Il ritorno del Pubblivoro – La “resistenza” dell’immaginario collettivo

Utilizzare l’immaginario collettivo nella comunicazione diventa sempre più difficile in quanto è finita l’epoca in cui tutti vedevamo le stesse cose su pochi media e canali disponibili. Oggi analizziamo due pubblicità che giocano su due immaginari che funzionano bene perché trovano le radici nel passato e ancora resistono, nonostante tutto cambi sempre più velocemente.

Partiamo da Heineken che, con “Daniel Craig vs James Bond”, pone al centro del suo spot l’agente segreto più famoso del mondo. La scrittura è convincente e gioca sulla confusione tra la persona e il personaggio, costruendo una serie di gag divertenti. Durante lo spot l’attore che interpreta 007 viene trattato dalle persone che incontra come se fosse veramente James Bond. Il bello di questa narrazione sta nel fatto che il team creativo non si è accontentato del concept per sviluppare la storia attorno a un’unica situazione ma si è divertito a costruire tante piccole situazioni diverse che rendono ricco lo spot e mantengono l’attenzione dello spettatore fino alla fine. Nel finale, poi, si celebra il prodotto promosso con un Bond/Craig che rifiuta il mitico “Vodka Martini agitato non mescolato” per la bottiglia di birra bevuta rigorosamente a canna. 

 

Chi non ha mai fantasticato sull’avere un Robot maggiordomo che ci serva e riverisca occupandosi di tutte le faccende di casa? La domanda è retorica perché tutti, almeno una volta, hanno fantasticato sul maggiordomo elettronico. Ed è su questo immaginario che Audi, con “Vorsprung durch Technik” ovvero “All’avanguardia della tecnologia”, presenta una doppia storia nei suoi spot. Il gioco creativo sta nel rappresentare un robot antropomorfo maggiordomo “troppo” perfetto e zelante, tanto da risultare invadente e disturbatore. Il rimedio proposto è ripararsi nell’automobile, dove la tecnologia è a misura umana. Interessante la scelta di riprodurre degli ambienti domestici di lusso in modo da segmentare verso l’alto il prodotto e, contemporaneamente, esaltare l’Audi come alternativa di livello a un ambiente estremamente confortevole come le abitazioni presentate. In questo mondo in cui la complessità è crescente, l’idea di comunicare che un prodotto, benché altamente tecnologico, risulti comunque a dimensione umana, è un’idea particolarmente moderna. Ma l’aspetto più bello è che Audi utilizza per una pubblicità così moderna uno slogan che ha visto la sua prima apparizione nel 1971, rendendolo ancora fortemente attuale.

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