Con in cover la modella Anja Rubik, sabato debutta in edicola il nuovo d

Il primo numero conta una foliazione di 472 pagine di cui oltre 200 di inserzioni

«La moda non può non essere politica perché è un linguaggio universale. Ha una voce forte, un’audience infinita, la capacità mediatica ed economica di formare l’opinione pubblica quanto e – secondo alcuni studi – persino più dei governi. Comunica molto, certo non tutto porta significato, ma se lo fa contribuisce in modo non irrilevante a spostare di qualche passo più avanti la nostra società».

Con queste parole Emanuele Farneti presenta il primo numero del nuovo d, in uscita sabato 19 marzo, aprendo un nuovo capitolo della storia del femminile allegato a Repubblica, che dirige da novembre del 2021, accompagnato dalla condirezione di Simona Movilia. Una scelta, quella dei temi e contenuti, che si riflette da subito nelle due versioni di cover in edicola.

La prima è scattata dal celebre fotografo Paolo Roversi, che ha ritratto le creazioni di alta moda indossate da un casting non binario a sottolineare, con la poesia delle immagini, la necessità della moda di farsi autenticamente inclusiva. La seconda vede protagonista degli scatti, firmati dalla fotografa olandese Carlijn Jacobs, la top model e attivista polacca Anja Rubik.

«Anja, come migliaia di suoi concittadini, è corsa al confine con l’Ucraina per aiutare i profughi – scrive Farneti nel suo editoriale -. In pochi giorni è passata dalle passerelle parigine agli ospedali da campo: l’immagine del contrasto è brutale, persino disturbante, ma rende l’idea di quanto spaventosamente distanti eppure incredibilmente vicine siano le nostre vite, i nostri impegni quotidiani, i mestieri che facciamo, le piccole e grandi cose cui diamo importanza, a quello che sta succedendo a poche centinaia di chilometri da noi».

“Give peace a chance”, le note della canzone di John Lennon, fanno da titolo alla cover, citazione di un celebre scatto di Richard Avedon: «Abbiamo voluto mettere a disposizione la cosa più preziosa che ha un giornale, la sua copertina, per far risuonare quelle parole insieme al ritratto di lei, senza trucco, con una colomba bianca».

In aggiunta, per portare un aiuto concreto alle popolazioni colpite dalla guerra, anche d – insieme alle altre testate del Gruppo GEDI – ha deciso di sostenere l’iniziativa lanciata dalla Fondazione Specchio d’Italia per proteggere e assistere i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Per aderire e avere maggiori informazioni sull’iniziativa, che ha appena superato il milione di euro raccolti: specchioditalia.org.

Con questo messaggio, il nuovo d si presenta ai suoi lettori in una veste completamente rinnovata: il restyling ha riguardato non solo il formato – il magazine è più largo, con un formato quasi quadrato, originale e accattivante, che rende spettacolari le immagini – ma anche il logo stesso della testata, una nuova “d” che guarda alla contemporaneità dei linguaggi digitali e social, che per la prima volta diventa minuscola per simboleggiare come “non serva alzare la voce per essere ascoltati quando si hanno argomenti forti da comunicare”.

Il progetto grafico del nuovo d, firmato dal direttore creativo svedese Thomas Persson e, per la parte moda, dal creative director at large Jacob K, parte proprio dalla lettera e dal font utilizzato, l’Eugenio di Repubblica, a rimarcare il collegamento con il quotidiano, per creare una linea grafica che combina forme e immagini in un prodotto che ambisce a diventare un punto di riferimento di qualità nel panorama nazionale e non solo.

Tra le novità editoriali anche un ricco bouquet di rubriche inedite che raccolgono le firme storiche del settimanale, nuovi importanti ingressi e una maggiore collaborazione con i giornalisti e le giornaliste di Repubblica e delle testate GEDI.

Grandi interviste, racconti, inchieste e nuovi formati giornalistici, molti dei quali dedicati ai temi dell’empowerment femminile, un argomento che “d” ha sempre seguito nel corso dei suoi 26 anni con impegno e attenzione. L’offerta del settimanale si espanderà anche sul piano digitale, con un potenziamento delle pubblicazioni sulle principali piattaforme social (in primis il canale Instagram @ drepubblicait), il sito d.repubblica.it e la sempre maggiore integrazione con il content hub Moda e Beauty. Tutti gli asset digitali si presentano infatti rinnovati per l’occasione.

L’esordio del nuovo d segna risultati eccellenti sul piano dell’inserzionistica, gestita dalla A. Manzoni & C., con foliazione di 472 pagine di cui oltre 200 di inserzioni, dove spicca la presenza di grandi brand. Il progetto ha ricevuto un notevole riscontro anche nella pianificazione delle uscite successive, come dimostra il rilevante aumento del carico pubblicitario in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il direttore Emanuele Farneti conclude così il suo editoriale, dando appuntamento ai lettori: «La qualità di un mensile, la frequenza di un settimanale. Il grande giornalismo che incontra la forza della fotografia, il piacere di una lettura di qualità cui dedicare qualche ora del week end, un approccio sobrio e ragionato ai consumi e al tempo libero. Ci sono giornali nati per dare ai lettori quello che si aspettano, altri che hanno il privilegio di reinventarsi ogni volta per offrire loro il piacere dell’inatteso. d, per tradizione, fa parte di questo ristretto secondo gruppo: lavoreremo ogni settimana con tutta la passione di cui siamo capaci per essere all’altezza della vostra voglia di essere sorpresi».

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