2° Rapporto Auditel-Censis, il ritratto dell’Italia tra famiglie e tecnologia

Minori e stranieri iperconnessi, over 65 digitalizzati, boom della Smart Tv le tendenze principali

È stato presentato ieri a Roma, alla Camera dei Deputati, il secondo Rapporto Auditel-Censis “Tra anziani digitali e stranieri iperconnessi, l’Italia in marcia verso la Smart Tv”, che racconta, con la potenza che gli viene dalla Ricerca di Base Auditel (intervista nelle loro case di 20.000 famiglie in 7 wave annuali, per un totale che supera i 41.000 individui) come sta cambiando la parte più intima della società italiana, quella delle famiglie, delle convivenze reali e del sistema di relazioni tra i componenti delle stesse. E racconta anche verso quali dotazioni tecnologiche si orientano le scelte famigliari e individuali e come si stanno riarticolando i consumi audiovisivi. 

Quattro sono le maggiori evidenze che emergono dal secondo Rapporto Auditel-Censis: la spinta dei minori all’acquisizione e al consumo di media; la marcia verso la modernità degli over 65; la forte digitalizzazione delle famiglie straniere; l’avanzata della Smart Tv che emerge con forza dalla prima mappatura delle dotazioni digitali degli italiani. Quando la presenza di almeno un minore si combina con condizioni socio-economiche favorevoli, i comportamenti di consumo diventano addirittura anticipatori della società che verrà: è il caso delle 742.000 famiglie pioniere del cambiamento, che rappresentano il 3% delle famiglie italiane e che raddoppiano o, addirittura, triplicano le dotazioni e le fruizioni del resto del Paese.

I dati indicano anche che ci sono alcune tipologie di nuclei famigliari che stanno facendo passi da gigante per annullare il digital divide: tra questi, gli over 65. Si tratta di oltre 2 mlioni 800.000 famiglie di longevi che hanno due o più componenti e che, addirittura, sono mediamente più ricche della media delle famiglie italiane. In queste famiglie aumentano tutti gli schermi per il consumo di contenuti tv e web: nell’ultimo anno crescono gli apparecchi televisivi, in controtendenza con quanto avviene nel resto del Paese, e aumentano, più della media, computer fissi e portatili, tablet, connessioni a internet.

I cittadini stranieri che risiedono regolarmente in Italia sono oltre 5 milioni e rappresentano l’8,7% della popolazione residente, sono mediamente più giovani degli italiani, hanno un lavoro, hanno case da arredare e figli minori da far crescere. La crescita di dotazioni e consumi avanzati di tecnologie e di informazione è frenata dal livello socio-economico basso o medio basso di questi nuclei famigliari, che comunque si sono dotati di un paniere di tecnologie che comprende sempre il cellulare/smartphone e la possibilità di collegarsi a internet. 

Nel 2018 gli schermi presenti nel nostro Paese sono complessivamente 112 milioni, in crescita rispetto al 2017 di oltre mezzo milione. Ogni famiglia ha una media di 4,6 device a disposizione. Si tratta di un andamento che non è uniforme e che vede due vincitori: gli smartphone, che sono 43 milioni e 600.000 e che quest’anno superano, per la prima volta, gli apparecchi tv (che sono 42 milioni e 300.000) e le Smart Tv e i dispositivi esterni che permettono di collegare al web un teleschermo tradizionale che sono 10 milioni e 400.000, di cui 6 milioni e 500.000 connessi, con una crescita del 20,6% rispetto al 2017.  Sono 5 milioni e 700.000 gli italiani, pari al 9,7% della popolazione di età superiore ai quattro anni, che guardano programmi televisivi live o on demand su schermi diversi dalla televisione, collegandosi a device fissi o mobili. È un valore che cresce negli anni, e che vede come protagonisti soprattutto i minori e i Millennial.

Andrea Imperiali, Nicola Porro, Alberto Barachini, Angelo Cardani e Massimiliano Capitanio

«Il secondo Rapporto Auditel-Censis conferma l’importanza e il valore della Ricerca di Base Auditel, l’asset meno conosciuto della nostra società, ma, probabilmente, il più importante, giacché permette di costruire e innovare il SuperPanel Auditel, mantenendolo costantemente allineato ai cambiamenti in corso nella società italiana e, quindi, capace di certificare fedelmente i consumi tv. Non basta. Il Rapporto conferma la bontà della scelta di monitorare gli ascolti anche sui device digitali vista la proliferazione degli schermi su cui godere dei contenuti televisivi», ha detto Andrea Imperiali, Presidente di Auditel.

Secondo Giuseppe De Rita, Presidente del Censis: «Il rapporto mette in luce che il fenomeno della digitalizzazione sta creando un grande processo di democratizzazione della società italiana, infatti, viviamo tutti in uno stesso mondo: quello digitale».

Per Alberto Barachini, Presidente Commissione Vigilanza Rai «uno dei dati più rilevanti del rapporto è quello riguardante i cittadini stranieri che hanno bisogno e cercano un’integrazione culturale che gli strumenti tecnologici possono dare loro».

Anche Angelo Cardani, Presidente AGCOM ha ribadito che «il rapporto evidenzia come il bisogno di connettersi sia aumentato esponenzialmente e questo sta spingendo il nostro Paese verso uno sviluppo tecnologico e digitale». 

Gian Carlo Blangiardo, Presidente Istat, ha spiegato: «Questo rapporto offre un prezioso contributo e ho apprezzato molto la grande attenzione verso gli anziani, le persone sole e i giovani che restano in famiglia. È utile, inoltre, per comprendere come cambia l’atteggiamento dei consumatori verso la tecnologia».

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