ADCI, l’impegno durante la pandemia premia l’associazione. Numeri in crescita

Il Presidente Art Directors Club Italiano ha presentato i risultati del 2020

Esserci nei momenti più difficili. Questo dovrebbe essere il ruolo di un’associazione e questo è quanto ha deciso di fare ADCI Art Directors Club Italiano nel corso di un anno infausto come il 2020, profondamente segnato dalla pandemia di Covid-19.

Vicky Gitto

«Dopo una prima fase di disorietamento per noi è stato chiaro che non potevamo lasciare un vuoto per i nostri associati e la nostra industry. Il nostro impegno è stato premiato, da un anno difficile l’associazione è uscita rafforzata e sicuramente più solida in termini di credibilità», ha dichiarato il Presidente Vicky Gitto, intervenuto ieri in occasione della conferenza di presentazione dei numeri del 2020 del Club, a seguito dell’Assemblea dei soci che si è tenuta lo scorso fine settimana. A confermarlo sono i numeri snocciolati dallo stesso Gitto in occasione dell’incontro stampa, in primis il numero dei soci salito a 423 (+13% sul 2019). Significativo il numero dei giovani under 30 in associazione con una crescita del 53,4%, e il trend positivo che coinvolge la componente femminile di ADCI che ha registrato un incremento del 7,2% sull’anno precedente. «Su questi risultati hanno inciso sicuramente le attività sul territorio portate avanti dai Local Ambassador», ha sottolineato Gitto.

Premi ed eventi hanno subito una inevitabile rimodulazione per l’impossibilità a riunirsi dettata dal rispetto delle norme anti contagio. «I Giovani Leoni, il premio che permette ai nostri giovani talenti farsi luce sul principale proscenio internazionale della pubblicità qual è il Festival di Cannes, è stato rimandato in quanto proprio lo stesso Festival non ha avuto luogo – ha raccontato il Presidente ADCI – mentre per il Grande Venerdì di Enzo, l’evento che consente ad aspiranti creativi di proporre i propri lavori ai più importanti direttori creativi italiani, lo abbiamo virato sul web, trasformandolo così nella più grande portfolio digital-review d’Italia, con oltre 150 giovani collegati in remoto da sette città diverse e 75 grandi direttori creativi che li hanno ascoltati e consigliati. Anche gli ADCI Awards, compatibilmente con il periodo e con la cerimonia di premiazione svolta in streaming, hanno visto un’ottima partecipazione, in alcuni casi come per la categoria Equal e quella Studenti hanno eguagliato o addirittura superato le entries del 2019. Se poi guardiamo al biennio 2019-20 i risultati sono a dir poco esaltanti, le iscrizioni sono più che raddoppiate».

Per ovviare alla diminuzione degli eventi fisici e dare continuità con modalità alternative allo sviluppo di nuovi progetti nonché coinvolgere attivamente la community, ADCI si è impegnata ad organizzare attività online, in particolare sui canali social del Club. «Abbiamo predisposto un nuovo piano editoriale con diversi contenuti divulgativi, formativi e interessanti interviste ai più importanti nomi del panorama creativo italiano e internazionale attraverso gli ADCI Talk su Instagram, gli ADCI Strategy sul nostro blog e i webinar #Continuity sulla nostra pagina ufficiale Facebook», ha proseguito Vicky Gitto.

Il Presidente ha voluto ribadire l’impegno dell’Associazione a sostegno dei giovani talenti, grazie a tante iniziative ad hoc e a collaborazioni e patrocini alle più importanti accademie di comunicazione come Accademia di Comunicazione, IED, NABA, POLI.DESIGN e ISTITUTO MARANGONI, solo per citarne alcune. Confermata anche la vocazione internazionale di ADCI, grazie alle numerose collaborazioni e partnership con aziende come Google e Facebook e prestigiose associazioni: da AIR3, UNA, ADC*E, Cannes Lions e CLIO Awards (di questi ultimi due ADCI è rappresentate unico italiano).

«Uno degli obiettivi principali in quest’ultimo triennio da Presidente è stato dare dignità e voce da opinion leader al Club e alla industry tutta, anche e soprattutto oltre i tradizionali confini del settore della comunicazione. Ma come in questi due anni ADCI ha saputo posizionarsi e raccontarsi attraverso il panorama mediatico nazionale, diventando voce ascoltata e consistente, in grado di impattare concretamente a livello socio-economico», ha concluso Gitto. 

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