TER, crescono gli ascolti radio con la mobilità (+20%) e si riallineano al pre-Covid

Riprendono le rilevazioni dal 16 giugno. Nel primo trimestre 34 milioni di ascoltatori nel giorno medio e 45,6 nei sette giorni (-2% sul 2019)

TER – Tavolo Editori Radio ha presentato ieri in audiovideo conferenza l’indagine “L’ascolto della radio al tempo del Covid – Fase 2”, per tracciare l’evoluzione dell’ascolto della radio, e il suo ruolo, durante l’attuale periodo dell’emergenza sanitaria, commissionata a GfK che aveva condotto la prima indagine “L’ascolto della radio al tempo del Covid – Fase 1”, nel pieno del lockdown e presentata lo scorso 16 aprile.

Marco Rossignoli

«Gli ascolti crescono progressivamente di settimana in settimana fino a raggiungere nell’ultimo periodo +20% con frequenze che si riavvicinano al periodo pre Covid – ha commentato Marco Rossignoli, Presidente di TER, nell’introdurre l’incontro -. La quasi ripresa totale dell’utilizzo dell’automobile ha determinato una “rivincita” dell’autoradio che torna a confermarsi la piattaforma chiave di fruizione del mezzo. Ma sono scese in campo nuove modalità e nuovi comportamenti: il lockdown ha evidenziato modalità di fruizione prima inedite con l’accesso a nuove piattaforme digitali. Il ritorno alla nuova normalità potrebbe lasciare in eredità queste nuove abitudini. Nella sua capacità di mixare intrattenimento e informazione la radio si conferma pertanto un mezzo unico con potenzialità da esplorare».

Rossignoli   ha, inoltre, ricordato che, con la fine delle restrizioni imposte dal lockdown, dal 16 giugno riprendono le rilevazioni di Radio TER 2020 sugli ascolti della radio in Italia, interrotte nel secondo bimestre (31 marzo-15 giugno) per l’impossibilità, comunicata dagli Istituti incaricati della realizzazione dell’Indagine Principale, a svolgere l’indagine durante la Fase 1 della emergenza sanitaria Covid-19 secondo le modalità contrattualmente previste.

«Lo scorso 29 aprile sono stati rilasciati i dati TER del primo trimestre 2020 in forma riservata agli editori, con riferimento alle rispettive emittenti. I dati complessivi dell’ascolto radio del primo trimestre sono di 34.061.000 ascoltatori nel giorno medio e 43.593.000 ascoltatori nei sette giorni, con una leggera flessione del 2% rispetto agli ascolti dell’anno 2019 che aveva registrato 34.849.000 ascoltatori nel giorno medio e 44.252.000 ascoltatori nei sette giorni, nonostante il periodo condizionato dalla fase iniziale dell’emergenza sanitaria», ha concluso il Presidente del Tavolo Editori Radio.

GfK, cresce la voglia di normalità anche per l’ascolto dell’adv

I risultati della seconda indagine sono stati presentati e analizzati nel dettaglio da Giorgio Licastro, Responsabile dell’Area Media di GfK Italia. In continuità con l’indagine di aprile, i dati sono stati raccolti tramite rilevazione passiva (Meter) su 6.159 individui dal 27 gennaio al 24 maggio e con un Survey ad hoc su Dialogatore su 2.225 individui dal 18 maggio al 24 maggio.

«Su alcuni target la crisi ha favorito la relazione con il mezzo – ha commentato Licastro -. Nella Fase 2 c’è voglia di normalità di socialità e di libertà: per il 60% del campione stare con gli altri, per il 53% fare un viaggio, per il 41% fare shopping e per il 40% andare al ristorante». 

La voglia di normalità si registra anche nei riguardi della pubblicità: nell’ultima settimana il 40% pensa che le marche dovrebbero tornare a comunicare come prima, il 39% è per il sì ma in maniera diversa, il 13% non sa e l’8% preferirebbe di no. Il progressivo ritorno alla mobilità ha influenzato da subito la fruizione radiofonica: nella settimana 4-10 maggio +7,4%, in quella 11-17 maggio +11,6% e in quella 18-24 maggio +20%. Le frequenze di ascolto si riavvicinano a livelli pre-Covid.

«Per gli Alto Ascoltatori si va dal 57,4% del pre-Covid al 47,1% in Fase 1 e al 52,8% in Fase 2; per gli Ascoltatori almeno 1 volta/settimana dall’82,9% all’80,1% e all’82,3%; per gli Ascoltatori almeno 1 volta/mese dall’88,7% all’85,1% e all’88,3%», ha precisato Licastro.

Torna a salire l’ascolto in fascia pomeridiana, mentre la mattina mantiene la sua crescita rispetto al periodo pre-Covid, e crescono anche i tempi di ascolto, con accentuazione per i target giovanissimi ed élite. L’ascolto casalingo della radio si riduce rispetto alla Fase 1, ma mantiene alto il valore rispetto al pre-Covid: in particolare con le motivazioni di ascolto “come momento di relax” che passa dal 16,1% in fase pre-Covid al 22,2% in Fase 1 e al 20,5% in Fase 2 e “durante lo svago” che passa dal 10,7% al 16,1% e al 14,2%.

«Un altro dato da sottolineare è che più si ascolta la radio, più device si utilizzano, anche in Fase 2 – continua Licastro -. L’autoradio in futuro tornerà ai livelli pre-Covid. Il cellulare e lo Smartphone sono in crescita sul pre-Covid e chi li ha scoperti o confermati in Fase 2 li manterrà in futuro, chi li ha abbandonati ricomincerà a usarli. Anche la fruizione da Tv e da Tablet è aumentata: chi li ha scoperti o confermati in Fase 2 li manterrà in futuro, chi li ha abbandonati probabilmente non ricomincerà a usarli. Lo Smart Speker è oggi in leggera crescita rispetto al pre-Covid: chi l’ha scoperto o confermato in Fase 1 lo manterrà in futuro, chi l’ha abbandonato ricomincerà a usarlo. L’apparecchio radio tradizionale è stabile rispetto al pre-Covid: chi l’ha scoperto o confermato in Fase 2 lo manterrà in futuro, chi lo ha abbandonato ricomincerà a usarlo. Infine, il Pc: in futuro lo si userà come oggi (e quindi anche come nel pre-Covid)».

La ricerca ha indagato anche il livello di conoscenza dell’aggregatore RadioPlayer Italia rilevando che il 14% conosce l’app, il 48% la conosce attraverso la radio, il 79% di chi la conosce la valuta positivamente, il 71% di chi la conosce l’ha scaricata o lo farà, il 23% di chi non la conosce la scaricherebbe in futuro.

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