IIA, la filiera assicurativa si trasforma al passo con i tempi

È nata a gennaio l’Italian Insurtech Association con lo scopo di accelerare lo sviluppo digitale per andare incontro a una domanda in crescita. Ne parliamo con il Presidente Simone Ranucci Brandimarte

Accelerare la digitalizzazione del settore assicurativo. È questo lo scopo alla base della IIA – Italian Insurtech Association nata lo scorso gennaio senza scopo di lucro, che riunisce imprese attive nel settore Insurtech, come assicurazioni e riassicurazioni, brokers, banche, intermediari finanziari, distributori ed esperti di tecnologia, consulenza e marketing applicati al settore assicurativo. A presiedere l’associazione, che durante l’assemblea dello scorso 8 maggio ha fissato 13 obiettivi programmatici, è Simone Ranucci Brandimarte, Co-Fondatore e Presidente di YOLO Group.

Simone Ranucci Brandimarte

«Il comparto assicurativo è una delle industry meno digitalizzate: al di là dell’RC Auto che viaggia attorno il 15%, la percentuale di polizze digitali è sotto l’1% di penetrazione: in Italia siamo sotto le medie europee della metà. Il consumatore digitale sta, però, crescendo in modo importante e le ragioni di una bassa penetrazione non sono da ricercarsi nel target, cioè nella domanda, quanto nell’offerta perché manca una struttura disegnata e progettata per il consumo digitale che comprenda anche la sovrastruttura tecnologica», dichiara a Touchpoint Today Ranucci Brandimarte, che prosegue: «Offerta significa prodotti flessibili che vanno incontro alle esigenze del consumatore digitale, prodotti micro, on demand, contestuali, paper use, che corrispondono a bisogni nuovi come sharing economy e mobilità – prosegue Ranucci Brandimarte -. Al di là della tecnologia, supportiamo la digitalizzazione attraverso formazione, divulgazione e rappresentanza con le istituzioni. L’industria assicurativa è sottoposta a regolamentazione da parte della Banca d’Italia, in particolare dell’Ivass che è un soggetto molto attivo e interessato a digitalizzare. Ci interfacciamo anche con il Ministero dell’Innovazione e con le altre grandi associazioni di categoria del comparto. C’è grande sensibilità da parte delle istituzioni ma anche l’esigenza di fare le cose bene».

A oggi IIA, aperta sia alle corporate sia ai privati, conta 115 soci. «Il nostro obiettivo è di continuare a crescere arrivando a oltre 200 soci entro la fine dell’anno. Da quando siamo nati abbiamo iniziato a proporre workshop e webinar, alcuni solo per gli associati altri aperti a tutto il mercato. Ne abbiamo già organizzati una ventina con controparti nazionali e internazionali. Saremo molto attivi nei prossimi mesi e il 17 settembre organizzeremo il primo IIA Summit, una conferenza dove inviteremo speaker per parlare di innovazione, creatività e pensiero laterale», spiega il Presidente.

Non esiste più il futuro di una volta

 

Giampaolo Rossi

Il 10 luglio dalle ore 15 alle 17 è in programma il workshop gratuito “Non esiste più il futuro di una volta” in collaborazione con Fabbrica di Lampadine. All’interno dei lavori il Fondatore e Amministratore Delegato Giampaolo Rossi analizzerà le competenze necessarie per vivere al meglio nella nuova normalità, ma anche il tema dell’incertezza, fattore estremamente attuale che diventerà consuetudine nel nostro futuro, comprendendo come riuscire a performare al meglio in un contesto mutevole e imprevedibile. Inoltre, si ripercorreranno le dinamiche tipiche dei diversi aspetti legati al cambiamento e si identificheranno gli atteggiamenti da mettere in campo per non subirlo, ma affrontarlo e agire da protagonisti.

Ranucci Brandimarte è convinto che si debba «aiutare il mondo assicurativo a ragionare in modo diverso, perché l’innovazione non è solo tecnologia ma significa un nuovo approccio. Per questo noi siamo molto legati non solo ai temi tecnologici ma all’innovazione in senso lato, siamo sensibili sulla diversity e sull’inclusività, a tutto quello che può aiutare a svecchiare la industry».

 

Ma qual è la percezione dell’uomo medio sui prodotti assicurativi? «Abbiamo realizzato, come associazione, la prima ricerca sul comportamento dei Millennials in relazione ai prodotti assicurativi dopo il Covid-19. Mentre nel pre Covid la percentuale di interesse era sotto il 10%, post Covid è sopra il 50%. È in atto un cambio di percezione, iniziato prima dell’emergenza da parte del target 20-40 anni, su certi temi come la sharing economy e la mobilità e c’è sempre più la consapevolezza che ci si possa collegare un prodotto assicurativo. L’assicurazione da tassa legata all’auto si sta cominciando a posizionare come una risorsa di protezione che è utile o indispensabile in certi aspetti della vita quotidiana, un trend molto evidente a livello europeo. Tutto questo, però, non è sufficiente, perché se c’è una domanda che si evolve ma manca l’offerta, significa che non abbiamo risolto il problema», conclude Ranucci Brandimarte.

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