Il Tè delle cinque, l’impresa eccezionale è essere normale

Alle ore 17, quindici minuti di chiacchiere in diretta social, per “placare” la nostra fame di contenuti e socialità con uno “spuntino leggero”

I tre “pasticcini” di Carmelo Cadili, Chief Strategy Officer di Comunico Group 

Il libro
Il vocabolario della lingua italiana. Il recupero della normalità deve risiedere, innanzitutto, nella capacità delle agenzie di non esagerare. Né con la ricerca di termini che non appartengono necessariamente alla nostra cultura, né con le orrende storpiature grammaticali alle quali ahimè siamo sempre più abituati. La grande ricchezza che la nostra lingua ci regala viene spesso offuscata da ciò che, apparentemente, affascina di più. Un sano recupero di ciò che siamo ci rende sicuramente più preparati a capire ciò che vogliamo comunicare

Il film
“L’allenatore nel pallone”. Molto spesso si dice che il calcio sia metafora della vita. E viceversa. Personalmente concordo e da, buon amante del calcio, sono “ostaggio volontario” di trasmissioni sportive patinate che sono lo specchio di una evoluzione selvaggia dello sport più bello del mondo. Sport che è fatto di tattiche, di schemi, di movimenti. Ma, soprattutto, di conoscenza degli uomini che scendono in campo: tanto delle loro abilità quanto delle debolezze. Oronzo Canà ci insegna una grande verità: non bisogna mai accettare compromessi. Il fallimento del suo 5-5-5 è una chiara evidenza di quanto nel gioco del calcio, così come nella vita, sia fondamentale essere sempre se stessi. Ci aiuta a capire che Sella e Cavallo non debbano necessariamente dormire nella stessa stanza e, soprattutto, che la fiducia negli uomini giusti è un atto di coraggio che ripaga sempre. Per maggiori informazioni, citofonare Aristoteles
 
La canzone
“Bla Bla Bla” di Gigi D’Agostino. Non me ne vogliano gli estimatori del cantautorato italiano, che apprezzo e ascolto sin da piccolo con vivo interesse e trasporto. Ma sono altrettanto convinto che il ruolo della musica debba anche quello di non perdersi in chiacchiere e, soprattutto, vivere con leggerezza l’esperienza di ascolto. Una canzone con un titolo emblematico, con un testo totalmente privo di significato. Ma con una fonetica e un ritmo a prova di critica. Una canzone che non si perde in chiacchiere e che, anzi, elegge le chiacchiere a veicolo di disimpegno e leggerezza. Una canzone che ci ricorda che a prendersi troppo sul serio, spesso, si rischia di essere ridicoli

I tre “pasticcini” di Antonino Zito, CEO di Comunico Group

Il libro
“Furore” di John Steinbeck. È il romanzo simbolo della grande depressione, che racconta come i nuovi poveri d’America, stavolta bianchi resi schiavi dagli effetti inflattivi della politica monetaria posta in essere negli Stati Uniti della Federal Reserve a inizio ‘900, dovettero emigrare in massa dal midwest fino in California per cercare non tanto fortuna, ma sostentamento. Impossibilità di pagare i mutui e eventi naturali avversi costrinsero intere carovane a partire e a ripensarsi, abbandonando gli schemi classici e dovendo contare nuovamente solo sulle proprie capacità e sulla solidarietà di chi versa nelle stesse condizioni. Il combinato disposto di fattori economici e fattori naturali dà luogo all’insorgere di difficoltà non più per gli schiavi “storici”, ma per una nuova generazione di bianchi, anglosassoni, protestanti. I “WASP”, che oggi invece dominano la società. Il parallelismo con ciò che stiamo vivendo oggi è evidente, pur dopo quasi un secolo. L’insegnamento che se ne può trarre consiste proprio nella necessità di tornare all’essenziale, a ciò che conta veramente per costruire e costruirsi, dando così attuazione a quello che è un progetto che è proprio di ciascuno di noi ma che è realizzato insieme agli altri in forza di un interesse che non solo è comune, ma che deve essere necessariamente generale.

Il film
“Ricomincio da tre” di Massimo Troisi. Gaetano si trasferisce per un periodo da Napoli a Firenze per ricominciare. E ricomincia da tre, perché “tre cose me so’ riuscite dint’a vita, perché aggi’a perde pure quelle?” In questa battuta c’è tutta l’efficacia di un pensiero che sembra essere molto materiale, ma che in realtà rivela un substrato filosofico e anche metafisico fondamentale per l’impostazione di un progetto: individuare ciò che conta veramente e farne la base solida per la costruzione di un percorso altrettanto solido, il cui futuro possa poggiare su radici profonde.
 
La canzone
“Riprendere Berlino” degli Afterhours. Gli Afterhours sono una rock band italiana. Sono una rock band indipendente. E sono gente che sa suonare e che sa scrivere, producendo in ogni pezzo un mix narrativo ben bilanciato tra significante e significato, rafforzato da una cifra sonora personale e sempre ben individuabile. Per riprendere Berlino bisogna voler conquistare un sogno, avendo il coraggio di porsi con sincerità rispetto a se stessi e facendo affidamento su ciò che si è veramente in grado di fare. Il messaggio è rappresentato come meglio non potrebbe nel verso “Non sarebbe eroico non essere degli eroi?”

 

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