Ener2crowd immagina un futuro sostenibile

Ener2crowd è la prima piattaforma italiana di Crowdfunding dove aziende innovative che sviluppano interventi di sostenibilità ambientale, efficienza energetica ed energia rinnovabile, aprono le porte a investitori privati e istituzionali. A parlarne è Giorgio Mottironi, responsabile della strategia e co-Fondatore.

 

Quando è nata la start up e come? 

L’idea di fondare ener2crowd nasce nell’estate del 2018. Tutto parte da un impulso di Niccolò Sovico, a quei tempi dipendente di una energy service company Italiana, il quale si rende conto dell’enorme possibilità rappresentata dalla creazione di uno strumento di partecipazione diretto, trasparente, efficace e “ordinato” ai progetti, e quindi ai benefici, della green economy: un mercato da miliardi di euro in Italia, in cui l’Italia rappresenta un’eccellenza di tecnologie e know-how, ma completamente bistrattato dagli strumenti della finanza tradizionale, non in grado di leggere e credere nelle più che rosee – green, anzi, come il colore dei soldi in effetti – previsioni di redditività prodotta da ogni singola iniziativa. Un mercato in cui la possibilità per le aziende di raccogliere con più rapidità i fondi necessari alla realizzazione dei progetti non avrebbe rappresentato solo una maggiore e migliore distribuzione degli enormi benefici economici diretti, ma anche uno stimolo coordinato per la sua crescita.

E così Niccolò si confronta per creare la prima piattaforma di energy crowdfunding con Sergio Pedolazzi, suo amico, startupper e diretto frequentatore degli strumenti di finanza alternativa per poi chiedere a Paolo Baldinelli, suo collega ed esperto di corporate finance, in particolare del mondo energy, un parere che risulterà essere ampiamente positivo. In ultimo a sapere dell’idea il sottoscritto: a me è sembrata subito una di quelle idee che vanno a impattare direttamente e in modo radicale su qualcosa di “big ’n broken”, e quindi assolutamente vincente.

Ener2crowd è nata come un’idea raccontata, al momento di giusto, tra un gruppo di persone che ci hanno creduto. Ed è divenuta rapidamente lo strumento, la soluzione giusta a uno dei più grandi temi che oggi affliggono le persone ma anche l’economia: il climate change.

 

Come vi siete mossi una volta avuto l’idea?

All’inizio cercare fondi da investire nello sviluppo dell’infrastruttura tecnologica, fondamentale per gestire tutte le operazioni, e quindi necessariamente costosa per offrire un servizio e un’esperienza di qualità, non è stato facile. Abbiamo avuto due fortune: quella di riuscire a ridimensionare il progetto su un livello iniziale che corrispondesse a un MVP perfettamente funzionante e che rappresentasse comunque un patrimonio per l’azienda – e per i nostri investitori -. E quella di trovare un gruppo di business and family friends cui abbiamo raccontato la nostra idea, che hanno saputo ascoltare la nostra passione e credere nella nostra visione di poter aprire la partecipazione a tutti a quello che viene chiamato oggi il “new green deal”. Deciso che dovevamo farcela con i 130.000 euro circa iniziali, in meno di 12 mesi, a partire da gennaio 2019, abbiamo seguito lo sviluppo tecnologico, creato un’immagine aziendale, posizionato il brand e i servizi a mercato, costruito la pipe-line di progetti per il 2020, lanciato la prima campagna a fine novembre e iniziato a raccogliere i primi capitali. 12 mesi per passare da un “power point” – ben fatto comunque – a un’azienda funzionante con i suoi clienti e le prime fatture staccate, in totale costrizione di budget. Un destino che forse non augureremmo neanche al nostro peggior nemico. Una gran bella soddisfazione visto che in Italia siamo stati i primi, ma soprattutto visto che la nostra piattaforma sfrutta le più recenti soluzioni informatiche e ha avuto il modo di adeguarsi alle più recenti normative in termini di procedure. Una gran bella soddisfazione che in queste ore si misura in una campagna di equity crowdfunding – non potevamo che finire in questo modo data la nostra natura e vocazione – per poter arrivare a scalare il mercato che sta già riscontrando nelle prime ore un grande successo con una valorizzazione di 2 milioni di euro della startup. 

Al di là dei numeri riconducibili alla nostra crescita, oggi già registriamo un trend di crescita molto importante: circa 100 nuovi investitori ogni mese, e stiamo davvero procedendo con il minimo indispensabile in termini di spesa inorganica per la comunicazione. 

Tutti, ma davvero tutti, da politici a esperti e a documenti istituzionali – si vedano le SEN – hanno affermato in qualche momento che per una completa transizione energetica verso modelli sostenibili e a basso impatto in termini di emissioni, la chiave è la partecipazione di ogni singola persona o cittadino. Noi li abbiamo anticipati – o presi alla lettera, fate voi – e lo abbiamo reso possibile.  D’altronde cosa c’è di meglio che guadagnare facendo del bene a se stessi, al pianeta e al proprio futuro?

Qual è esattamente il modello di business di ener2crowd?

Il nostro modello di business è molto semplice: proponiamo alle persone di investire su progetti proposti da grandi aziende italiane o estere che operano nel settore delle rinnovabili, efficienza energetica, sostenibilità ambientale, da noi analizzati e selezionati. L’investimento si concretizza in un prestito il cui tasso di rendimento è chiaro sin dall’inizio. L’utente riceve quindi sulla base di una programmazione di rate (durata dell’investimento) già dichiarata i propri capitali più gli interessi. Le modalità di restituzione possono essere diverse. In questo momento stiamo operando con una rata fissa composta sia di capitale che interessi sul capitale prestato. Le nostre revenue stream al momento provengono principalmente da una percentuale sui fondi raccolti per le aziende. In questo modo incidiamo poco sul costo complessivo dell’operazione per l’azienda proponente, ma soprattutto non togliamo valore agli utenti che investono.

 

A oggi come si è sviluppato il progetto?

Il progetto è in “go-to-market”, una fase complessa ma avvincente. Dico complessa perché dobbiamo bilanciare bene i tempi di pubblicazione successiva dei progetti e soprattutto dobbiamo convincere gli utenti che possono fidarsi non soltanto di noi, ma anche delle aziende che abbiamo selezionato.

Da un punto di vista dell’opportunità che proponiamo, è sia una novità, e quindi esposta alle reticenze di chi non è affine al tema o alla dimensione tecnologica, che talmente rilevante come tassi di rendimento da sembrare quasi non essere possibile, in un momento in cui tenere i soldi su un conto corrente è divenuto praticamente un costo e i titoli di Stato di mezza Europa hanno rendimenti praticamente negativi.

Un bel sollievo ce lo dà la possibilità di essere già degli interlocutori qualificati riconosciuti anche da grandi utilities che hanno mostrato interesse per la nostra realtà e con cui siamo in contatto da mesi per lanciare i loro progetti.

 

Quali saranno i prossimi step?

La tecnologia e le soluzioni della piattaforma probabilmente non smetteranno mai di migliorare o di essere rinnovate. Per il 2020 abbiamo in mente una serie di interventi corposi sulla parte di CRM, per incentivare la partecipazione e gli investimenti, ma stiamo già parlando anche di blockchain per una piena concretizzazione del concetto di “comunità energetica”, anche diffusa. Il grande “effort” sarà dedicato al marketing: una piattaforma che vive di utenti deve investire molto per la creazione e la fidelizzazione della propria community. Nel frattempo abbiamo affinato gli strumenti e ora dobbiamo solo alimentarli.

 

Che tipo di clientela avete?

Ovviamente due macrotipi di clientela: quella business delle aziende che propongono i progetti e quella degli investitori. Quest’ultima a sua volta si divide in istituzionali, professionali e retail. Dobbiamo quindi saper interloquire con differenti tipologie di soggetti, ognuna delle quali con il suo linguaggio e la sua visione delle cose a volte; anche qui però la forte convergenza di intenti e obiettivi, verso un futuro sostenibile e di maggiore prosperità economica aiuta. 

 

Come comunicate per attirare nuovi clienti?

Da subito abbiamo costruito una digital platform strutturata. Dalla piattaforma in sé a siti puramente informativi e di coinvolgimento preliminare ai social network, all’ufficio stampa e agli eventi del settore energia, fintech e innovazione. Abbiamo profuso un grande sforzo nel marketing, facendo del poco budget una virtù che ci spingesse a essere estremamente efficaci anche se su più fronti. Tra tutte le attività che gestiamo, in push e pull, oggi raggiungiamo con una gamma molto variegata di messaggi, ovviamente non tutti incentrati sul tema investimento, circa 60.000 persone al mese. Non ci piace parlare alle persone solo per convincerle a investire, anche se l’oggetto della proposta è valido e rappresenta un’ottima occasione di protezione dei risparmi o di miglior redditività. Vogliamo spiegare loro che è possibile, non solo immaginare, ma anche realizzare un futuro sostenibile, in cui la green economy si pone in antitesi alle attuali dinamiche di crescita della ricchezza che la vedono concentrarsi sempre di più nella mani di pochi, rappresentando un modello di partecipazione e redistribuzione diffusa. E per questo ne va sostenuta la spinta culturale e trasformativa dei valori e delle abitudini di vita.

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