IAS, brand più sicuri grazie a un maggior controllo sul contenuto online

Integral Ad Science (IAS), leader globale nell’ad verification nel settore digitale, ha annunciato oggi i risultati della sua analisi sulla qualità dei Media (Media Quality Report) in Italia e in altri Paesi in tutto il mondo. Dal report si evince che in Italia nel primo semestre 2020 si sono registrati miglioramenti nelle performance di viewability, ad fraud e brand safety.

Viewability: continua a crescere su mobile e video

Nel primo semestre 2020, i livelli di viewability sono aumentati in tutti i formati e ambienti a livello globale. In Italia il formato video sia su desktop che su mobile registra il livello di viewability più alto all’interno dei paesi analizzati. Infatti, il report rivela che in Italia la viewability del video su desktop, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è migliorata attestandosi all’85,0% contro il 77,9% di annunci video considerati “in-view” del primo semestre 2019. Migliora anche la viewability del video su mobile che si è attestata all’83,2% contro l’80,4% su base annua. In miglioramento di 9 punti percentuali, rispetto allo scorso anno, anche la viewability del mobile app display. Segue lo stesso andamento anche la viewability nel formato display web, con un miglioramento sia per i dispositivi mobili che per il desktop.

Ad Fraud: diminuisce, soprattutto nel formato video, grazie alla tecnologia

I tassi globali di frode pubblicitaria sono rimasti estremamente bassi quando le campagne erano protette contro sistemi di traffico non valido. Al contrario, le campagne che non hanno utilizzato strumenti e strategie di ottimizzazione tendevano a incontrare livelli di frode fino a 25 volte superiori rispetto a quelle ottimizzate contro la frode. In Italia il miglioramento del livello di protezione contro la frode pubblicitaria è ancora più evidente se si guarda al formato video, sia su desktop – dove l’ad fraud è passata dallo 0,4% allo 0,3% – e sia su mobile web, passando dallo 0,3% la 0,2% nel primo semestre del 2020.  Questo dimostra che l’Italia è uno dei paesi con il rischio più basso, grazie a tecnologie avanzate dedicate a rilevare regolarmente frodi pubblicitarie e garantire agli inserzionisti una costante protezione dai loro effetti. Tra coloro che non usano questa tecnologia, il report indica che circa uno su dieci annunci globali (13,2% per desktop display e 7,0% per desktop video) viene sprecato per colpa della frode pubblicitaria.

 

Brand Safety: continua a migliorare

 Fra i Paesi analizzati nel report, l’Italia si attesta fra i  più sicuri per il brand nel desktop display e video su desktop. I livelli della brand safety nel primo semestre del 2020 sono ulteriormente migliorati rispetto al 2019, con una riduzione del numero di annunci su pagine che potrebbero danneggiare l’immagine e la reputazione dei brand, rischio che su desktop display passa dall’ 1,9% (1H2019) all’ 1,8% (1H 2020).

Un calo ancora più evidente si è rilevato nel formato desktop video – dove l’Italia si posiziona seconda  con un livello di rischio complessivo che passa dal 3,2% al 2,5% durante lo stesso periodo analizzato – e nel livello di rischio per i video su mobile web, con un brand risk quasi dimezzato che passa dal 4,9% (1H2019) al 2,9% (1H2020).

Questa metrica e la sua evoluzione si è dimostrata molto importante durante il semestre appena trascorso, soprattutto nella sua versione personalizzata (Brand Suitability), che se supportata da una tecnologia contestuale avanzata come quella semantica cognitiva è in grado di analizzare il contenuto e sentiment a livello di pagina e, di conseguenza, valutare se quel contesto è appropriato e in linea per quel determinato brand.

«Il nostro report sulla qualità dei media del primo semestre 2020 indica un calo costante del brand risk per l’Italia, con livelli di viewability che continuano a crescere e la frode pubblicitaria che rimane costantemente al di sotto della media globale. Se confrontata a livello mondiale, l’Italia appare costantemente ai primi posti della classifica, mostrando l’alta qualità dei media digitali nel nostro Paese. Per quanto riguarda l’inventory su programmatic, abbiamo rilevato maggiori margini di miglioramento rispetto alle impression in direct buying sia a livello globale che all’interno dei singoli mercati come il nostro – commenta Elisa Lupo (nella foto), Managing Director di IAS in Italia -. Durante il 2020, abbiamo assistito a una maggiore attenzione a strategie di brand suitability e alla gestione dell’efficienza della spesa pubblicitaria. Gli inserzionisti che hanno utilizzato tecnologie contestuali avanzate come la nostra hanno posizionato la pubblicità accanto a contenuti in linea con i valori del brand, in contesti di qualità e migliorato il coinvolgimento dei consumatori. Gli inserzionisti possono trarre vantaggio dalla conoscenza granulare e globale della qualità dei media, riportata in questo report, per investire in pubblicità in modo efficiente».

Clicca qui per scaricare il report sulla qualità dei media nel primo semestre 2020.

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