Il Ritorno del Pubblivoro – È ora di pensare al futuro

Nel periodo della pandemia i conti correnti bancari sono cresciuti di 255 miliardi, di cui ben 134 sono risparmi delle famiglie. Come ci insegnano i corsi di educazione finanziaria i soldi sono fatti per essere investiti o spesi (io opto per la seconda) ma non sono fatti per stare depositati sui conti correnti. Il mercato degli investimenti ha di fronte una prateria di opportunità che non sta nel rosicchiare quote di mercato alla concorrenza ma nell’intercettare i potenziali clienti che hanno risparmi sui conti correnti. Da questo punto di vista fare delle pubblicità che vadano in tale direzione diventa utile e interessante per supportare la rete di consulenti finanziari presenti sul territorio. Oggi analizziamo due comunicazioni di banche che escono dalla zona di comfort della comunicazione istituzionale e ingessata per sensibilizzare e incuriosire i possibili nuovi clienti.

Partiamo con Crédit Agricole che, con il suo nuovo spot, informa i potenziali clienti che per investire nel risparmio gestito non è necessario (come invece accadeva un tempo) avere un patrimonio consistente. Protagonisti sono cento euro, che rappresentano la soglia di ingresso per investire con la banca francese. La prima parte dello spot è una serie incessante di scene che mostrano modi in cui è possibile spendere la banconota verde che ritrae monumenti di fantasia. L’epilogo è la proposta della soluzione più appropriata per impiegare quel denaro, ovvero investirlo per il futuro. La scelta di un protagonista giovane e di una narrazione moderna è azzeccata sia per la freschezza che ne risulta sia per il coinvolgimento di un target che, se coinvolto oggi, può garantire un rapporto lungo e proficuo nel tempo.

Fineco, con il suo spot, sceglie una strada completamente diversa ma altrettanto efficace. Protagoniste sono le immagini. La musica di sottofondo neutra quanto basta e tre scritte accompagnano la narrazione degli ultimi venti anni di mercati. Il video ingaggia molto bene il pubblico con la sveglia iniziale e le immagini che partono da un vecchio televisore a transistor. Le scritte sono semplici ed efficaci, con la prima di ingaggio, la seconda come epilogo della narrazione e la terza vera e propria call to action verso il possibile cliente.

Due approcci diversi ed egualmente riusciti. Il segreto della comunicazione efficace è quello di abbandonare le strade battute e sperimentare. Certo, si correrà qualche rischio ma, paradossalmente, continuerebbe a essere più rischioso fare quello che è stato fatto precedentemente perché ci si perderebbe nel limbo della comunicazione che è fatta bene ma che non viene ricordata. Se ci pensiamo, siamo in un mondo nuovo popolato da persone che sono radicalmente cambiate e potremo essere efficaci solo se cambieremo il nostro modo di comunicare. 

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