelle che hanno bucato subito, sono nate in pochi minuti: è il lampo, l’ispirazione.

Voto: Senza voto

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