Hospitality, luxury food & beverage: 5 strade per sviluppare il brand al tempo di Covid secondo Spring Studios

Non vi è dubbio che le restrizioni sociali dettate dall’emergenza sanitaria impattino sull’esperienza e sul consumo di champagne, vino, superalcolici, cene gourmet e tante altre categorie che eravamo abituati a consumare a cena in un ottimo ristorante oppure in un club, durante un aperitivo spensierato tra amici. 

Adesso molti brand che siano prodotti o servizi come la ristorazione, devono arrivare direttamente a casa e regalare il loro massimo tra le mura domestiche senza le mani esperte di un cuoco o di un barman, senza il contesto e la scenografia dell’ambiente circostante.

In questo nuovo scenario ci sono 5 possibili strategie in grado di innescare e rafforzare il legame con i clienti finali, preservando l’esperienza di consumo e la memorabilità del brand.

Elevare l’esperienza eno-gastronomica domestica: attraverso l’ideazione di subscription box o di set personalizzati con all’interno tutto l’occorrente per esaltare il momento di consumo, ricreando l’esperienza del ristorante o del bar a casa propria. Da un’analisi condotta dal Food Information Council infatti, emerge che per il 55% dei Millennials, i piatti freschi pre-parati, i kit di ingredienti crudi e altri kit di cibo per il consumo domestico, rappresentano vere e proprie attrattive. 

Creare communities di clubbers o connoisseurs: una recente survey di Accenture mette in evidenza che il 69% dei consumatori si aspetta in un prossimo futuro, di poter socializzare solo fra le mura domestiche o in modo virtuale. Il questo contesto, la tecnologia aiuta a costruire comunità virtuali connesse esclusivamente in live-streaming. Ci sono condivisioni intime come quelle intorno a cooking class, wine tasting e in generale racconti ed esperienze enogastronomiche, o in altri casi, creando on-line party e DJ set, facendo sentire il singolo parte di una community più ampia.

Attivare i talenti aziendali come brand ambassadors: oltre ai classici influencers,i propri talenti aziendali possono diventare i migliori supporter per enfatizzare, raccontare e creare contenuti rilevanti per chi da casa e non più in un ristorante o il un locale, vuole assaggiare qualcosa di nuovo, cucinare una ricetta diversa o vivere un’esperienza nuova con un prodotto già conosciuto. 

Avere una comunicazione chiara e trasparente: la pandemia ha accelerato il percorso di consapevolezza dei consumatori, che oggi più che mai, desiderano essere rassicurati sulla provenienza, la qualità e la sicurezza di ciò che consumano, soprattutto quando si parla di alimentazione. Secondo l’analisi condotta da PWC infatti il 76% dei Millennials e il 78% della Generation Z pone guarda soprattutto a prodotti di qualità, mentre il 73% dei Millennials e il 76% della Gen Z afferma di essere disposto a pagare di più per avere la certezza sulla sostenibilità dei propri marchi di alimentari preferiti. 

Self-expression anche per il packaging: l’estetica e l’esperienza di unboxing dei prodotti enogastronomici incontrano il desiderio di self-expression di chi li acquista, li condivide sui social media e li consuma. Il design rientra tra gli strumenti più importanti per esaltare il racconto del prodotto e l’esperienza domestica a cui può dare vita.

Uno studio di ByInnovation, dimostra che il 63% dei consumatori è disposto a pagare di più per avere un packaging personalizzato e che li rappresenti. La ricerca evidenzia che il 14% dei consumatori ha pubblicato recensioni negative sui social media su brand dal packaging insoddisfacente. Allo stesso modo, il 21% ammette di aver confrontato il packaging di diversi prodotti per prendere una decisione di acquisto. Il 13% degli intervistati ha dichiarato di aver acquistato un prodotto grazie ad una recensione positiva sulla confezione. 

Antonella De Nicola

«Queste sono le strade percorribili per connettersi con il consumatore finale in modo diretto e rilevante. Un’agenzia creativa può e deve supportare i brand del food&beverage e dell’hospitality ad evolversi in questa direzione. Spring Studios è l’agenzia di riferimento per il mondo luxury, design e fashion e ha una conoscenza profonda delle audience premium in questo segmento di mercato. Sappiamo capitalizzare questa nostra conoscenza per individuare nuove opportunità di business, innovare le occasioni di consumo, le esperienze di acquisto e il design di prodotto», afferma Antonella De Nicola, Chief Strategy and Insight Officer di Spring Studios Milano.

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