Un rebranding per dare più spazio ai propri valori: la nuova identity di I MILLE

Nuova organizzazione, nuovo logo: I MILLE, agenzia creativa e studio di design indipendente con sedi in Italia, Spagna, Cile e Brasile, ha presentato la sua evoluzione durante l’evento interno della scorsa settimana

I MILLE UNITED: dopo due anni, di nuovo insieme

Negli ultimi due anni, I MILLE non ha mai interrotto la bella tradizione delle Trimestrali: eventi fisici o (quando le restrizioni da Covid-19 non lo hanno permesso) digitali per presentare i risultati e gli obiettivi, ma anche occasioni informali per stare tutti insieme. Il 29 aprile questo evento è tornato finalmente di nuovo in presenza, nella bellissima location del Combo Milano, con il nome di I MILLE United: un titolo scelto per trasmettere la voglia di stare insieme e di far ritrovare le persone che lavorano nelle diverse sedi, anche senza il filtro dello schermo. Pur mantenendo la sua cadenza trimestrale, l’obiettivo è quello di far tornare I MILLE United in presenza per tutti i dipendenti due volte all’anno: una serata di condivisione, ma anche di team building, che acquisisce un’importanza ancora maggiore con la decisione dell’agenzia di mantenere lo smart working al 100%. C’è però un ulteriore motivo per cui quella di venerdì scorso è stata un’edizione importante: I MILLE ha infatti svelato ufficialmente, anche in presenza della stampa, la nuova identity e la nuova organizzazione. Cambiamenti che dimostrano una continua evoluzione nell’agenzia, che mette in risalto la sua offerta e i valori su cui si fonda, per diventare sempre più appealing agli occhi di clienti, prospect e futuri talenti.

Il board dell’agenzia: Matteo Roversi, Lorenzo Cagnato, Paola Maneo e Paolo Pascolo

 

AGENCY + STUDIO: I due nuovi vertical

La trasformazione de I MILLE comincia dalla sostanza: se fino ad ora si è presentata sul mercato come un’entità unica, oggi si compone di due rami, diversi per attitudini e competenze, ma accomunati da valori condivisi. Si tratta di Agency, la parte che si occuperà di creatività, pubblicità e comunicazione, e Studio, che invece seguirà progetti di branding e design dei prodotti digitali.

Questa scelta strategica deriva dalla necessità di verticalizzare e quindi organizzare meglio le skill presenti all’interno del team e risponde a obiettivi sia interni che esterni: esternamente permette di posizionarsi in maniera più precisa e completa, dando il giusto risalto all’offerta dei servizi; internamente dà spazio invece alle professionalità più specifiche, che in questo modo troveranno un luogo in cui approfondirsi e diventare sempre più ampie. 

Ce lo spiega meglio Paolo Pascolo, CEO di I MILLE:

 

Una divisione formale che però rende ancora più forti gli obiettivi che uniscono le persone in I MILLE: quali sono le possibilità a cui questa nuova organizzazione vi apre?

La comunicazione con il digital marketing da una parte e il posizionamento di marca con il design dell’esperienza digitale dall’altra sono due ambiti che spesso si intrecciano, tuttavia provengono da due archetipi differenti: la pubblicità e il design. I MILLE si occupa di entrambe le cose da molti anni. Abbiamo semplicemente pensato che fosse venuto il momento di verticalizzare per essere ancora più rilevanti nel mercato, creando una creative agency e un design studio. Internamente i processi e la gestione progettuale hanno infatti delle peculiarità che vanno affrontate con framework specifici, all’esterno I MILLE ha l’ambizione di competere con i migliori sia nella comunicazione che nel design del servizio e prodotto.   

 

In che modo avete coinvolto il team nella costruzione di questa nuova struttura?

Si è trattato di una conversazione aperta, soprattutto con i Directors che hanno subito compreso l’opportunità che abilita questa scelta. Per I MILLE le persone sono il motore, senza di loro non si va da nessuna parte. Dare maggior focus ai team ci è sembrata la scelta migliore per prospettare obiettivi sia personali che d’impresa. In ogni caso con la maggior parte delle nostre ragazze e ragazzi è stata una trasformazione semplicissima, dato che le professionalità erano già chiare e definite.

 

Ci traccia un bilancio del 2021 per l’agenzia e l’andamento di questi primi mesi del 2022?

Il 2021 per noi è stato ancora una volta un anno di crescita: il fatturato de I MILLE in Italia è aumentato del 7% raggiungendo quasi i 7 milioni di euro, mentre quello aggregato delle controllate estere (Spagna e Cile) e italiane (Bea e Uasabi) è arrivato a 8 milioni. Per quanto riguarda il primo trimestre di quest’anno, abbiamo continuato sullo stesso trend e abbiamo chiuso il Q1 del 2022 con un aumento del fatturato del 26% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le aspettative per il 2022 sono alte, come gruppo ci siamo posti l’obiettivo di chiudere a +35%.

 

Dove vi consentirà di arrivare questo nuovo modello organizzativo? 

Il nostro obiettivo è molto ambizioso, ma siamo fermamente convinti di poterlo raggiungere. I MILLE vuole diventare uno dei brand indipendenti più riconosciuti a livello mondiale per la comunicazione e il design. Non ci siamo ancora, ma questa nuova organizzazione ci permetterà di lavorare duramente e in maniera efficiente, sempre con passione e impegno, per scrivere questa pagina tutti assieme.

 

Il rebranding: valori e manifesto

Unire, non unificare: è questo il valore su cui si fonda l’agenzia nella sua nuova veste. I MILLE si identifica così come uno spazio in cui diverse attitudini coesistono, si influenzano e si rafforzano a vicenda. Allo stesso tempo, però, è proprio qui che riescono a valorizzare le loro caratteristiche peculiari. Oltre che nell’organizzazione, questo spazio di “manifestazione di sé” prende vita anche nel nuovo logo e nella nuova narrativa con cui I MILLE si presenta.

Partiamo dal logo, al cui interno possiamo vedere la concretizzazione grafica del concetto alla base della identity. Con il passaggio dalla dicitura “Imille” (in un’unica parola) a I MILLE (staccato e tutto maiuscolo), lo spazio che si creerebbe tra l’articolo e il sostantivo diventa l’area delle possibilità, in cui le capacità del team e le necessità del cliente si incontrano grazie al design e alla creatività. Un luogo reso vivo da colori che parlano di valori condivisi e obiettivi comuni raggiunti proprio con l’apporto delle specificità di tutti.

Per quanto riguarda la narrativa, invece, la nuova identity cambia la terminologia, compiendo una virata concettuale: dal valore storico del nome, con i suoi riferimenti a Garibaldi e alla spedizione, a quello della rappresentazione e dell’inclusività. Il focus ora, infatti, si sposta sulle singole identità che compongono I MILLE, dando risalto alle persone, ai ruoli specifici, ai percorsi e alla crescita personale. 

A creare coesione e muovere tutti i partecipanti a questa realtà c’è la fame di realizzare progetti che possano avere un impatto sulla società, che rappresentino idee per cui vale la pena lottare e alzare la voce. 

Ne abbiamo parlato con Matteo Roversi, Chief Designer Officer de I MILLE:

 

Da dove nasce l’esigenza di creare un nuovo brand?

Il cambiamento è l’unica costante del nostro tempo: intorno a noi tutto si muove e avanza senza sosta. Quindi, se vogliamo tenere il passo con il mondo che ci circonda dobbiamo avere il coraggio di muoverci anche noi, di lasciare le nostre posizioni per inseguire e per imparare sempre qualcosa di nuovo. Dobbiamo costantemente confrontarci con la stessa sfida a cui sono sottoposti i brand che seguiamo: restare fedeli a noi stessi e allo stesso tempo continuare ad essere rilevanti per le persone a cui ci rivolgiamo. 

Il nostro rebranding parte dai concetti che ci distinguono fin dalla nostra nascita, come il movimento, la spedizione, il desiderio di prendere una posizione su temi importanti, però li rende (e ci rende) più attuali, capaci di entrare meglio in contatto con le organizzazioni e i talenti, che sono i nostri principali interlocutori.

 

In che modo questo logo segna una nuova fase della vita de I MILLE?

Creare un nuovo logo era fondamentale in questo momento che per noi è cruciale: quello della riorganizzazione. Era necessario che anche all’esterno fosse evidente la nostra evoluzione. Internamente abbiamo coltivato le competenze per lavorare in maniera verticale sia sulla comunicazione che sul design e vogliamo farle fruttare al meglio. Quindi sarebbe stato riduttivo continuare a presentarci come “l’agenzia digitale che prova a fare design”: ora siamo un design studio che ha raggiunto la sua maturità e riconoscibilità e una creative agency preparata e pronta a competere con i migliori player della comunicazione e della creatività.

 

Quali sono i punti che ritieni più rilevanti nel nuovo manifesto?

I punti fondamentali del nostro manifesto sono rappresentati da due termini che possono sembrare contraddittori, ma che in realtà si completano: indipendenza e unità. All’interno de I MILLE siamo indipendenti perché tutti hanno la possibilità di esprimere ciò che sono e arricchire gli altri con l’apporto delle proprie specifiche differenze; ma siamo anche uniti da una cultura, da valori e obiettivi che ci rafforzano come gruppo.

 

Che cosa vuol dire oggi essere parte de I MILLE?

Essere parte de I MILLE significa avere la possibilità di dare il proprio contributo ad una compagnia accogliente e inclusiva, dove crescere, imparare e anche divertirsi. Significa entrare in una comunità in cui sentirsi liberi di esprimersi e fare ciò che si vuole, e in cui l’unica regola che si chiede di rispettare è di essere responsabili e solidali nei confronti degli altri. Ma significa anche e soprattutto condividere l’idea di avere un lavoro con uno scopo più alto: creare organizzazioni migliori, che sappiano giocare un ruolo nella vita delle persone e riescano ad avere un impatto sulla società, senza rinunciare al profitto.

 

Tante realtà sotto un solo nome: l’environment de I MILLE

Contrastare la frammentazione con l’unità, la dispersione con un maggior senso di appartenenza: un obiettivo molto sfidante se si tengono presenti gli effettivi elementi di differenza che vivono nel contesto lavorativo de I MILLE. Basti considerare le sedi in quattro stati e in due continenti diversi, i tre continenti su cui, ad oggi, sono stati sviluppati progetti, le dodici nazionalità differenti all’interno del team, la varietà di fusi orari. Sono tutte caratteristiche che parlano di lontananza geografica, ma anche di necessità specifiche da gestire, che possono cambiare a seconda di ogni occasione. Ma I MILLE non si ferma qui, non è solo Agency + Studio. È anche un’organizzazione attorno alla quale gravitano altre aziende con cui costituire un vero e proprio ecosistema, utile ad offrire ai clienti una gamma di servizi sempre più completa. Si tratta di Uasabi, l’agenzia creativa indipendente “dedicata alle nuove generazioni” che è nata proprio da una partnership con I MILLE, e di BEABe a Media Company, agenzia che si occupa di narrazione strategica d’impresa.

La nuova identity, volta ad “unire, non unificare”, è il contenitore che riesce a tenere insieme tutto questo, creando coesione all’interno e la percezione di una presenza unita e distintiva all’esterno. La perdita di un’identità coerente può essere un rischio quando ci si espande, ma una narrazione inclusiva e che sappia valorizzare i singoli pur tenendoli all’interno di un gruppo è la chiave per continuare a crescere insieme.

Ci racconta ancora Paolo Pascolo:

 

Negli ultimi due anni abbiamo imparato che la distanza geografica non è più un limite, ma come riuscite, in I MILLE, a mantenere una forte coesione interna?

La pandemia ci ha fatto capire che potevamo lavorare senza incontrarci fisicamente. In I MILLE abbiamo ancora oggi un accordo di smart working completamente aperto: ognuno decide se e quando venire nei nostri uffici di Milano, Roma, Trento in Italia così come a Madrid, Santiago del Cile all’estero. Abbiamo persone che prediligono, anche per motivi meramente pratici, venire in ufficio molto più spesso di altre. Tuttavia, siamo convinti che incontrarsi fisicamente, anche nella dimensione lavorativa, abbia ancora un grande valore. Per questo motivo organizziamo momenti di confronto fra i team e stimoliamo le persone a incontrarsi settimanalmente per condividere idee e progetti. 

 

Qual è l’aspetto più interessante di lavorare con progetti di comunicazione che toccano diversi continenti?

I MILLE è un’agenzia indipendente che nel 2021 ha realizzato progetti in tre continenti: Europa, Asia, America del Nord e del Sud. Questi progetti sono stati realizzati spesso da team ibridi fra le nostre diverse sedi, garantendo efficienza e ricchezza nelle diversità culturali. L’aspetto più interessante di lavorare in più paesi nel mondo è la necessità di misurarsi con mercati che possiedono sfumature differenti, provando ogni volta ad interpretare la chiave giusta e trovare la migliore soluzione.

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